Libri di Christine Jordis
Passeggiate in terra buddhista. Birmania
di Christine Jordis
editore: O Barra O Edizioni
pagine: 237
In questo diario di viaggio, Christine Jordis, infaticabile esploratrice delle culture asiatiche, cerca di penetrare nello spirito del popolo birmano con mente libera da preconcetti occidentali e con una sensibilità attenta alle più sottili sfumature umane. Nel dolce ritmo della discesa del fiume Irrawaddy, sulle sinuose strade di montagna, nelle miniere di rubini di Mogok, così come nella pace dei templi buddhisti e nei dialoghi con le persone incontrate, l'autrice va alla ricerca di quel "meraviglioso che noi non abbiamo neanche iniziato a comprendere...". Le illustrazioni di Sacha Jordis create durante il viaggio evocano questo percorso. Il libro ci conduce con garbo e competenza attraverso una serie di indimenticabili passeggiate nel cuore religioso, estetico e politico della Birmania di oggi, uno dei pochi paesi del Sudest asiatico che ha saputo conservare intatte le proprie tradizioni e la propria cultura malgrado le lotte intestine e le devastazioni della dittatura. Una forza che, secondo il premio Nobel per la Pace Aung San Suu Kyi, i birmani devono soprattutto al buddhismo.
Gandhi
di Christine Jordis
editore: Feltrinelli
pagine: 253
Al volgere del xx secolo, l'imperialismo britannico è ancora estremamente vitale e l'India è immersa nella povertà, logorata dal tributo di sangue, fatica, lacrime e sudore. Poi è venuto Gandhi. L'individuo che avrebbe cambiato il destino di un paese e che avrebbe esercitato la sua influenza sul mondo intero era un ometto dal fisico cagionevole, ma aveva dentro di sé una forza d'acciaio. Anche quando si presentava nudo nel suo perizoma, emanava grande fascino e suscitava sacro rispetto. Parlava in modo semplice, diceva solo l'essenziale, e avvinceva per la sincerità. Fu molto criticato in vita da chi temeva si vedesse in lui un santo o un eroe, da chi non condivideva l'insistenza sulla dimensione religiosa ed etica della politica, da chi non comprendeva le potenzialità di questa strana miscela di ascetica spiritualità e pratica concretezza. Si è variamente interpretata la sua complessa personalità, considerandolo ora un martire cristiano, ora un leader secolarizzato; ogni epoca, ogni biografo, ogni storico ha avuto il suo Gandhi. Resta il fatto che l'India ebbe fiducia in lui, per milioni di indiani egli era l'incarnazione della verità e possedeva lo straordinario potere di rendere possibile l'impensabile; e furono con lui personaggi come Nehru e Tagore, che gli diede l'appellativo di Mahatma, "grande anima".