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Libri di Donatella Alfonso

Fischia il vento. Felice Cascione e il canto dei ribelli

di Donatella Alfonso

editore: Castelvecchi

pagine: 154

U Megu, "il medico", era il nome di battaglia di Felice Cascione, nato a Porto Maurizio (oggi Imperia) nel 1918 e morto in uno
15,00

Destinazione Ravensbrück. L'orrore e la bellezza nel lager delle donne

editore: All around

pagine: 160

Alcune erano bambine, accompagnate dalle madri, altre ragazze di vent'anni, madri di famiglia, oppure già anziane
16,00

Un'imprevedibile situazione. Arte, vino, ribellione: nasce il Situazionismo

di Alfonso Donatella

editore: Il Nuovo Melangolo

pagine: 94

«E sono le foto, adesso, a tramandare questa storia alla gente del paese che si chiama Cosio, lassù sulle Alpi Marittime dove
14,00

La ragazza nella foto. Un amore partigiano

editore: All around

pagine: 96

Una storia d'amore, quella di Maria e Manno, a cui la Storia, quella con la maiuscola, ha negato il lieto fine: così l'incontr
13,00

Animali di periferia. Le origini del terrorismo tra Golpe e Resistenza tradita. La storia inedita della Banda XXII Ottobre

di Donatella Alfonso

editore: Castelvecchi

pagine: 192

Genova, 1970. La bomba di piazza Fontana, il timore di un colpo di Stato e dell'instaurazione di un regime neofascista spinge un piccolo gruppo di giovani sottoproletari - cresciuti in un quartiere della periferia operaia - e qualche ex partigiano che si riconosce nelle delusioni di una Resistenza tradita, all'azione concreta. Trasmissioni radio, interferenze sul primo canale della Rai per spingere alla mobilitazione, incendi e sabotaggi ad aziende messe nel mirino, attività illegali per finanziarsi (dalle rapine al rapimento del figlio di una tra le famiglie più in vista della città) sono le strategie cui ricorrono. Alcuni di loro sono iscritti al Pci, altri lo sono stati, altri sentono solo di non essere rappresentati. Non hanno nome, ma si rifanno ai Gap, i Gruppi di azione partigiana e alla strategia della guerriglia sudamericana. Pensano a una nuova Resistenza e a una rivoluzione di stampo cubano. Entrano in contatto con progetti e percorsi non del tutto chiari, incrociano altre vite, come quella di Giangiacomo Feltrinelli. Sono solo gli esordi di quella che passerà alla storia come Banda XXII Ottobre. Un nome creato dalla stampa, che si riferisce alla data di un biglietto ferroviario trovato nelle tasche di Mario Rossi, il capo della banda. Ma la vicenda di queste persone s'intreccia a quella di chi, vent'anni dopo la Liberazione, pensava che la Resistenza dovesse avere una nuova fiammata: quella della svolta definitiva del Paese in senso rivoluzionario.
17,50

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