Libri di Alfredo Reichlin
La storia non è finita. Lettera ai nipoti
di Alfredo Reichlin
editore: Castelvecchi
pagine: 84
Uno sguardo lucido e appassionato sul nostro tempo da parte di uno dei più grandi intellettuali della sinistra italiana. Alfredo Reichlin, partendo dal confronto con gli interrogativi posti dalle nuove generazioni e dalle esperienze personali di chi ha attraversato gran parte del Novecento, mette a nudo le ipocrisie e i ritardi di tutte le correnti della sinistra di oggi. Latine del ciclo cominciato dopo la Rivoluzione Francese, la questione antropologica globale, quella ambientale, le nuove forme del lavoro e della politica: Reichlin distende un grande dipinto che tocca gli argomenti dell'attualità politica, e mette sul campo tutti i temi decisivi per costruire una nuova sinistra, proponendo soluzioni che rompono gli schemi abituali. È giunto il tempo di domandarci dove siano, anche al di là del vecchio recinto storico della sinistra, le forze e i soggetti capaci di un nuovo antagonismo.
La mia Italia. La Republica, la sinistra, la bellezza della politica
di Reichlin Alfredo
editore: Donzelli
pagine: 149
Questo libro è il racconto di una lunga vita di militanza nel PCI e nella Sinistra italiana
Riprendiamoci la vita. Lettera ai nipoti
di Alfredo Reichlin
editore: Eir
pagine: 88
"Sento l'assillo di aiutare la nascita di una nuova generazione la quale ricominci a pensare la politica come storia in atto. E così pensi all'Italia. Si misuri cioè con il fatto che l'Italia è arrivata veramente a un appuntamento con la sua storia, nel senso abbastanza preciso che siamo a un passaggio tra un "prima" e un "dopo", come del resto nella nostra storia è già avvenuto: il regicidio e le cannonate di Milano ma subito dopo la svolta del cosiddetto decennio giolittiano; la grande fuga del Re e dei generali l'8 settembre con la dissoluzione di ogni parvenza di Stato ma subito dopo un grande slancio ricostruttivo e l'avvento della Repubblica. Però senza dimenticare che tra questi esempi c'è anche il passaggio dallo Stato liberale alla dittatura mussoliniana. Ecco la sfida. La risposta a queste sfide richiede idee nuove e soprattutto strumenti nuovi". Questo libro di Alfredo Reichlin si pone il compito di riflettere sul futuro del Paese, e in particolare sul crocevia della sopravvivenza e della trasformazione della democrazia in una dimensione europea. Quali sfide ci attendono per non finire inglobati in un mondo costruito su una "cittadinanza debole" e su una democrazia debole? Quali forze si devono attivare per rispondere al grave declino economico, etico-politico e morale in corso? Questi compiti stanno di fronte alle nuove classi dirigenti del Partito Democratico e della società italiana più in generale.
Il midollo del leone. Riflessioni sulla crisi della politica
di Alfredo Reichlin
editore: Laterza
pagine: 149
"Non ho la pretesa di scrivere la storia della sinistra e non voglio nascondere i suoi errori. Mi sembra giusto, però, dire ai giovani di oggi che non partono da zero. È bene che agiscano in modi molto diversi da noi, ma non è sul nulla che poggiano i piedi. Sappiano che la lotta che noi affrontammo nei decenni passati non può essere ridotta a uno scontro tra libertà e totalitarismo. In Italia, almeno, fu una lotta per la democrazia". È così, alla luce di questi pensieri, che Alfredo Reichlin ricorda le vicende della sua generazione. Dalla Resistenza alla ricostruzione, dalla svolta atlantica di Berlinguer allo sfaldamento del Pei, Reichlin racconta le sue esperienze come direttore de "l'Unità" nel '56 e di segretario della federazione pugliese del Pei negli anni Sessanta, le discussioni accese sui movimenti del '68 e del '69, la nuova stagione della sinistra negli anni di D'Alema e di Prodi fino ad arrivare a oggi, alla critica netta al "riformismo" dall'alto che contraddistingue l'attuale dirigenza del PD, sempre meno capace di ascoltare il paese. Con una speranza: che la società italiana ritrovi il "midollo del leone", come Italo Calvino definì il nutrimento di una morale rigorosa e di una padronanza della storia.
Il silenzio dei comunisti
editore: Einaudi
pagine: 105
Queste brevi lettere, cariche di ricordi del passato ma anche ansiose di futuro, riprendono una discussione da tempo interrotta nel mondo politico. Quella sul comunismo italiano del Novecento. Foa riprende il discorso scrivendo agli inizi del 2002 a due ex comunisti carichi di memoria, Miriam Mafai e Alfredo Reichlin, ed essi hanno risposto. I linguaggi sono diversi. Miriam Mafai ci offre un racconto suggestivo sulla sua vita di militante cosí ricca di speranze e di delusioni. Alfredo Reichlin ci offre una impegnata analisi della sua esperienza di dirigente politico, e punta deciso sulla gravità dell'oggi. Foa sollecita il confronto.