Libri di G. Schilardi
Teodora imperatrice di Bisanzio
di Charles Diehl
editore: Argo
pagine: 170
Santificata nel mosaico di San Vitale a Ravenna o dipinta come poco più che una fortunata avventuriera nella "Storia segreta" di Procopio, la donna che, accanto a Giustiniano, regnò con mano ferma per vent'anni sul più grande impero del suo tempo, continua ad affascinare chiunque si accosti alla sua complessa personalità anche per gli aspetti avventurosi della vita che avrebbe condotto prima di salire sul trono di Bisanzio. La biografia di Teodora tracciata da Charles Diehl, uno dei padri della bizantinistica, scritta come fosse un romanzo, è il medaglione in cui uno storico di razza fa i conti con i vari miti che accompagnano da sempre il profilo di questa grande imperatrice riuscendo a consegnare al lettore di oggi il ritratto, finalmente attendibile, di una donna dallo straordinario temperamento che si trovò a occupare un ruolo storico di prim'ordine nel quale, pur tra luci e ombre, rifulsero le sue doti eccezionali di sovrana e di donna.
La Macedonia. Un paese sconosciuto
di Georges Castellan
editore: Argo
pagine: 144
Dopo il Kosovo, la Macedonia è forse il settore potenzialmente più esplosivo della polveriera balcanica. Il paese, che deve il proprio nome al popolo guidato nel IV secolo a.C. da Alessandro Magno, è oggi una realtà geopolitica non solo complessa, ma perfino di difficile definizione. Castellan si cimenta nell'impresa di tracciare un profilo attendibile della questione, ripercorrendo la storia del territorio e delle genti che lo hanno abitato, fino alla nascita del nazionalismo macedone, che si esalta nel corso delle guerre balcaniche (1912-1913), e alla spartizione dell'antica Macedonia tra Grecia, Bulgaria e Serbia. Si vedrà infine come la parte serba vivrà all'interno della Federazione jugoslava per divenire poi, dopo la deflagrazione dello Stato creato da Tito, una nuova realtà statuale dal nome contestatissimo.
Storia della Bulgaria. Nel paese delle rose
editore: Argo
pagine: 292
Scritto a quattro mani da Georges Castellan e Marie Vrinat-Nikolov, "Storia della Bulgaria" alza il sipario su uno dei paesi europei meno conosciuti, realizzando così una tappa decisiva del progetto di Argo di contribuire a far conoscere al pubblico italiano il continente balcanico. La narrazione si sviluppa in modo lineare: dopo le vicende antiche, in gran parte interne alla storia greca e romana, la Bulgaria comincia ad assumere, almeno linguisticamente, la fisionomia a noi nota con la colonizzazione dei popoli slavi nei secoli VI e VII. Ma è con i protobulgari e il mitico 'zar' Simeone (893-927) che queste antiche popolazioni si guadagnano un posto di prestigio nella storia imponendosi perfino all'impero bizantino. Poi, a partire dal 1396, si abbatterà il lunghissimo dominio ottomano, che si dissolverà solo con la guerra russo-turca (1877-1878). L'autonomia finalmente ritrovata non porterà tuttavia serenità al generoso popolo bulgaro: prima le disastrose guerre balcaniche, poi le infelici alleanze militari nella prima e soprattutto nella seconda guerra mondiale, infine il lungo periodo all'ombra dell'Unione Sovietica. Un'autonomia vera del paese delle rose ha date recenti e quindi il carattere della cronaca: dal 2007 la Bulgaria fa anche parte dell'Unione europea ricucendo così una storia troppo a lungo lacerata.
Alla scoperta della letteratura araba. Dal VI secolo ai nostri giorni
editore: Argo
pagine: 450
È raro che la stampa e i canali televisivi del nostro paese, in genere così attenti ai fenomeni del terrorismo e dell'estremismo di matrice islamica, si occupino non superficialmente della vita culturale del mondo arabo, la cui storia straordinaria è di fatto ignorata in Occidente. Eppure la letteratura espressa dai paesi di cultura araba ha donato al mondo i capolavori delle "Mille e Una Notte", la raffinatezza delle maqàmàt, l'avvincente narrativa di Naguib Mahfüz, premio Nobel per la letteratura nel 1988... L'invito alla scoperta della letteratura araba, che Argo rivolge con il presente saggio al pubblico italiano, non colma solo un vuoto editoriale, recupera importanti frammenti di storia, non solo letteraria, che ci sono assai meno estranei di quanto si creda. Attraverso le pagine di Heidi Toelle e Katia Zakharia sfilano dinanzi ai nostri occhi poeti preislamici che cantavano gli avventurosi percorsi delle carovane, immaginifici poeti andalusi, audaci geografi, generosi cantori di storie che hanno incantato per secoli ascoltatori e lettori, infine gli scrittori contemporanei che nel loro impatto con la "modernità" hanno re-incontrato l'Occidente.
Gli ebrei, il mondo, il denaro. Storia economica del popolo ebraico
di Jacques Attali
editore: Argo
pagine: 590
Il cantore di storie
di Albert B. Lord
editore: Argo
pagine: 444
La seconda edizione ha il merito di attualizzare questo 'classico' dell'oral poetry theory attraverso una puntuale introduzione e un ricco corredo bibliografico. Alla traduzione che viene presentata al pubblico italiano con il titolo "Il cantore di storie" è accluso un cd con alcune tra le più significative testimonianze della Collezione Parry: le registrazioni dei versi cantati e delle conversazioni coi cantori che compaiono nel testo, il film girato da Milman Parry che riproduce un'esecuzione di Avdo Mededovic, l'"Omero jugoslavo", una scelta delle trascrizioni musicali realizzate da Béla Bartók, nonché fotografie scattate nel corso della ricerca che Parry stava conducendo sulle tradizioni orali in Jugoslavia negli anni 1933-1935.