Libri di Emilio Jona
Essere altrove. Saggi sull'ebraismo
di Emilio Jona
editore: Neri Pozza
pagine: 320
«La sinagoga era in un vecchio edificio, incorporato tra le cinque case della nostra numerosa famiglia nel prezioso borgo anti
Il fregio della vita
di Emilio Jona
editore: Neri Pozza
pagine: 137
La storia narrata in queste pagine si svolge tra Vienna e le montagne del Grossglockner, nel periodo che intercorre tra il 193
Al rombo del cannon. Grande guerra e canto popolare
editore: Neri Pozza
pagine: 831
La prima guerra mondiale, conclusasi un secolo fa, fu un bagno di sangue senza precedenti, che all'Italia costò seicentomila m
Il celeste scolaro
di Emilio Jona
editore: Neri Pozza
pagine: 222
Il 9 aprile 1953, in un'aula della corte d'assise di Milano, Emanuele Almansi, libraio-antiquario, compare davanti ai suoi giudici con l'imputazione di aver tentato di uccidere il proprio figlio Federico. Con la sua figura dimessa e antica nel suo abito scuro e lo sguardo distaccato e del tutto privo di vergogna, in quella fredda aula di tribunale Almansi non solo ammette ogni addebito, ma riconosce persino la premeditazione del suo tentato omicidio. Lo fa ricordando innanzi tutto la fatalità che sovrastava da tempo immemorabile la sua famiglia: il male che aveva offuscato l'esistenza di suo nonno e di suo padre, morto in manicomio; aveva ammantato periodicamente la sua vita di malinconia e depressione e si era, infine, crudelmente manifestato in Federico, il figlio amato, il precoce poeta quindicenne, amico di uno dei più grandi poeti italiani, Umberto Saba, diventato totalmente inabile al lavoro dopo i primi segni di schizofrenia. Il pensiero di Federico destinato a vivere in povertà, e a consumare i suoi giorni in un manicomio, era diventato così disperante e ossessivo per il libraio-antiquario che la decisione di uccidere se stesso e il figlio gli era apparsa come la sola, unica possibilità. Una possibilità restata tale, visto che l'omicidio non era stato portato a compimento, ma che, nell'aula della corte d'assise di Milano, attraversò la mente di ognuno nell'istante in cui fece la sua apparizione tra i testimoni Federico Almansi in persona...
Un posticino morale
di Jona Emilio
editore: Manni
pagine: 120
Quale sia l'altezza di Emilio Jona, stando ai referti del romanzo, non si sa
Senti le rane che cantano. Canzoni e vissuti popolari della risaia
editore: Donzelli
pagine: 574
Il lavoro delle mondine nelle risaie padane ha sempre esercitato un fascino particolare sull'immaginario popolare, che ha trovato talvolta espressione nella letteratura e nel cinema. Questo volume tenta di ricostruire in modo sistematico una storia del canto di risaia, cui pure si deve tanta parte di quel fascino. Gli autori - a partire dalle ricerche sul campo condotte da Emilio Jona e Sergio Liberovici negli anni sessanta e settanta - accanto alle fonti, presentate nel CD Audio allegato, offrono un quadro organico dei contesti, dei percorsi e degli esiti di quel patrimonio espressivo. Scopriamo così che proprio le specifiche condizioni della monda danno forma a un corpus che ha caratteristiche del tutto diverse da altri repertori come quello del canto urbano e di fabbrica. La funzione del canto di monda è infatti quella di accompagnare, alleviare e ritmare il tempo del lavoro come pure i tempi della siesta e del pasto. È un repertorio assai composito, che va dal canto contadino al coro alpino, dalla canzonetta di consumo all'inno anarchico e socialista, e che via via alterna la licenziosità alla politica, l'evasione all'anticlericalismo, i ritmi militari alle ninne nanne. Un tesoro dell'oralità popolare che dopo anni di ricerche si offre per la prima volta a lettori e studiosi.