Libri di Beppe Tosco
La notte delle spazzature viventi
editore: Gallucci Bros
pagine: 224
Nel piccolo paese vicino al grande fiume, tutti i bambini sono partiti per le vacanze
Favola splatter
editore: Sperling & kupfer
pagine: 254
Un silos colmo di tonnellate di cocaina esplode su Milano e scatena follie e psicosi
L'eccellente avventura di Marta e Jason (per non parlar di Bjørn e Camillo)
editore: Bompiani
pagine: 192
La vita è un terno al lotto: puoi nascere salmone, come Marta e Jason, o puoi nascere uomo, anzi, pescatore, come Camillo e Bj
Il gufo e la bambina
di Beppe Tosco
editore: Bompiani
pagine: 144
Stella è preoccupata che il suo amico gufo Cocò stia invecchiando troppo in fretta e insieme ai comuni amici, un merlo e un po
Le zanzare sono tutte puttane
di Beppe Tosco
editore: Mondadori
pagine: 160
La vita è bella, ma senza una serie di gigantesche idiozie potrebbe essere nettamente migliore. Tosco si è reso conto che questo è un mondo farcito da numerose follie che rendono difficili le cose semplici. Ma la vera particolarità di Tosco sta nella sua capacità di andare oltre queste follie, immaginandone di nuove, sempre più surreali e iperboliche, incastrandole una sull'altra in elenchi irresistibilmente comici. Per esempio il caffè. Cosa c'è di più facile che entrare in un bar, chiedere un caffè, berlo e andarsene? E invece no: oggi il caffè è diventato un espresso in tazza grande, macchiato freddo, decaffeinato in vetro, con zucchero di canna, con dolcificante, con un goccio di latte a parte, con panna, tiepido in tazza fredda, caldo in tazza tiepida, d'orzo con zucchero di prugna in tazza di marmo, caffè di cicoria con due mani di zucchero a velo bevuto a canna, caffè lungo macchiato caldo in tazza tiepida... E allora perché non un caffè scaldato solo leggermente col phon? Oppure tirato al volo insieme al piattino al cliente che ha fretta? "Le zanzare sono tutte puttane" è una raccolta di sfoghi contro una serie di assurdità che tutti noi subiamo nella vita di ogni giorno e che a volte, inconsapevolmente, infliggiamo a chi ci sta vicino.
È finita la benzina
di Beppe Tosco
editore: Mondadori
pagine: 198
"Dal 2028 nei paesi civilizzati si era pagati per defecare. Nei locali pubblici e nelle case munite di appositi contatori, il fornitore di energia veniva ricompensato, e le feci venivano successivamente trattate per ricavarne combustibile e fertilizzanti (...). Da oltre settantanni la gente normale non era più in grado di risparmiare, e i soldi guadagnati bastavano a stento per la pura sopravvivenza. Così alla fine, al termine della vita di un uomo, fra il dare e l'avere la differenza la faceva lei: la cacca prodotta. Chi lo aveva capito, aveva costruito un futuro migliore per i figli." Il futuro raccontato in questo romanzo "sderenato e surreale" è talmente assurdo che assomiglia al nostro presente. Negli aeroporti la gente è costretta a girare nuda per evitare il rischio di attentati ad attendere anche per giorni finché l'aereo non è completo, mentre sulla pista si affollano falchi, linci, alci e altri animali della savana. Qualcosa per fortuna è migliorato, col tempo. Per esempio è tramontata la moda dei primi anni Duemila di servire i panini roventi, di "scaldare ogni cosa venisse infilata fra due fette di pane: salame, speck, rucola, prosciutto, lonza, insalata russa". Immutate invece certe follie tecnologiche: "C'è un motivo valido perché i cellulari della stessa marca abbiano i buchi di ricarica uno grosso, un altro piccolo, un altro a rastrelliera, un altro a cornetto, uno pettine, uno a trombetta, uno a quadrilatero un altro a raggiera e uno a cetriolo?"