Libri di F. Irace
UniFor. Una vocazione per l'architettura. Ediz. italiana e inglese
di F. Irace
editore: Skira
pagine: 304
In occasione del 50° anniversario di UniFor, il volume ripercorre cinque decenni fondamentali per la storia del design italian
I paesaggi dell'Italia moderna. Da Petrarca a Napoleone
editore: Carocci
pagine: 232
Campi coltivati, boschi, sentieri della transumanza, corsi d'acqua, ma anche territori devastati dalle guerre e dai terremoti
Milano moderna. Architettura, arte e citta 1947-2021
di Fulvio Irace
editore: 24 Ore Cultura
pagine: 240
Il volume riprende il nucleo dell'ormai storica e introvabile pubblicazione Milano Moderna (1996), allargando quella pionieris
Un po' più in là
di Pina Irace
editore: Zoolibri
pagine: 40
C'è un gigante nella foresta di un certo paese, un gigante che non ha più voglia di starsene da solo nel bosco, allora che si
Il domatore di foglie
di Pina Irace
editore: Zoolibri
pagine: 32
Mancavano solo due giorni all'inizio dell'autunno
Il domatore di foglie
di Pina Irace
editore: Zoolibri
pagine: 32
Mancavano solo due giorni all'inizio dell'autunno
Gio Ponti. Amare l'architettura
editore: Forma edizioni
pagine: 304
Catalogo della mostra ospitata al MAXXI su uno dei protagonisti indiscussi dell'architettura e del design italiano, Gio Ponti
Codice Mendini. Le regole per progettare
di Fulvio Irace
editore: Mondadori Electa
pagine: 365
Sarà forse per la dichiarata empatia con l'opera di Alberto Savinio che Alessandro Mendini non ha mai mancato di additare nella casa natale l'inconsapevole incipit della sua biografia culturale: un'elegante casa borghese - accuratamente disegnata per il nonno da Piero Portaluppi - divenuta presto specchio del collezionismo compulsivo dei suoi eccentrici abitanti, gli zii Boschi-Di Stefano. Dappertutto l'ossessiva presenza di quadri - di Campigli, Morandi, Savinio, Severini, Sironi ecc. - che ne foderavano le pareti fino a trasformarle in un'unica, pulsante opera d'arte totale. Presagio, a sua volta, di un'ossessione che solo più tardi diventerà metodo di progetto, anzi addirittura visione del mondo: "Qualsiasi mia azione intellettuale e culturale è basata sulla mia esistenza, è di tipo sentimentale".' A dispetto delle sue tante, pubbliche immagini - di cinico avanguardista, prima; di amorale produttore di immagini iconiche o dissacratorie, poi; e infine di artista di successo capace di condizionare quello stesso mondo industriale che per decenni l'aveva temuto e dunque tenuto ai margini del sistema produttivo -, Mendini è un vero personaggio proustiano, intriso di una malinconia incline allo spleen e alla perenne ricerca di un mitico tempo perduto. Alessandro Mendini ha più volte raccontato di avere il ricordo e la sensazione di essere nato in una Wunderkammer.
Il sole col singhiozzo
editore: Zoolibri
pagine: 40
"Era un bel mattino di primavera. Chicchir... fece il gallo. E si addormentò. Drin, dr... e la sveglia si ammutolì. E così per un bel po'! Ma cosa stava succedendo?" Età di lettura: da 3 anni.
La Divina Proporzione. Atti del convegno (Milano, 27-29 settembre 1951)
editore: Mondadori Electa
pagine: 276
Gli atti del "Convegno internazionale sulle proporzioni nelle arti", tenutosi alla Triennale di Milano, dal 27 al 29 settembre del 1951, editi per la prima volta in occasione della Festa dell'Architettura 2007. Il concetto di proporzione esplorato nelle sue molteplici valenze da Le Corbusier, Rogers, Zevi, Mollino, Dorfles, Gardella, Ackerman, Bill, Wittkover, Ghyka e tanti altri. Circa 30 relazioni, in gran parte inedite, vengono qui presentate secondo le tre giornate tematiche del simposio: le proporzioni nella storia del pensiero e dell'arte; i fondamenti matematici (le proporzioni in architettura, nella tecnica, nella musica); le proporzioni e l'intuizione nelle arti.
Itale glorie
di Erminia Irace
editore: Il mulino
pagine: 260
Dante, Michelangelo, Galilei, Garibaldi e gli altri italiani illustri li abbiamo conosciuti a scuola per poi ritrovarli eternati nei monumenti e nei nomi delle strade, in qualità di simboli della storia nazionale italiana. Questo nesso tra i Grandi Uomini e la nazione fu stretto nel corso del Risorgimento; dopo il 1860 e fino alla seconda guerra mondiate il pantheon dei Grandi costituì una parte rilevante del discorso pubblico finalizzato a "fare gli Italiani". Il libro ricostruisce tale tradizione, inaugurata dall'Umanesimo e proseguita nei secoli attraverso il costante dialogo con i materiali del passato.