Libri di Daniele Benati
Silenzio in Emilia
di Daniele Benati
editore: Quodlibet
pagine: 252
Dopo che uno è morto continua a vagare in terra più o meno nei luoghi che abitava, senza sapere di essere morto, e con in testa le ossessioni che l'hanno perseguitato da vivo. Questo più o meno il panorama generale e piuttosto insolito del libro di Daniele Benati. Ma succede che le cose qualsiasi e banali, viste dall'aldilà, diventano visioni come quelle dantesche, e l'ordinario si rivela come la cosa più immaginifica che esista. Come in tutti gli altri suoi libri, quello che colpisce di Benati sono le intensità comiche delle sue frasi, sempre su uno humour violento e paranoico, come quello di certi personaggi nell'Amarcord di Fellini. "Questi racconti", ha scritto Gianni Celati, "ci portano in una dimensione ormai quasi scomparsa dalla narrativa in auge ai nostri tempi: non c'è più niente di soggettivo, qui è tutto un circolare di voci, una comunanza di sogni, visioni e apparizioni che formano un intelletto collettivo."
Baltica 9
Guida ai misteri d'oriente
editore: Laterza
pagine: 171
Noi il primo consiglio che diamo - anche in altre guide che abbiamo scritto è sempre quello di montare alla cieca sul primo tr
Un altro che non ero io
di Daniele Benati
editore: Aliberti
pagine: 237
Dieci racconti a coppie e un'opera teatrale, sotto il segno di personaggi che partono per un viaggio, si perdono a metà e fini
Cani dell'inferno
di Benati Daniele
editore: Feltrinelli
pagine: 249
In una città americana, che potrebbe somigliare a quella di Blade Runner, c'è un ristorante McDonald's frequentato soltanto da
Alessandro Tiarini. L'opera pittorica completa e i disegni
di Daniele Benati
editore: 24 Ore Cultura
pagine: 432
Collezionisti si nasce. La galleria di Matteo Campori a Modena
editore: Franco Cosimo Panini
pagine: 128
Il volume è il catalogo dell'esposizione di Rocca di Vignola (dicembre 1996 giugno 1997) e ricostruisce la quadreria di uno dei più interessanti collezionisti vissuto a Modena tra i due secoli. Non sono solo raccolte le opere (oggi proprietà del Museo Civico modenese) ma è ampiamente illustrata la figura di Campori e il suo stesso museo è riprodotto in un "percorso per immagini" che ha il sapore di una vera e propria visita ricostruita a partire da una serie fotografica d'epoca.