Libri di Erwin Panofsky
La vita e l'opera di Albrecht Dürer
di Erwin Panofsky
editore: Abscondita
pagine: 545
«Fu in Germania che, nel Quattrocento, l'invenzione della stampa, dell'incisione e della xilografia fornì al singolo la possib
Tre saggi sullo stile. Il barocco, il cinema e la Rolls Royce
di Erwin Panofsky
editore: Mondadori Electa
pagine: 200
La vita e l'opera di Albrecht Dürer
di Erwin Panofsky
editore: Abscondita
pagine: 545
Fu in Germania che, nel Quattrocento, l'invenzione della stampa, dell'incisione e della xilografia fornì al singolo la possibi
La prospettiva come «forma simbolica»
di Erwin Panofsky
editore: Abscondita
pagine: 176
"Attraverso la trasposizione dell'oggettività artistica nel campo del fenomenico, la concezione prospettica sbarra ogni access
Rinascimento e rinascenze nell'arte occidentale
di Erwin Panofsky
editore: Feltrinelli
pagine: 388
Nati per un ciclo di lezioni all'Università di Uppsala nel 1952, organizzati in forma di libro nel 1957, riveduti per una nuov
Tiziano. Problemi di iconografia
di Erwin Panofsky
editore: Marsilio
pagine: 250
Narra la leggenda che Sant'Agostino, meditando sulla Trinità, cercò di chiarirsi le idee con una passeggiata sulla riva del ma
La prospettiva come «forma simbolica» e altri scritti
di Erwin Panofsky
editore: Feltrinelli
pagine: 240
La «Melencolia I» di Dürer. Una ricerca storica sulle fonti e i tipi figurativi
editore: Quodlibet
pagine: 308
Quando uscì, nel 1923, La «Melencolia I» di Dürer di Erwin Panofsky e Fritz Saxl rappresentò una svolta decisiva negli studi u
Idea. Contributo alla storia dell'estetica
di Erwin Panofsky
editore: Bollati Boringhieri
pagine: 209
Muovendo da un'indagine sistematica sui canoni e i principi d'autorità classico-rinascimentali - la prospettiva, le proporzioni, l'idea - Panofsky ripercorre la vicenda delle diverse risposte date all'eterna questione del rapporto tra soggetto e oggetto dell'opera d'arte. Sulla scorta di un grande apparato documentario, egli mostra come l'iconoclastia platonica lasci il posto alla valorizzazione medievale dell'immagine quale specchio della Bellezza divina, e come il Rinascimento colmi la frattura tra realtà e invenzione con regole di composizione e prospettiva. Tra Manierismo e Classicismo, poi, torna a imporsi l'individualità dell'artista, che infonde nella propria creazione quell'Idea destinata a dare ordine e senso.
Galileo critico delle arti
di Erwin Panofsky
editore: Abscondita
pagine: 112
Galileo Galilei è uno dei rari personaggi a cui Erwin Panofsky (1892-1968) dedicò un saggio monografico, il più noto dei quali è lo studio consacrato a Dürer. Un'ansia comune lega Galileo a quest'ultimo: il desiderio di decifrare il "mistero" servendosi di uno strumento razionale. "Tuttavia" scrive Panofsky "nella compattezza solida, luminosa, misurabile della strategia conoscitiva di Galileo, persiste un'insidia che sembra turbare e incrinare la serenità del giudizio critico - soprattutto in campo estetico, e in particolar modo nella poesia e nelle arti figurative - con propensioni individuali e soggettive. [.]. Galileo nacque nel 1564 (nel medesimo giorno in cui Michelangelo moriva), fu testimone e uno dei più acerrimi rappresentanti della ribellione contro il Manierismo. La violenta condanna del Tasso e la parallela esaltazione dell'Ariosto, corrisponde in pittura, alla demolizione di artisti come Parmigianino, Bronzino, Annibale Carracci. Il Novecento ha interamente riesaminata la condanna radicale del Manierismo come forma d'arte. Ma se Galileo pensò così e non cambiò mai opinione sino alla morte, il suo atteggiamento impone rispetto e attenzione".