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Libri di Emmanuel Carrere

Un romanzo russo

di Emmanuel Carrere

editore: Adelphi

pagine: 283

«La follia e l'orrore hanno attanagliato la mia vita» scriveva Carrère presentando "Un romanzo russo" ai lettori francesi
13,00

V13. Cronaca giudiziaria

di Emmanuel Carrere

editore: Adelphi

pagine: 267

Scandito in tre parti - «Le vittime», «Gli imputati», «La corte» -, V13 raccoglie, rielaborati e accresciuti, gli articoli (ap
20,00

Yoga

di Emmanuel Carrere

editore: Adelphi

pagine: 312

La vita che Emmanuel Carrère racconta, questa volta, è proprio la sua: trascorsa, in gran parte, a combattere contro quella ch
14,00

Io sono vivo, voi siete morti

di Emmanuel Carrere

editore: Adelphi

pagine: 373

"Da adolescente" scrive Emmanuel Carrère nel "Regno" "sono stato un lettore appassionato di Dick e, a differenza della maggior
14,00

La settimana bianca

di Emmanuel Carrere

editore: Adelphi

pagine: 139

"Ero solo, in una casetta in Bretagna, davanti al computer," ha raccontato una volta Emmanuel Carrère "e a mano a mano che pro
12,00

I baffi

di Emmanuel Carrere

editore: Adelphi

pagine: 149

È quasi un capriccio, uno scherzo, quello di tagliarsi i baffi, da parte del protagonista di questo inquietante romanzo
17,00

Vite che non sono la mia

di Emmanuel Carrere

editore: Adelphi

pagine: 261

«Da sei mesi a questa parte, ogni giorno, di mia spontanea volontà, passo alcune ore davanti al computer a scrivere di ciò che
19,00

Un romanzo russo

di Emmanuel Carrere

editore: Adelphi

pagine: 285

«La follia e l'orrore hanno attanagliato la mia vita» scriveva Carrère presentando "Un romanzo russo" ai lettori francesi
19,00

Propizio è avere ove recarsi

di Carrère Emmanuel

editore: Adelphi

pagine: 429

Propizio è avere ove recarsi è una delle risposte che fornisce, quando lo si interroga, l'I Ching, l'antico libro oracolare ci
22,00

A Calais

di Emmanuel Carrere

editore: Adelphi

pagine: 49

"Quello che mi interessa è poter scrivere un reportage esattamente nello stesso modo in cui scriverei un libro" afferma Emmanuel Carrére. Così, della "Giungla" di Calais, non ci racconta il fango, la violenza e la miseria del campo, bensiì tutto quello che c'è attorno: la rabbia e la frustrazione di una parte dei calesiani; la compassione e la solidarietà di un'altra parte; le fabbriche e i quartieri abbandonati; l'immane apparato poliziesco; il circo mediatico; il "turismo del dolore". E lo fa nel suo modo affabile e diretto, con lo sguardo, insieme lucido ed empatico, di chi si interroga costantemente su tutto - anche su se stesso.
7,00

Il regno

di Emmanuel Carrere

editore: Adelphi

pagine: 428

"In un certo periodo della mia vita sono stato cristiano" scrive Emmanuel Carrère nella quarta di copertina dell'edizione francese del Regno. "Lo sono stato per tre anni. Non lo sono più". Due decenni dopo, tuttavia, prova il bisogno di "tornarci su", di ripercorrere i sentieri del Nuovo Testamento: non da credente, questa volta, bensì "da investigatore". Senza mai dimenticarsi di essere prima di tutto un romanziere. Così, conducendo la sua inchiesta su "quella piccola setta ebraica che sarebbe diventata il cristianesimo", Carrère fa rivivere davanti ai nostri occhi gli uomini e gli eventi del I secolo dopo Cristo quasi fossero a noi contemporanei: in primo luogo l'ebreo Saulo, persecutore dei cristiani, e il medico macedone Luca (quelli che oggi conosciamo come l'apostolo Paolo e l'evangelista Luca); ma anche il giovane Timoteo, Filippo di Cesarea, Giacomo, Pietro, Nerone e il suo precettore Seneca, lo storico Flavio Giuseppe e l'imperatore Costantino - e l'incendio di Roma, la guerra giudaica, la persecuzione dei cristiani; riuscendo a trasformare tutto ciò, è stato scritto, "in un'avventura erudita ed esaltante, un'avventura screziata di autoderisione e di un sense of humour che per certi versi ricorda Brian di Nazareth dei Monty Python". Al tempo stesso, come già in "Limonov", Carrère ci racconta di sé, e di sua moglie, della sua madrina, di uno psicoanalista sagace, del suo amico buddhista, di una baby-sitter squinternata, di un video porno trovato in rete, di Philip K. Dick...
14,00

Io sono vivo, voi siete morti

di Emmanuel Carrere

editore: Adelphi

pagine: 351

"Da adolescente" scrive Emmanuel Carrère nel "Regno" "sono stato un lettore appassionato di Dick e, a differenza della maggior parte delle passioni adolescenziali, questa non si è mai affievolita. Ho riletto a intervalli regolari 'Ubik', 'Le tre stimmate di Palmer Eldritch', 'Un oscuro scrutare', 'Noi marziani,' 'La svastica sul sole'. Consideravo e considero tuttora il loro autore una specie di Dostoevskij della nostra epoca". A trentacinque anni, spinto da questa inesausta passione, Carrère decise di raccontare la vita, vissuta e sognata, di Philip K. Dick. Il risultato fu questo libro, in cui, con un'attenzione chirurgica per il dettaglio e una lucidità mai ottenebrata dalla devozione, Carrère ripercorre le tappe di un'esistenza che è stata un'ininterrotta, sfrenata, deragliante indagine sulla realtà, condotta sotto l'influsso di esperienze trascendentali, abuso di farmaci e di droghe, deliri paranoici, ricoveri in ospedali psichiatrici, crisi mistiche e seduzioni compulsive e riversata in un corpus di quarantaquattro romanzi e oltre un centinaio di racconti (che hanno a loro volta ispirato, più o meno direttamente, una quarantina di film). Con la sua scrittura al tempo stesso semplice e ipnotica, Carrère costruisce una biografia intricata e avvincente quanto lo sarà, vent'anni dopo, quella di Eduard Limonov che è insieme un romanzo di avventure e un nitido affresco delle pericolose visioni di cui Dick fu artefice e vittima.
20,00

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