Libri di C. Zonghetti
Notti bianche
di Fëdor Dostoevskij
editore: Mondadori
pagine: 128
San Pietroburgo, con la sua luce incantevole, i suoi palazzi eleganti e i viali maestosi, fa da sfondo a questo celebre romanz
Il ponte di pietra
di Aleksandr Terechov
editore: E/O
pagine: 481
Nel 1943, in piena guerra contro il nazismo, Volodja Sachurin, quindicenne figlio del Ministro dell'aeronautica, uccise con un
Il signore di San Francisco e altri racconti
di Ivan A. Bunin
editore: Adelphi
pagine: 244
Quello di Bunin è un «severo talento», si legge nella motivazione del Premio Nobel di cui fu insignito nel 1933 - e in effetti
La bambina dell'hotel Metropole
di Ljudmila Petrusevskaja
editore: Brioschi
pagine: 268
È con una penna graffiante e provocatoria che Ljudmila Petrusevskaja restituisce innanzitutto a sé stessa la memoria di un'inf
L'ultimo degli Eltys?ev
di Roman Sencin
editore: Fazi
pagine: 268
Gli Eltysev sono una famiglia come tante, nella Russia di oggi: Nikolaj è un agente di polizia che si occupa della sorveglianz
Zuleika apre gli occhi
di Guzel' Jachina
editore: Salani
pagine: 496
Questo romanzo non è solo uno squarcio su un periodo della storia russa, né è soltanto la storia straordinaria di un amore fil
Anna Karenina
di Lev Tolstoj
editore: Einaudi
pagine: 908
Una storia travolgente di grande passione e trasgressione, di sguardi incrociati, voti traditi, drammi coniugali, slanci roman
Anna Karenina
di Lev Tolstoj
editore: Einaudi
pagine: 960
Dopo l'imponente affresco storico di "Guerra e pace" - "libro sul passato", per definizione dello stesso autore - Lev Tolstoj si dedica finalmente alla Russia a lui coeva e a un "romanzo di vita contemporanea". Anna Karenina, appunto. Dodici sono le redazioni attraverso le quali lo scrittore trasforma la sfrontata, eccessiva Tat'jana (che muore affogata, ma con un'annotazione a margine: treno?) nella sensuale ma ancora rozza Nanà e - finalmente, dalla quarta variante - in Anna Arkad'evna Karenina, cesellandone via via quella disperata profondità emotiva che fece scrivere a Sergej Dovlatov: "La peggiore sciagura della mia vita? La morte di Anna Karenina". Il successo di pubblico fu subito straordinario. I lettori attesero con trepidazione le sette parti che la rivista "Russkij vestnik" ("Il messaggero russo") pubblicò dal 1875 al 1877 (l'ottava, politicamente sdrucciola, Tolstoj dovette farla uscire a proprie spese), così come l'agognato volume nel 1878. Accolto dalla critica come un "romanzo frivolo dell'alta società" e annunciato nel 1885 in traduzione italiana dalla "Gazzetta di Torino" con la certezza che avrebbe suscitato "profonda, incancellabile impressione sull'animo dei lettori e specialmente su quello delle lettrici", nel corso dei decenni la scelta di Anna Karenina, la sua sfida al beau monde e il suo drammatico suicidio preparato dalla meschinità, dal decoro, dall'ordito di convenzioni ben inamidate, sono stati oggetto di interpretazioni di ogni sorta.
Racconti di Lev Tolstoj
editore: La nuova frontiera junior
pagine: 104
Una selezione dei racconti più originali del grande autore russo. Storie, favole, leggende scritte per i bambini e insieme a loro, perché come ricorda Tolstoj "nel bambino vive intatto il prototipo dell'uomo, e ogni educatore deve aiutare il bambino a preservare la sua primigenia perfezione". Età di lettura: da 7 anni.
Sulla superstizione e il miracolo
di Pavel A. Florenskij
editore: Se
pagine: 95
"Le dispute intorno alle superstizioni e ai miracoli sembrano non aver mai raggiunto una soluzione definitiva, accompagnandoci
Realtà e mistero. Le radici universali dell'idealismo e la filosofia del nome
di Pavel A. Florenskij
editore: Se
pagine: 111
"Non esiste uomo che, seppur per un attimo, non sia stato seguace di Platone
Visera
di Varlam Salamov
editore: Adelphi
pagine: 234
Prima della discesa agli inferi della Kolyma, la sterminata distesa di paludi e ghiacci nella Siberia nordorientale dove il regime sovietico portò al massimo livello di efficienza il sistematico annientamento delle sue vittime, Salamov aveva già avuto modo di sperimentare la durezza della repressione staliniana: arrestato nel 1929 per "propaganda e organizzazione sovversiva", fu infatti condannato a scontare tre anni di lavori forzati in uno dei primi lager sovietici, quello di Visera, nel Nord degli Urali. Al ricordo di quell'esperienza - il primo impatto di uno spirito libero e forte con la spietata realtà politica e sociale del Paese - Salamov, dopo il rientro a Mosca, torna in due momenti distinti della sua vita. Nel 1961, mentre già sta lavorando ai "Racconti della Kolyma", scrive i due frammenti che aprono il volume, "La prigione di Butyrki" (1929) e "Visera": testi incompiuti, eppure fondamentali per introdurre il corpo centrale del libro - quello che nel diario egli definì "l'antiromanzo di Visera", composto tra il 1970 e il 1971, ma destinato a vedere la luce solo nel 1989. In queste pagine, che si saldano indissolubilmente ai "Racconti della Kolyma" e che spesso ne richiamano temi e personaggi, tanto da costituirne l'indispensabile preludio, prende via via forma l'epopea negativa dei lager staliniani.