Libri di Antonin Artaud
Van Gogh. Il suicidato della società
di Antonin Artaud
editore: Rusconi Libri
pagine: 128
Una riflessione radicale sul celebre e popolarissimo artista olandese Vincent van Gogh e sulla sua tragica esistenza
Succubi e supplizi
di Antonin Artaud
editore: Adelphi
pagine: 519
Concepito nei primi mesi del 1946 nel manicomio di Rodez, dove l'autore era rinchiuso già da tre anni, questo lavoro fu dettato a una segretaria fra il novembre di quell'anno e i primi mesi del 1947, quando riuscì a lasciare il manicomio. Il testo, rifiutato dall'editore Broder, vide la luce solo nel 1978, pubblicato da Gallimard. Risultato di una stesura stratificata, di cui il volume dà interamente conto, tra pagine autografe, dettatura, lettere e precisazioni, è una sorta di stenografia in cui psiche e corpo si insidiano e si sopraffanno. Sono questi i testi fondatori della "scrittura vocale" di Artaud: la parola agisce sui sensi del lettore e compone la scena di quel Teatro della crudeltà che il poeta ha sempre sognato di mettere in scena.
Il monaco
editore: Bompiani
pagine: 333
Il monaco è Ambrosio, in odore di santità, ammirato da tutta Madrid per le sue parole trascinanti. Il tentatore è Matilde, la donna demoniaca travestita da novizio, la splendida maga perversa. Negli anni '30 Antonin Artaud fece del romanzo gotico di Lewis una sorta di "copia francese". Ed è nella versione di Artaud, con una prefazione di Nico Orengo, che Bompiani ripropone il testo.
Del meraviglioso. Scritti di cinema e sul cinema
di Antonin Artaud
editore: Minimum fax
pagine: 145
Artaud pensava che "dal buon senso dei sogni possa nascere una nuova maniera di pensare". Ed è questo principio che il grande teorico francese tenta di applicare al cinema, un'arte allora giovane e capace di suscitare ogni audacia. Non si tratta però di dare realizzazione visuale a qualsivoglia sogno: bensì di scoprirne le leggi e di ricostruirne la meccanica, di far ritrovare al cinema la violenza e l'anarchia del sogno. Da questa idea centrale nascono la gran parte dei soggetti, dei saggi e delle lettere qui raccolti.
CsO: il corpo senz'organi
di Antonin Artaud
editore: Mimesis
pagine: 155
Tutta l'opera di Artaud è segnata dall'originale e drammatico tentativo di portare al centro della ricerca e della pratica artistica l'uomo e il suo corpo. Questo volume, che raccoglie materiali poco noti del grande drammaturgo, mette a fuoco proprio questa prospettiva. I testi offerti si riferiscono al periodo tra il 1947 e il '48, anni in cui, dopo l'internamento in manicomio, Artaud torna sulle scene di tutta Europa. Apre il volume un saggio di Marco Dotti che introduce alla questione del corpo nell'ultimo Artaud, passando dalle riflessioni sul corpo-albero di matrice alchemica alle suggestioni del corpo senza organi, fino al richiamo, nei suoi ultimi scritti, ad un estremo e assoluto "materialismo della carne".
L'Arte e la Morte
di Antonin Artaud
editore: Il Nuovo Melangolo
pagine: 85
Ne "L'Arte e la Morte" il genio visionario di Artaud si autorappresenta in una sorta di affresco gotico, un racconto per scene visto come la partitura di un dramma interiore, una sorta di rappresentazione tra il sacro e il profano che nel rapporto sessuale e nelle sue implicazioni riflette le movenze di uno psicodramma interiore.