Libri di Franco Arminio
Studi sull'amore
di Franco Arminio
editore: Einaudi
pagine: 184
«Abbiate cura di impazzire per un abbraccio»
Lettera a chi non c'era. Parola dalle terre mosse
di Franco Arminio
editore: Bompiani
pagine: 176
C'è Mario, che aspettava di mangiare la pizza di granturco con la figlia in braccio quando la terra ha iniziato a tremare: ha
La cura dello sguardo. Nuova farmacia poetica
di Franco Arminio
editore: Bompiani
pagine: 208
Percorrendo l'Italia palmo a palmo, nella sua paziente auscultazione del mondo, già da tempo Franco Arminio registrava una epi
L'infinito senza farci caso. Poesie d'amore
di Franco Arminio
editore: Bompiani
pagine: 128
"Io non so che cosa sia l'amore
Resteranno i canti
di Franco Arminio
editore: Bompiani
pagine: 160
Per Franco Arminio l'organo della vista sono le parole, molto prima degli occhi
Vento forte tra Lacedonia e Candela. Esercizi di paesologia
di Franco Arminio
editore: Laterza
Va di moda assegnare le bandiere ai luoghi
Cedi la strada agli alberi. Poesie d'amore e di terra
di Franco Arminio
editore: Chiarelettere
pagine: 149
Franco Arminio ha raccolto qui una parte della sua sterminata produzione in versi
Geografia commossa dell'Italia interna
di Arminio Franco
editore: Mondadori bruno
pagine: 131
Orlo, bordo, confine, selve, monti, mare, alberi, zolla, cane, vigna, nuvole, vacca, panchina, sole, alba, tramonto, e vento,
Cartoline dai morti
di Arminio Franco
editore: Nottetempo
pagine: 137
La vita vista da dietro, dalla morte, si riduce a poche cose: una luce sul comodino, un barattolo di caffè, un maglione verde,
Terracarne
di Franco Arminio
editore: Mondadori
pagine: 353
"La paesologia è una via di mezzo tra l'etnologia e la poesia
Nevica e ho le prove. Cronache dal paese della cicuta
di Franco Arminio
editore: Laterza
pagine: 117
"Temo che mi si spacchi il cuore. Come se ogni giorno si gonfiasse di amarezza. Ogni mattina mi sveglio con l'amarezza del giorno prima che mi pesa addosso e quella di trentasei anni passati in questo deserto dei tartari. Questo però è il primo autunno dove la sensazione è tanto forte, onnipresente. Qualunque cosa faccio mi accorgo della mia inesistenza. Vorrei incontrare delle persone inesistenti come me. E invece la vasca è asciutta. Oltre a quel poco d'acqua torbida dove abbiamo sempre vissuto, il mulinello si è portato via pure i pesci. Qui c'è una cattiveria senza fine. Tutti frustrati, pronti a disprezzare tutto e tutti. Come si fa respirare in queste condizioni? Come si fa a pensare di salvarsi?" Franco Arminio torna a raccontare i paesi italiani e questa volta dalla sua penna non nascono luoghi, ma persone. Con prosa limpida e insieme concitata, scorrono sulla pagina gli sgangherati pensieri esistenziali di un io narrante che somiglia in modo sospetto al suo autore, rincorsi da un controcanto affollato di personaggi sbadatamente vivi.