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Libri di Diego De Silva

Sono felice, dove ho sbagliato?

di Diego De Silva

editore: Einaudi

pagine: 248

Sono anni, e tanti libri, che le parole di Malinconico ci risuonano in testa
12,50

I valori che contano (avrei preferito non scoprirli)

di Diego De Silva

editore: Einaudi

pagine: 320

Se non vi è mai successo di nascondere in casa una ragazza in mutande appena fuggita da una retata in un bordello al quarto pi
12,00

Certi bambini

di Diego De Silva

editore: Einaudi

pagine: 176

Rosario, undici anni, un completino da calciatore nella borsa degli allenamenti, va a compiere la sua prima esecuzione di camo
11,00

Le minime di Malinconico

di Diego De Silva

editore: Einaudi

pagine: 96

Siediti, apri questo libro, ridi, entra nella testa più eccentrica che ci sia
13,00

I valori che contano (avrei preferito non scoprirli)

di Diego De Silva

editore: Einaudi

pagine: 320

Se non vi è mai successo di nascondere in casa una ragazza in mutande appena fuggita da una retata in un bordello al quarto pi
18,50

Divorziare con stile

di Diego De Silva

editore: Einaudi

pagine: 382

Ci sono personaggi che continuano a camminarci in testa anche a libro chiuso, tanto vivi che sembra d'incontrarli in giro
13,00

Superficie

di Diego De Silva

editore: Einaudi

pagine: 105

Prendete un luogo comune, smontatelo, rovesciatelo, trovategli amici e parenti, coniugi e amanti, nemici e complici
12,00

Terapia di coppia per amanti

di Diego De Silva

editore: Einaudi

pagine: 280

Due adulti sposati (non tra loro) si ritrovano uniti da una passione incontrollabile e da un amore coriaceo, particolarmente r
13,00

Divorziare con stile

di Diego De Silva

editore: Einaudi

pagine: 382

Mentre vive, Vincenzo Malinconico cerca di capire come la pensa
19,00

Mia suocera beve

di Diego De Silva

editore: Einaudi

pagine: 338

Vincenzo Malinconico è un avvocato semi disoccupato, semi divorziato, semi felice
13,00

Terapia di coppia per amanti

di Diego De Silva

editore: Einaudi

pagine: 274

Due adulti sposati (non tra loro) che si ritrovano uniti da una passione incontrollabile e da un amore coriaceo, particolarmente resistente alle intemperie. Viviana è sexy, vitale e intrigante, e ha un notevole talento per i discorsi intorcinati. È combattuta fra restare amante e alleviare cosi le infelicità matrimoniali o sfasciarsi la vita per investire in un'altra. Modesto è meno chic, decisamente più sboccato e sbrigativo nella formulazione dei concetti, ma abilissimo nell'autoassoluzione. Spara battute a sproposito per svicolare, e fa pure ridere. Moderatamente vigliacco, aspirerebbe alla prosecuzione a tempo indeterminato della doppia vita piuttosto che a un secondo matrimonio, visto che già il suo non è che gli piaccia granché. È nella crucialità del dilemma che Viviana trascina Modesto dall'analista, cercando una possibilità di salvezza per il loro rapporto ormai esasperato da conflitti e lacerazioni continue. Il dottore è spiazzato nel trovarsi di fronte una coppia non ufficiale, libera da vincoli matrimoniali e familiari, che non ha nulla da perdere al di là del proprio amore. Accetterà l'incarico per questa ragione, trovandosi nel mezzo di una schermaglia drammatica e ridicola insieme, e rischiando di perdere la lucidità professionale.
18,00

Mancarsi

di Diego De Silva

editore: Einaudi

pagine: 88

Diego De Silva fa un passo a lato, si allontana dalle irresistibili vicende di Vincenzo Malinconico e ci regala una semplice storia d'amore. Semplice per modo di dire, perché la scommessa è tutta qui: nel nascondere la profondità in superficie, nel tratteggiare desideri e dolori, speranze e rovine, con poche parole essenziali, dritte e soprattutto vere. Perché, come diceva Fanny Ardant ne La signora della porta accanto, solo i racconti scarni e le canzoni dicono la verità sull'amore: quanto fa male, quanto fa bene. Solo lì si cela l'assoluto. Cosi De Silva prende i suoi due personaggi e li osserva con pazienza, li pedina, chiedendoci di seguirlo - e di seguirli - senza fare domande. Irene vuole essere felice, e quando il suo matrimonio inizia a zoppicare se ne va. Nicola è solo, confusamente addolorato dalla morte di una donna che aveva smesso di amare da tempo. Anche lui, come Irene, è mosso da un'assoluta urgenza di felicità. Anche lui vuole un amore e sa esattamente come vuole che sia fatto. Sarebbero destinati a una grande storia, se solo s'incontrassero una volta nel bistrot che frequentano entrambi. Ma il caso vuole che ogni volta che Nicola arriva, Irene sia appena andata via. Se le vite di Nicola e Irene non s'incontrano fino alla fine, le loro teste invece s'incontrano nelle pagine di questo libro: i pensieri, le derive, il sentire si richiamano di continuo, sono ponti gettati verso il nulla o verso l'altro. Forse, verso l'attimo imprevisto in cui la felicità finalmente abbocca.
10,00

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