Libri di F. Rame
Il diavolo con le zinne
di Dario Fo
editore: Guanda
pagine: 240
"Dopo anni di ricerca sul teatro del Cinquecento, ecco una commedia dalle tecniche rinascimentali ma che utilizza testi della
Arlecchino
editore: Einaudi
pagine: 169
Il Dvd propone per la prima volta in video lo spettacolo scritto per la Biennale di Venezia in occasione dei 400 anni dalla nascita di Arlecchino e rappresentato in anteprima nazionale al Palazzo del Cinema del Lido nel 1985. Ispirandosi alle presentazioni fatte in Francia quattro secoli fa dal comico italiano Tristano Martinelli davanti al re e alla regina, Fo ci regala un personaggio vicino ai fabliaux medievali e a Rabelais. Nel libro, oltre al testo dello spettacolo, riscritto e arricchito da Dario Fo, ci sono anche oltre cinquanta illustrazioni a colori da lui disegnate.
Morte accidentale di un anarchico
di Dario Fo
editore: Einaudi
pagine: 89
"Come ci è venuto in mente di allestite uno spettacolo legato al tema della strage di Stato? Anche in questo caso siamo stati
Morte accidentale di un anarchico
di Dario Fo
editore: Einaudi
"Come ci è venuto in mente di allestire uno spettacolo legato al tema della strage di Stato? Anche in questo caso siamo stati
Tegno nelle mane occhi e orecchie: Michelagniolo
di Dario Fo
editore: Franco Cosimo Panini
pagine: 255
"Michelangelo è nato a Caprese nei pressi di Arezzo il 6 marzo del 1475 ed è campato fino a quasi 90 anni
Sotto paga! Non si paga!
di Dario Fo
editore: Einaudi
pagine: 91
Antonia e Margherita, una coppia di donne maritate, è alle prese con la difficile conduzione del menage familiare, non riuscendo ad arrivare a fine mese. Una delle due, la maggiore di età, Antonia, si trova a partecipare alla protesta di molte altre donne nella sua stessa situazione, che al supermercato manifestano contro il rincaro incontrollato dei prezzi, e tutte insieme decidono per la spesa proletaria. Antonia se ne uscirà dal supermercato con molta merce di ogni genere e sarà aiutata a trasportarla dalla sua amica Margherita. Giunte a casa, non sapendo dove nascondere tutti quei pacchi e temendo le invettive del marito, legalitario convinto, Antonia opterà per una soluzione che darà il via a una serie di fraintendimenti e lazzi comici, propri della Commedia dell'Arte. La commedia originale, "Non si paga! Non si paga!", è andata in scena, riscuotendo grande successo, nel 1974. Ancora oggi, nel 2008, la condizione economica degli operai e dei lavoratori rimane la stessa, per non parlare della struttura politica e sindacale e delle situazioni paradossali che essa determina. Così Franca Rame e Dario Fo hanno deciso di mettere di nuovo in scena il testo rielaborato e adattato alla situazione attuale e di pubblicarlo con il nuovo titolo "Sotto paga! Non si paga!".
Manuale minimo dell'attore
di Dario Fo
editore: Einaudi
pagine: 382
Come faceva a scendere dalle nuvole il "deus ex machina"? Quale era l'opinione sui "comici" di san Carlo Borromeo? Perché le maschere hanno il "terzo occhio"? Come nasce il "grammelot", e perché? E come suona la traduzione simultanea della "Storia della tigre" dal dialetto di Shanghai nel "grammelot" della Padania? Che differnza c'è tra la veridica istoria del giullare Ciullo d'Alcamo e quella, molto meno veridica, che abbiamo imparato a scuola? E chi erano, esattamente, i giullari? In che cosa consisteva e consiste l'"andare all'improvviso"? Come si costruiva un canovaccio, e come si costruisce un testo teatrale? E soprattutto: come si inchioda lo spettatore alla poltrona? Tra divagazioni autobiografiche ed esempi concreti, com'è nel suo stile, Dario Fo risponde a tutte queste domande, e a moltissime altre, con l'aiuto d Franca Rame. Cosicché questo "manuale" tanto minimo non è: oltre a comprendere un'originale rassegna delle fonti bibliografiche e un glossario della terminologia teatrale di ieri e di oggi, vuole rispondere alle esigenze di chi aspira a calcare le scene ma anche di chi, come spettatore, è curioso di sapere che cosa gli sta succedendo intorno.
