Libri di Di Stefano Paolo
Mai più Vajont 1963/2023. Una storia che ci parla ancora
editore: Fuoriscena
pagine: 176
Sessanta anni dopo, Paolo Di Stefano del «Corriere della Sera» e Riccardo Iacona, conduttore di Presadiretta (Rai 3), racconta
Azzurro, troppo azzurro
di Paolo Di Stefano
editore: Bompiani
pagine: 192
Una vita come altre, quella di Rizzo, immigrato dal sud in una città del nord, grigia e anonima
Dermatopatologia veterinaria e comparata
di Paolo Stefano Marcato
editore: Edagricole
pagine: 656
Dermatopatologia veterinaria e comparata si distingue per una trattazione che verte su lesioni e malattie cutanee di otto spec
Noi
di Paolo Di Stefano
editore: Bompiani
pagine: 608
Lo scherzo tormentoso inflitto a un fratellino minore, un frutto mangiato insieme al nonno sotto un albero di mandorle, l'inte
Il ragazzo di Telbana
di Paolo Di Stefano
editore: Giunti Editore
pagine: 208
Tawfik, egiziano, ha sedici anni quando parte da Telbana, in fuga dalla povertà e da suo padre, un imam il cui principio è: «D
Sekù non ha paura. Una storia di amici in fuga
di Paolo Di Stefano
editore: Solferino
pagine: 249
Sekù è giovane, ma ha molte vite: tante quante sono le sue avventure
I pesci devono nuotare
di Paolo Di Stefano
editore: Rizzoli
pagine: 301
Telbana, Egitto: in questo piccolo paese a nord est del Cairo, dove il colore dei campi si fonde col rosso delle case incompiute e dei vicoli sterrati, vive Selim. Suo padre gli ha insegnato il rigore e il senso di sacrificio, negandogli i desideri: "Devi allungare i piedi fino a dove c'è la coperta". Ma Selim è tenace e non si accontenta della vita che il destino gli ha riservato, e così, con l'incoscienza e la forza dei suoi diciassette anni, attraversa il deserto e la Libia, fino a raggiungere il mare e imbarcarsi per l'Italia. Dopo fatiche, stenti e preghiere sussurrate, il viaggio lo conduce in Sicilia, insieme a centinaia di migranti in cerca di sogni. Il suo è il più grande e ambizioso: vuole un riscatto dall'infanzia che si è lasciato alle spalle, parlare l'italiano meglio degli italiani, costruirsi un futuro. È una strada tortuosa, che sembra impossibile, ma Selim non si arrende e, tra cadute e risalite, cerca il proprio posto in una Milano che non regala niente a nessuno. Selim non è solo. Dentro e accanto alla sua vita ne scorrono altre, meno luminose ma altrettanto esemplari: la dolce Marlene, il ruvido Haymon, l'amico Tawfik e alcuni misteriosi angeli protettori. In un mondo che cambia velocemente alziamo barriere per difenderci da ciò che non conosciamo.
Respirano i muri
editore: Contrasto
pagine: 149
Per Paolo Di Stefano il legame che unisce un uomo alla propria casa è qualcosa di profondo e fondante
Ogni altra vita. Storia di italiani non illustri
di Di Stefano Paolo
editore: Il saggiatore
pagine: 260
C'è chi vende uova dopo la guerra e chi usa la stoffa dei paracadute per cucire gonne
Giallo d'Avola
di Di Stefano Paolo
editore: Sellerio Editore Palermo
pagine: 331
Avola, 6 ottobre 1954
La catastròfa. Marcinelle, 8 agosto 1956
di Paolo Di Stefano
editore: Sellerio Editore Palermo
pagine: 249
"Ma alla fine abbiamo mandato giù papà al cimitero, mentre noi abbiamo rimasto qui in Belgio e non ce l'ho mai domandato alla mamma, che ora ha novantasei anni, perché ha voluto prendere questa decisione di non muoversi più dal Belgio". Il messaggio più scomodo che viene, in queste pagine, dalle parole dei superstiti è che essi furono e si sentirono orfani non solo della miniera ma, una seconda volta, orfani della patria. Marcinelle, Belgio, 8 agosto 1956, la Catastròfa (nell'espressione metà dialetto metà francese) è l'incendio scoppiato a 975 metri sottoterra in una miniera del distretto carbonifero di Charleroi. 262 morti, 136 immigrati italiani, caduti per un banale accidente ma uccisi soprattutto dall'imprevidenza premeditata, dalla mancanza di misure protettive e dalla disorganizzazione. Al di fuori delle celebrazioni rituali, la tragedia di Marcinelle è caduta in un colpevole oblio: questo libro la racconta, riportando alla memoria l'epica spesso dolorosa della nostra emigrazione. Una sorta di romanzo-verità, a mezzo secolo di distanza, che non usa altre parole se non quelle ricche di fervore delle vittime e quelle avare dei documenti ufficiali di raggelante insensibilità.