Libri di Francesca Barra
Figli di nessuno. La storia di Pasquale Guadagno, orfano di femminicidio
editore: Rizzoli
pagine: 240
«Sono figlio di nessuno, orfano di femminicidio
La giostra delle anime
editore: Mondadori
pagine: 264
Nella Lucania aspra e selvaggia, alle pendici del cratere del Vulture, una donna dà alla luce due bambine, e muore poco dopo
Prova a dirmelo guardandomi negli occhi
di Francesca Barra
editore: Garzanti
pagine: 120
La rete sembra esser diventata una piazza virtuale dove tutto è lecito ed è possibile esprimere le più violente ingiurie sente
L'estate più bella della nostra vita
di Francesca Barra
editore: Garzanti
pagine: 200
L'estate è la stagione della libertà, dei sorrisi e del profumo di salsedine
Verrà il vento e ti parlerà di me
di Francesca Barra
editore: Garzanti
pagine: 216
L'erba selvatica profuma di salvia e lambisce il sentiero che porta al mare
Verrà il vento e ti parlerà di me
di Francesca Barra
editore: Garzanti
pagine: 216
L'erba selvatica profuma di salvia e lambisce il sentiero che porta al mare
Tutta la vita in un giorno. Viaggio fra la gente che sopravvive mentre nessuno se ne accorge
di Francesca Barra
editore: Rizzoli Controtempo
pagine: 202
I nuovi poveri sono un piccolo popolo che cammina nelle nostre città senza fare rumore. Disoccupati, padri separati, persone fiaccate da un destino sadico e vigliacco: stanno in strada, nelle stazioni, nei dormitori, nei centri di accoglienza. Sono invisibili, soprattutto perché non vogliamo vederli. Ma sono un'umanità tanto quanto noi, e come noi soffrono, sognano, pensano, amano e si amano. Solo con molta più tristezza e rassegnazione. Compiendo un atto di coraggio, Francesca Barra ha condotto un'inchiesta, andando a vivere con - e come - i nuovi poveri per quasi un mese alla Stazione Centrale di Milano. Li ha conosciuti bene, ne ha esplorato il presente "di strada" e il passato "normale", ha assaporato le loro emozioni. E in "Tutta la vita in un giorno" ha poi deciso di lasciare la parola ad Anto, un padre separato, e ad alcuni altri senzatetto per rendere il più possibile autentico il racconto della miseria metropolitana che, con la crisi, è andata investendo sempre più persone. Seguiamo così in queste pagine diverse storie, tutte intensissime, come quella di Tony, divenuto gigolò (anche) per poter fare la doccia, o quella di Gemma che, grazie al suo grande cuore, un giorno riesce a riscattare anni di nera disperazione.
Il quarto comandamento. La vera storia di Mario Francese che sfidò la mafia e del figlio Giuseppe che gli rese giustizia
di Francesca Barra
editore: Rizzoli
pagine: 174
Palermo 1979. Sdraiato sull'asfalto, sotto un telo bianco che lascia intravedere lineamenti familiari, c'è un uomo che è morto per una colpa imperdonabile: ha parlato. Quell'uomo si chiama Mario Francese e per primo ha osato scrivere della trasformazione imprenditoriale di Cosa Nostra, degli interessi mafiosi intorno alla ricostruzione del Belice terremotato e alla realizzazione della diga di Garcia. Suo figlio Giuseppe quel giorno ha dodici anni. Sente sei colpi di pistola, scende in strada e vede il corpo del padre gettato nel parcheggio. A distanza di vent'anni ha cercato testimonianze, ha raccolto materiali, si è fatto giornalista investigativo per regolare i conti col passato. E alla fine è riuscito a far condannare mezza Cupola: Bagarella, Riina, Provenzano, esecutore e mandanti della morte del primo cronista a fare il nome di Totò Riina su un giornale. Ma purtroppo anche per Giuseppe è in agguato un terribile epilogo. Come due fili intrecciati, le loro vite seguono una traiettoria simile, un percorso che condurrà entrambi a una morte prematura. Questo libro ricostruisce la vicenda che portò all'uccisione di Mario Francese, raccontando al contempo la storia di un padre e di un figlio e di un'intera famiglia - spezzata dalla violenza della mafia. E restituisce alla coscienza collettiva un patrimonio di onestà che il tempo non può e non deve cancellare.
Giovanni Falcone un eroe solo. Il tuo lavoro, il nostro presente. I tuoi sogni, il nostro futuro
editore: Rizzoli
pagine: 208
23 maggio 1992: la strage di Capaci, in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca e tre uomini della scorta, scosse l'Italia come un terremoto immane, segnando le coscienze e dimostrando l'urgenza di una reazione intransigente e senza tentennamenti contro la mafia, da parte delle istituzioni e della società civile. Da vent'anni Maria Falcone si dedica a mantener viva la memoria di suo fratello con un'attività intensa che serva a tutti, ma specialmente ai giovani, come educazione alla legalità. È un'opera meritoria perché fu proprio grazie al lavoro di Giovanni che lo Stato trovò finalmente il modo per combattere con efficacia il fenomeno mafioso. Eppure - come traspare nelle pagine di questo libro in cui Maria, affiancata dalla giovane giornalista esperta di mafia Francesca Barra, rievoca la vita di suo fratello - Giovanni Falcone si trovò molto spesso solo nel suo cammino. Solo quando insinuarono che si prendeva troppa confidenza con Buscetta. Solo quando i diari di Chinnici furono utilizzati per gettare ombre sul suo operato. Solo quando fu costretto a "mettere i piedi sul sangue del mio amico più caro", Ninni Cassarà. E poi fu sempre solo perché rinunciò a una vita normale, tanto da doversi spesso tenere a distanza dall'adorata moglie Francesca, da cui pensò addirittura di divorziare pur di tutelarne l'incolumità. Premessa di Leonardo Guarnotta, ricordo di Loris d'Ambrosio, postfazione di Sergio Lari.
A casa di Jo. Piatti & ricette della mia cucina
di Francesca Barra
editore: Aliberti
pagine: 176
Da bambina sognava di diventare la nuova Jo March, l'aspirante scrittrice di "Piccole donne"
Non mi aspettare
di Francesca Barra
editore: Aliberti
pagine: 137
Un rapporto conflittuale tra una madre e una figlia con due personalità contrastanti e una passione lacerante sullo sfondo di