Libri di Cesare De Seta
Architettura sacra in Italia
di Cesare De Seta
editore: Clean
pagine: 144
Il volume, che è accompagnato da due scritti di Bruno Forte e Luigi Cosenza, affronta le ragioni complesse all'origine della c
Fallimenti, accidia e bugie
di Cesare De Seta
editore: Jaca Book
pagine: 199
«In quanto ad attendere, Giovanni aveva atteso abbastanza
Sulle strade delle lettere e delle arti
di Cesare De Seta
editore: Neri Pozza
pagine: 456
«A partire da Ernst Cassirer, fino alle cattedrali erette da Erwin Panofsky nel corso del Novecento, l'arte è stata interpreta
L'isola e la Senna
di Cesare De Seta
editore: Jaca Book
pagine: 141
Lidia è una donna di mezza età, nata nell'isola in una famiglia aristocratica e benestante
La civiltà architettonica in Italia. Dal 1945 a oggi
di Cesare De Seta
editore: Longanesi
pagine: 359
Un lungo e appassionante viaggio nella storia dell'architettura italiana del secondo dopoguerra
La città. Da Babilonia alla smart city
di De Seta Cesare
editore: Rizzoli
pagine: 173
Oggi oltre metà della popolazione mondiale vive in una città, e si stima che nel 2050 questa percentuale salirà ai tre quarti
Venezia e Moby Dick
di Cesare De Seta
editore: Neri Pozza
pagine: 245
Ciascuno di noi ha in cuor suo un'idea di Venezia, proprio perché di questa straordinaria città non esiste e non può esistere una definizione esaustiva. Venezia è sgusciante e imprendibile, come un animale misterioso. L'idea di Cesare de Seta è che essa sia come Moby Dick, la balena bianca con cui Ahab mette in gioco il suo destino: un'inafferrabile città-destino, immersa nel Mediterraneo con i suoi tentacoli-isole. Un accostamento azzardato tra la magnifica città dei rii e dei campielli e il capolavoro di Melville? Provate allora a leggere - magari di notte, com'è accaduto all'autore di queste pagine - Moby Dick e a soffermarvi, nel capitolo intitolato "Sulle raffigurazioni mostruose delle balene", sulle singolari righe in cui Melville descrive la balena dei legatori, "avvinta come un tralcio di vite al ceppo di un'ancora calante", e cita Aldo Manuzio. Il logo di Manuzio, quel Leviatano che campeggia su ogni suo libro, vi apparirà allora come una raffigurazione simbolica di Venezia. Animato da quest'idea, de Seta si è mosso alla ricerca degli infiniti tesori che giacciono nel corpo di questo misterioso Leviatano: le opere che hanno segnato la storia dell'arte e sulle quali incombe una tale bibliografia da far tremare i solai di una biblioteca.
L'arte del viaggio. Città, paesaggi e divagazioni tra passato e futuro
di Cesare De Seta
editore: Rizzoli
pagine: 538
Ci sono molti modi per viaggiare come ci sono molti viaggiatori. Cesare de Seta si definisce un "viaggiatore quasi sedentario", ma dietro questa sprezzatura salgariana si nasconde una straordinaria miscela di suole consumate e profonda conoscenza del mondo. Ed è proprio da questa miscela che emerge nitido il ritratto di tantissime città, raccontate non solo attraverso la loro arte e la loro architettura, ma attraverso il loro "volto". Sono città molto lontane o vicinissime, molto antiche o nuovissime, ma tutte hanno in comune i segni di una rapida trasformazione che ne sta stravolgendo i tratti. Negli ultimi decenni, infatti, il cambiamento ha raggiunto un'intensità e un ritmo mai conosciuti nei millenni precedenti. E oggi le città, prede dell'esperanto della modernizzazione, si assomigliano sempre più tra loro. Questo viaggio cerca di capire quale forma avrà il nostro paesaggio urbano. una volta attraversato dalle vie consolari e oggi da una rete invisibile che trasporta messaggi più che uomini. Ma senza le previsioni catastrofiche che ciclicamente e inutilmente si abbattono sulle nostre sorti. Perché di città continueremo a vivere e a morire ancora a lungo, e solo chi è in grado di capire dove sono le loro radici lontane saprà indovinarne il futuro.
L'Italia nello specchio del Grand Tour
di Cesare De Seta
editore: Rizzoli
pagine: 475
C'è un'Italia vista da dentro e un'Italia vista da fuori: c'è l'Italia scoperta lentamente da chi la abita e quella scoperta da chi la conosce da viaggiatore straniero. E forse è proprio quel viaggiatore a portare nei secoli il contributo maggiore alla formazione della nostra immagine del Paese. Perché l'Italia costruisce la propria identità come riflessa in uno specchio: quello dei tourists che dal Cinquecento alla fine del Settecento viaggiano, e poi raccontano, dipingono, e soprattutto fanno circolare la cultura. Nasce così la "Bella Italia" prima ancora che nasca la nostra nazione e, intanto, cominciano a tessersi i primi fili di quell'identità europea che ancora ci manca e che nei racconti colti e appassionati di questi viaggiatori d'eccezione è possibile ritrovare.
Il fascino dell'Italia nell'età moderna. Dal Rinascimento al Grand tour
di Cesare De Seta
editore: Cortina raffaello
pagine: 140
Il viaggiatore che nella seconda metà del Quattrocento scopre il fascino del "Bel Paese" è mosso da un sentimento laico ben diverso dallo spirito che spingeva i pellegrini del Medioevo. L'Italia appare la culla di una nuova civiltà. Alla base di questa rivoluzione c'è tanto la rinascita delle 'humanae litterae' quanto l'invenzione della prospettiva. Personaggi come Albrecht Dürer e Erasmo da Rotterdam sono così i precursori di una conquista dell'Italia e dei suoi tesori, proprio come Palladio, Machiavelli, Giorgione e Tiziano con i loro trattati o con le loro tele sono gli agenti promotori della cultura italiana in tutta Europa. L'apice della fortuna dell'Italia si avrà però in pieno Settecento, con lo straordinario successo del Grand Tour, che come un fiume in piena porta nella penisola aristocratici, letterati, artisti e filosofi che la considerano una meta ineludibile per la formazione della coscienza europea.
La città europea. Origini, sviluppo e crisi della civiltà urbana in età moderna e contemporanea
di Cesare De Seta
editore: Il saggiatore
pagine: 356
La città, grande incubatrice della storia umana. È il luogo privilegiato di aggregazione, la grande calamita delle popolazioni rurali, il centro propulsore dello sviluppo economico, sociale e culturale. In particolare, la città europea ha costituito il sistema di accelerazione dello sviluppo della società occidentale e, a partire dal XV secolo, ha visto la fioritura di una trattatistica sulla progettazione, in cui si configuravano la crescita e la trasformazione dell'organismo urbano. A partire da Leon Battista Alberti, artisti, filosofi, sociologi e più tardi urbanisti hanno affrontato la complessità della città, mettendo in campo le più diverse competenze. Cesare de Seta passa in rassegna questi argomenti, dialogando con maestri e fondatori della moderna disciplina, in questa articolata raccolta di saggi, con scansione tematica e cronologica dal XV al XXI secolo. Avvalendosi di una eccezionale chiarezza, l'autore ricostruisce le linee dominanti della civiltà urbana europea e si sofferma su alcuni aspetti della storiografia, dai concetti di città barocca e città capitale all'ideologia urbana, dalla rappresentazione iconografica allo sviluppo della metropoli in età contemporanea.