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Libri di Febbraro Paolo

Come sempre. Scelta di poesie 1992-2022

di Paolo Febbraro

editore: Elliot

pagine: 200

La stanza si accontenta nel suo intero finché poroso e incauto non vi entro; col corridoio coabita il mio amore se lo sciame d
17,00

L'altro Novecento. Poeti italiani

di Paolo Febbraro

editore: Elliot

pagine: 174

Questa antologia presenta un'ampia selezione di autori del Novecento poetico italiano, ognuno con un componimento commentato d
19,50

I grandi fatti

di Febbraro Paolo

editore: Pendragon

pagine: 110

In questo libro troverete brevi racconti sinistri come referti anamnestici, satire leggere, memorabili aforismi, e soprattutto
12,50

Poesia d'oggi. Un'antologia italiana

di Paolo Febbraro

editore: Elliot

pagine: 139

Fra il 2013 e il 2014, Paolo Febbraro ha curato una rubrica di poesia sulle pagine culturali del "Sole 24 Ore". Ogni settimana appariva una poesia allora inedita di un autore italiano vivente, accompagnata da una sua breve biografia e da una nota di commento ai versi. "Poesia d'oggi" ha proposto via via un'originale scelta d'autore che ora viene raccolta in volume, volendo fornire al pubblico un avviamento alla lettura e alla scoperta della migliore poesia contemporanea. Disposti in ordine cronologico, dai maestri come Pier Luigi Bacchini e Franco Loi fino ai giovani Matteo Marchesini e Mariagiorgia Ulbar, questi poeti disegnano un panorama della nostra letteratura in versi, svelandone la forza e la varietà. Le singole poesie, poi, chiamano a ulteriori approfondimenti, e anche per questo vengono accompagnate da un'introduzione generale e dall'interpretazione di uno dei protagonisti della scena poetica odierna. Premessa di Armando Massarenti.
18,50

Leggere Seamus Heaney

di Paolo Febbraro

editore: Fazi

pagine: 188

Seamus Heaney, definito da Robert Lowell "il più importante poeta irlandese dopo Yeats", è stato uno dei giganti della poesia di lingua inglese del Novecento, primato consacrato dal premio Nobel per la Letteratura di cui è stato insignito nel 1995. È scomparso nell'estate del 2013, lasciando l'orizzonte aperto alla sterminata letteratura post-mortem che attende gli uomini di genio. In questo libro denso ma agevole Paolo Febbraro ripercorre la vita di Heaney attraverso la sua opera e rilegge la sua opera attraverso la sua vita, tracciando in questo modo un ritratto che coniuga biografia e critica letteraria, da cui emerge una visione complessiva del poeta, del suo tempo e della sua arte. Una biografia critica arricchita dai colloqui privati che Febbraro ha avuto con Heaney in virtù dell'amicizia che li legava. Scopriamo così un uomo combattuto tra la vocazione poetica, che ha bisogno di silenzio perché i versi possano fiorire, e la necessità di prendere posizione nel fragore del conflitto che lacera l'Irlanda, ma soprattutto teso tra la fedeltà a certi luoghi naturali, all'Ulster rurale della sua infanzia, e l'appartenenza ad altri luoghi simbolo del lavoro intellettuale come le università nelle quali studiò e insegnò. Il lavoro delle campagne e la missione poetica, che Heaney considera due diversi modi di "scavare" e cerca incessantemente di conciliare, per evitare che una di queste identità tradisca l'altra, sono intimamente parte del suo essere.
17,50

Saba, Umberto

di Paolo Febbraro

editore: Gaffi Editore in Roma

pagine: 124

Umberto Saba, di cui nel 2007 è ricorso il cinquantesimo anniversario della morte, è uno dei grandi scrittori del XX secolo. Dicendo ciò, nel primo dei due saggi che compongono questo volume, Paolo Febbraro non sminuisce la lama del poeta, ma ne rilegge anche l'opera in prosa, opera che - fra narrativa, critica letteraria e autobiografia - può apparire come un controcanto, o un geniale commento. Narcisista e sentimentale, ma nutrito di maestri inquietanti come Nietzsche e Freud, Saba accusò i propri coetanei di non averlo mai compreso. Del rapporto che unì Saba a uno di quei difficili "fratelli", Aldo Palazzeschi, l'autore ricostruisce la storia, a partire da alcune sorprendenti pagine di epistolario.
10,00

La tradizione di Palazzeschi

di Paolo Febbraro

editore: Gaffi Editore in Roma

pagine: 437

A lungo considerato uno scrittore istintivo e illetterato, ormai stabilmente collocato dalle storie letterarie nel solco delle avanguardie e nei territori del comico, Aldo Palazzeschi svela in questo libro i suoi lati meno illuminati, grazie a un'indagine condotta a partire dal misterioso esordio poetico dei Cavalli bianchi (1905) fino alla stagione matura dei romanzi più celebri. Critica stilistica, psicoanalisi, antropologia degli archetipi, storia letteraria e concreta reperibilità delle possibili "fonti": al fuoco di differenti ispirazioni critiche, questo saggio eclettico ma puntuale cerca di svelare l'enigma di uno scrittore adattabile e sfuggente, teatrale e solitario, ricostruendo le letture, gli ambienti culturali, le diverse suggestioni che diedero forma alla sua turbata, privatissima ma instancabile fantasia. Affiancato via via a Pascoli, Ibsen, Maeterlinck, alla narrativa russa, a Leopardi, Collodi, Stendhal e Baudelaire, il grande "buffo" del nostro Novecento, pur rimanendo forse imprendibile, assume cosi via via le fattezze di un filosofo paradossale e doloroso, di un sapiente ingenuo e geniale, la cui segreta biografia intellettuale non è mai riconducibile per intero all'atmosfera di quei crepuscolari, vociani o futuristi che pure furono i suoi sodali, ma risponde a una tradizione personale dalle radici arcaiche.
15,00
11,00

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