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Libri di Enzo Braschi

La conoscenza segreta degli indiani d'America. Un mondo al contrario

di Enzo Braschi

editore: Verdechiaro

pagine: 256

"Di tutti gli uomini sacri della nostra cultura, gli heyoka sono i più strani e misteriosi e forse i più importanti. Un tempo ce n'erano più di oggi, quando anche noi eravamo molti di più e liberi. Oggi è sempre più difficile imbattersi in un vero contrario, ma io penso che i contrari esisteranno finché esisteremo anche noi". "Per noi un uomo è ciò che la natura o i suoi sogni decidono. È una cosa che riguarda solo lui" diceva un tempo un Uomo Sacro dei Lakota (Sioux). "Noi rispettiamo un uomo per quello che è" gli fa eco, oggi, un giovane appartenente alla tribù degli Omaha. Il trascorrere del tempo, la catena che salda le varie generazioni fra loro resta inossidabile per i Nativi Americani: sopra ogni cosa essi pongono il rispetto per tutto ciò che la Creazione ha posto su Madre Terra, animato o che ai nostri sensi si mostra privo di vita. Così, il mondo degli uomini "diversi da tutti gli altri", gli Heyoka della tradizione lakota, ovvero i "Sacri Pagliacci" che vivevano la vita al "contrario"; o delle "Donne con Due Facce", o degli Winkte - gli "Uomini- donna" -, per la prima volta viene raccontato in quest'ultimo libro di Enzo Braschi sulla cultura degli Indiani d'America. Così come ci viene raccontato "dell'imparentamento" del genere umano con i "Contrari del Mondo di Sopra": i Katchinas degli Indiani Hopi, i Muxul - i "Guardiani delle Stelle" degli antichi Maya -, il Piccolo Popolo dei Cherokee, dei Seneca, dei Mohawk, dei Mi'kMaq?...
16,00

Mi chiamo Bisonte che corre

di Enzo Braschi

editore: Verdechiaro

pagine: 168

"Mi chiamo Bisonte Che Corre", più che l'autobiografia dell'autore, è il percorso di un uomo da un mondo - il nostro -, fatto di gretto materialismo, egoismo, spirito di competizione, brutale cinismo e individualità, a un altro - quello dei Nativi americani -, fondato sulla correlazione, l'amore e il rispetto per ogni forma di vita. In tal senso, Enzo Braschi racconta la sua infanzia povera ma dignitosa, le sue prime esperienze nel mondo dell'arte, gli anni della dura gavetta dolorosamente vissuti al fine di raggiungere la propria affermazione nell'ambiente dello spettacolo, fino alla presa di coscienza di un sempre più crescente vuoto e disagio personali che riesce a gettarsi dietro le spalle solo attraverso l'amore per l'antica cultura dei Nativi americani, i cosiddetti Indiani, prima imparandola sui libri, quindi vivendola sul "campo", partecipando a sacre cerimonie che gli svelano la loro profonda spiritualità che per sempre cambierà la sua vita. "Mi chiamo Bisonte Che Corre" è dunque la storia toccante, poetica, commovente, ma soprattutto vera, di un nuovo Ulisse prepotentemente spinto a fare ritorno alla sua casa, le sue radici, la sua patria, non più Itaca, ma quella che i Lakota Sioux, i Cheyenne, i Blackfoot, gli Apaches, gli Hopi, e via dicendo, chiamano semplicemente la "nostra sacra Madre Terra".
15,00

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