Correggio che dipingeva appeso al cielo
di Dario Fo
editore: Franco Cosimo Panini
pagine: 187
Antonio Allegri detto il Correggio è stato uno dei più grandi artisti della sua epoca, con la sua pittura energica, raffinata
Dario Fo e Franca Rame ripropongono e recitano «Ruzzante»
editore: Einaudi
pagine: 371
"Ruzzante" è senz'altro il principale modello storico del teatro di Dario Fo. La forza della satira, la deformazione grottesca, la capacità di volgere il comico in tragedia sono caratteristiche della scrittura teatrale di Fo, e sono anche nell'archetipo dell'autore cinquecentesco. Logico dunque che allo scrittore-attore padovano Dario Fo abbia dedicato uno spettacolo che è omaggio, riscoperta, riscrittura. Una lezione di storia del teatro che è anche una sorta di autobiografia artistica. Angelo Beolco, detto il Ruzzante, fu uno degli autori più acclamati nella prima metà del Cinquecento. Dario Fo ha portato in scena, a partire dal 1993, un'affabulazione che lo rievoca, fa rivivere i suoi testi teatrali, ne spiega al pubblico la grande importanza storica riavviando i meccanismi della sua irresistibile comicità. Questa è la prima edizione a stampa del copione di quello spettacolo. Un copione che, come sempre è andato mutando via via con le varie repliche. Anche questa volta Franca Rame è riuscita a ricostruire il testo scegliendo tra infinite varianti, e ne ha tradotto le parti dialettali assemblando le ragioni della filologia e quelle dell'efficacia teatrale. Collaboratori: Marina De Juli, Gisella Palombi, Chiara Porro. Disegni originali di Dario Fo con la collaborazione di Giacomo Muscolino e Michela Casiere. Fotografati da Luca Vittorio Toffolon.
Le commedie
di Dario Fo
editore: Guanda
pagine: 256
Questo quarto volume delle Commedie di Dario Fo e Franca Rame è caratterizzato da una decisa accelerazione in senso politico e
Mistero buffo
di Dario Fo
editore: Einaudi
pagine: 410
"Mistero buffo" è certamente il più noto, in Italia e all'estero, tra gli spettacoli di Dario Fo e anche quello che ha destato
Santo jullàre Franzesco (Lu)
di Dario Fo
editore: Einaudi
pagine: 104
Allestito con le scenografie dipinte dallo stesso Dario Fo ormai quindici anni fa e tornato a calcare le scene in una nuova forma al Teatro Duse di Bologna nel febbraio del 2014, "Lu santo jullàre Franzesco" prende spunto da leggende popolari, testi canonici del Trecento e documenti riscoperti negli ultimi tre secoli. A emergere è il lato umano del santo che amava definirsi "jullàre al servizio di Dio": la personalità multiforme, la capacità di comunicare l'idea di un Dio aperto al dialogo con l'uomo peccatore, il carisma e l'abilità istrionica che lo hanno reso universale patrimonio dell'umanità e non solo della Chiesa. In questa riscrittura Fo dedica l'incipit del testo a papa Francesco, a un possibile cambiamento di rotta della Chiesa (più un auspicio che una scommessa a tutti gli effetti) e alla decisione di Bergoglio di chiamarsi, appunto, Francesco. Un nome che nessun papa aveva osato scegliere prima, per un santo che il potere ecclesiastico aveva a lungo cercato di "addomesticare", riuscendoci solo dopo la sua morte con l'imposizione di una biografia autorizzata e l'eliminazione di qualsiasi riferimento al Francesco sovversivo della prima cronaca.