Libri di Gaston Leroux
Il fantasma dell'Opera
di Gaston Leroux
editore: Newton compton
pagine: 283
Sono molte, a tutt'oggi, le riduzioni cinematografiche - la più bella e la più fedele quella del 1925 con Lon Chaney, la più recente quella diretta da Joel Schumacher, trasposizione del musical di Andrew Lloyd Webber - che hanno consacrato la popolarità di questa originalissima opera scritta da Leroux nel 1911. La storia dell'amore di Erik - costretto a nascondere le sue orrende fattezze dietro una maschera - per Christine, la giovane soprano tanto graziosa quanto inesperta, si svolge tutta nell'ambiente del teatro dell'Opera, che diviene alter ego del Fantasma, luogo che crea l'azione. Una macchina narrativa sapientissima consente a Leroux di tenere in perfetto equilibrio commedia, avventura, poliziesco e grandguignol; così che alla fine della lettura ci accorgiamo di essere stati catturati da una storia tanto carica di suggestioni quanto lineare ed emblematica. Introduzione di Vieri Razzini.
Il mistero della camera gialla
di Gaston Leroux
editore: LIT - Libri in Tasca
pagine: 215
Joseph Joséphin, detto Rouletabille, è un giovanissimo reporter nella Parigi vitale e caotica della Belle Époque. "Il mistero della camera gialla", pubblicato nel 1907, è un'originale variazione sul classico "enigma della camera chiusa" e fu uno straordinario successo popolare. Gaston Leroux, che avrebbe creato tre anni dopo "Il fantasma dell'Opera", esalta la logica fiduciosamente positivista del suo eroe, ma la immerge in una nebbia misteriosa e quasi onirica che ha permesso alle avventure di Rouletabille di travalicare i confini del genere. Se la perfezione del congegno narrativo ha reso questo romanzo uno dei capolavori imprescindibili del giallo, è stata la bizzarra aura poetica che avvolge ambienti e personaggi a sedurre Jean Cocteau e a farne un oggetto di culto per i surrealisti.
Il mistero della camera gialla
di Gaston Leroux
editore: Passigli
pagine: 270
Gaston Leroux... chi era costui? Alcuni Lo ricorderanno come autore de "II fantasma dell'Opera", d'altronde più conosciuto per le sue versioni teatrali e cinematografiche che per il romanzo originale. Ma c'è stato un lungo periodo, nei primi decenni del Novecento, nel quale Joseph Josephin, soprannominato Rouletabille, giovanissimo reporter di cronaca giudiziaria de "L'Epoque" e detective dilettante, protagonista della maggior parte dei romanzi di Leroux, era altrettanto famoso dei vari Mrs. Marple, Hercule Poirot, Nero Wolfe, Philo Vance e degli altri grandi eroi della letteratura poliziesca. Fernando Savater - che nella sua personale lista di thrillers preferiti include "La camera gialla" assieme a "I delitti della rue Morgue" di Edgar Allan Poe, "Il mastino dei Baskerville" di Arthur Conan Doyle, "L'assassinio di Roger Ackroyd" di Agatha Christie e "L'arciere verde" di Edgar Wallace - osserva che "i romanzi di Leroux presentano situazioni terribili, truculente o macabre, ma venate di un particolarissimo umorismo. Joseph Rouletabille viaggia tra paesi e misteri come una sorta di Tintin adulto. In particolare, la sua prima avventura la incontriamo ne "La camera gialla, che pure inaugura un sotto-genere famoso: il delitto apparentemente impossibile all'interno di una camera chiusa". A conferma del suo grande successo, dal 1919 "II mistero della camera gialla" ha conosciuto ben quattro versioni cinematografiche.
Il fantasma dell'Opera
di Leroux Gaston
editore: Lampi di stampa
pagine: 272
Erik, angelo della musica, artista sublime ma respinto da tutti per la sua ripugnante bruttezza, oscuro signore dei sottosuoli
La poltrona maledetta
di Gaston Leroux
editore: Sellerio Editore Palermo
pagine: 228
Nella Parigi della Belle Epoque il poeta Jean Mortimar succede in seno all'Accadeia di Francia al Monsignor d'Abbeville, noto per le sue virulente polemiche contro la scienza positivista. Al momento della prolusione, Mortimar riceve un biglietto di minacce e, non appena attaccato il discorso, crolla a terra cadavere. A sostituirlo sulla medesima poltrona viene designato il capitano di vascello Maxime d'Aulnay, cui viene recapitata un'altra missiva minacciosa pochi istanti prima che prenda la parola per il discorso inaugurale. Ma, appena finito di pronunciare le ultime parole, il poveretto porta le mani al viso con un gesto disperato e stramazza al suolo...