Libri di Carlo Levi
Cristo si è fermato a Eboli
di Carlo Levi
editore: Einaudi
pagine: 288
La scoperta del problema meridionale non solo come episodio di una condizione arcaica, intollerabile nella nostra società, ma
Il futuro ha un cuore antico
di Carlo Levi
editore: Einaudi
pagine: 336
«Lo sguardo su un momento della parabola storica che arriva fino a noi» (Stefano Levi della Torre)
Tutto il miele è finito
di Carlo Levi
editore: Einaudi
pagine: 144
«Levi è l'unico viaggiatore a spiegarci qualcosa che noi crediamo di sapere, ma non sappiamo veramente» (Marcello Fois)
La doppia notte dei tigli
di Carlo Levi
editore: Einaudi
pagine: 160
La Germania che visita Levi nel 1959, prima che il muro di Berlino venisse costruito, è un paese senza padri, nato dalle cener
Quaderno a cancelli
di Carlo Levi
editore: Einaudi
pagine: 418
Torna, restaurata filologicamente, l'opera più strana, ma forse per questo tanto affascinante, di Carlo Levi: diario ospedalie
Paura della libertà
di Carlo Levi
editore: Neri Pozza
pagine: 154
Sulla spiaggia di Le Baule, mentre le divisioni corazzate tedesche corrono le pianure della Polonia e si preparano a invadere
Le parole sono pietre. Tre giornate in Sicilia
di Carlo Levi
editore: Einaudi
"Cercate in questo libro cose semplici e modeste: il racconto di tre viaggi in Sicilia", nei primi anni Cinquanta, "e delle cose di laggiù come possono cadere sotto l'occhio aperto di un viaggiatore senza pregiudizi", ci suggeriva l'autore. La forza delle pagine di Carlo Levi è concentrata in un'unica parola: amore. Come scrive Vincenzo Consolo nella sua Prefazione, "l'amore per tutto quanto è umano, acutamente umano, vale a dire debole e doloroso, vale a dire nobile. Da qui quella sua straordinaria capacità di guardare, leggere e capire la realtà, capacità di leggere la realtà contadina meridionale, di comunicare con essa. Da questo suo amore poi, l'ironia e l'invettiva contro il disumano, contro i responsabili dei mali, e la risolutezza nel ristabilire il senso della verità e della giustizia".
Le mille patrie. Uomini, fatti, paesi d'Italia
di Carlo Levi
editore: Donzelli
pagine: 282
Scritti in gran parte fra il 1945 e i primi anni sessanta, e pubblicati su giornali e riviste italiani e stranieri, questi articoli di Carlo Levi ci conducono in un paese che si appresta a vivere un profondo cambiamento, da Nord a Sud. E lo scrittore torinese lo percorre per intero, dal Polesine alluvionato fino alle campagne meridionali, immergendosi nelle "mille patrie" che lo compongono con lo sguardo acuto di chi avverte che è all'opera, in quell'Italia povera che è al centro di gran parte di questi testi, un fiume carsico di lotte contadine che travolgeranno proprio quel Mezzogiorno tradizionale e chiuso raccontato magistralmente nel Cristo si è fermato a Eboli. Sono numerosi e complessi i piani su cui si dispone la scrittura di Levi, tutti però attraversati dalla passione, dalla solidarietà verso gli umili, dalle ragioni dell'arte, da un'istintiva curiosità verso il mondo. Intense sono per esempio le pagine in cui Levi descrive con tono commosso il rapporto degli italiani con le opere d'arte, un rapporto che lo scrittore definisce "quasi esistenziale", "condizione di vita, casa, grembo materno", in cui "le rovine non sono mai morte, rimangono come cose attuali, adoperate, vissute". Prefazione di Guido Crainz.
L'orologio
di Carlo Levi
editore: Einaudi
pagine: 368
Un orologio che si rompe dà l'avvio alla storia di tre giorni e tre notti nel dicembre del '45, che cambia il destino dell'Ita
Buongiorno, Oriente. Reportages dall'India e dalla Cina
di Carlo Levi
editore: Donzelli
pagine: 250
A distanza di pochi anni, tra il 1957 e il 1959, Carlo Levi compì un viaggio nel subcontinente indiano e uno in Cina, come inviato per il quotidiano "La Stampa". I suoi reportages, usciti a puntate e qui raccolti in volume, appartengono a un giornalismo che non c'è più, un giornalismo non ancora saturato, e in un certo senso usurato, dall'urgenza della notizia e dall'eccesso del culto dell'immagine: un mondo in cui l'informazione viaggiava lenta e aveva il tempo di sedimentare. I resoconti di viaggio di Levi commuovono come poesie: la narrazione è parte integrante di quell'esperienza in una realtà apparentemente "altra" di cui lo scrittore si appropria per ritrovarvisi come in uno specchio. E insieme, per ritrovare in quella civiltà, lontana ed esotica, le radici profonde della nostra civiltà e della nostra storia. Reportages che sono fotografie, affreschi della società indiana e cinese, che lo scrittore torinese sa penetrare con rispetto e riserbo, e al tempo stesso con apertura e disponibilità a un nuovo che gli desta stupore e curiosità inesauribili. Trapela tutta l'esigenza del viaggiatore di divenire faticosamente e lentamente "una spugna asciutta e vuota", che può riempirsi delle acque in cui è immersa e farne poi dono agli altri che lo aspettano e che, in fondo, hanno viaggiato un po' con lui.
Le parole sono pietre. Tre giornate in Sicilia
di Carlo Levi
editore: Einaudi
pagine: 195
"Cercate in questo libro cose semplici e modeste: il racconto di tre viaggi in Sicilia", nei primi anni Cinquanta, "e delle cose di laggiù come possono cadere sotto l'occhio aperto di un viaggiatore senza pregiudizi", ci suggeriva l'autore. La forza delle pagine di Carlo Levi è concentrata in un'unica parola: amore. Come scrive Vincenzo Consolo nella sua Prefazione, "l'amore per tutto quanto è umano, acutamente umano, vale a dire debole e doloroso, vale a dire nobile. Da qui quella sua straordinaria capacità di guardare, leggere e capire la realtà, capacità di leggere la realtà contadina meridionale, di comunicare con essa. Da questo suo amore poi, l'ironia e l'invettiva contro il disumano, contro i responsabili dei mali, e la risolutezza nel ristabilire il senso della verità e della giustizia".
Discorsi parlamentari
di Carlo Levi
editore: Il Mulino
pagine: 282
Il volume raccoglie i discorsi pronunciati in Senato da Carlo Levi tra il 1963 ed il 1970, introdotti da un saggio di Mario lsnenghi ed arricchiti da un ampio corredo di note. Senatore della Sinistra lndipendente, Levi intervenne su tutte le più importanti questioni politiche dell'epoca: il varo dei primi governi di centro-sinistra, i problemi dell'emigrazione e della programmazione economica, la "Primavera di Praga", i rapporti con la Cina, la contestazione studentesca. Di particolare rilievo sono i discorsi relativi al patrimonio culturale italiano, un tema al quale Levi si interessò costantemente, e quelli relativi alle condizioni della Sicilia, che testimoniano della vicinanza intellettuale e dell'amicizia di Levi con Danilo Dolci.