Libri di Felix Gilbert
Machiavelli e Guicciardini. Pensiero politico e storiografia a Firenze nel Cinquecento
di Felix Gilbert
editore: Einaudi
pagine: 272
Pubblicato in inglese nel 1965 e tradotto da Einaudi nel 1970, "Machiavelli e Guicciardini" si è imposto subito come un classico della storiografia sul Rinascimento per la vastità delle ricerche archivistiche che lo sostengono e per l'eccezionale talento narrativo degl'autore. Nell'affrontare una stagione decisiva della cultura europea, Felix Gilbert riesce infatti a coniugare come pochi il corpo a corpo con i testi dei due grandi pensatori fiorentini alla minuziosa ricostruzione dell'ambiente intellettuale nel quale si sono formati. Messi a confronto con il lessico del tempo e inseriti nei grandi conflitti sociali della repubblica di Savonarola e Soderini, "Il Principe", i "Discorsi" e la "Storia d'Italia" ci vengono cosi restituiti in una luce inedita, sino a fare di essi non più dei capolavori isolati ma il frutto più originale e avanzato di un generale ripensamento delle credenze sull'utile e sull'onesto, sulla violenza e sull'educazione, sull'importanza delle istituzioni e sul ruolo della religione nella vita pubblica. Tutti temi che sono ancora oggi al centro della riflessione dei filosofi: e il saggio introduttivo scritto appositamente per questa nuova edizione da Gabriele Pedullà mostra appunto come il libro di Gilbert non dialoghi soltanto con tutti i grandi rinascimentalisti della sua generazione (da Baron e Rubinstein a Kantorowicz), ma discuta sotterraneamente le tesi dei maggiori pensatori politici tedeschi del XX secolo, da Hans Kelsen a Carl Schmitt...
Storia: politica o cultura? Riflessioni su Ranke e Burckhardt
di Felix Gilbert
editore: Il mulino
pagine: 100
Il dilemma del titolo intende sintetizzare le due anime della ricerca storica incarnate rispettivamente da Ranke nella prima metà dell'800 e da Burckhardt nella generazione successiva. Dopo aver precisato il peso che ebbero la Rivoluzione francese e l'era napoleonica nella formazione di una nuova sensibilità storiografica. Gilbert illustra le principali innovazioni apportate da Ranke: un attento vaglio delle fonti, la ricerca d'archivio, la limitazione dell'indagine alla storia politica. Di opposto orientamento metodologico fu invece Burckhardt, favorevole a una storia come storia della cultura, chiave di volta per interpretare la storia nella sua globalità.