Libri di Gennaro Sasso
Fra gli invidiosi. Nuovi saggi su Dante
di Gennaro Sasso
editore: Viella
pagine: 500
Sotto il titolo di uno di essi, Fra gli invidiosi, questo volume presenta una raccolta di saggi inediti nei quali Gennaro Sass
Biografia e storia. Saggi e variazioni
di Gennaro Sasso
editore: Viella
pagine: 360
Scritti a margine di un'intensa produzione filosofica e storiografica, i sei saggi qui raccolti ruotano intorno al tema di bio
Purgatorio e antipurgatorio. Un'indagine dantesca
di Gennaro Sasso
editore: Viella
pagine: 200
La struttura del Purgatorio è studiata, in questo nuovo saggio che Gennaro Sasso dedica alla Commedia, non tanto in base alla
Su Machiavelli. Ultimi scritti
di Gennaro Sasso
editore: Carocci
pagine: 262
Scritti in occasione del quinto centenario del Principe, questi nuovi saggi di Gennaro Sasso affrontano i principali aspetti del pensiero di Machiavelli, a partire dal rapporto tra politica e storia, che si stringe nei nodi della decadenza e del conflitto: il modello della storia romana si condensa nell'ossessione machiavelliana per la decadenza e per la capacità della costituzione di non spegnere i conflitti ma di farne materia viva di accrescimento. Riprendendo i motivi della sua interpretazione, elaborata in oltre cinquant'anni di studi, l'autore si sofferma sul Principe e sui Discorsi, proponendo una forte rivalutazione delle Istorie fiorentine, un autentico capolavoro, dove il confronto tra la storia fiorentina e quella romana perviene a una drammatica meditazione sul passato italiano. I diversi saggi affrontano i temi dell'eternità del mondo, della presenza di Lucrezio e Dante in Machiavelli, nonché le interpretazioni di Francesco De Sanctis e Benedetto Croce. Per i diversi fili di un'indagine sorretta da competenza filologica e storiografica, emerge un'immagine attuale della grande figura del Segretario fiorentino.
La lingua, la Bibbia, la storia. Sul «De vulgari eloquentia» 1
di Gennaro Sasso
editore: Viella
pagine: 201
In questo denso saggio, Gennaro Sasso ripensa le molte questioni che si intrecciano nel primo libro del "De vulgari eloquentia" e ne fornisce una puntuale interpretazione unitaria. Particolare attenzione è stata dedicata al nesso che lega la nascita del linguaggio alla dimensione edenica e alla condizione in cui l'uomo si trovò a vivere dal momento in cui, perduta l'iniziale felicità, entrò in contatto con il dolore e con la morte. Deriva da qui l'interesse con cui nel libro è stato affrontato anche il tema della Torre di Babele, e la cura messa nel restituire il senso autentico di quel che si nasconde nella questione della così detta dispersione delle lingue.
La voce dei ricordi
di Gennaro Sasso
editore: Bibliopolis
pagine: 64
Queste pagine, tratte dall'ultimo volume della serie Filosofia e idealismo, appena pubblicato e di cui costituiscono il "Congedo" finale, sono una testimonianza delle profonde trasformazioni culturali e politiche, verificatesi nel nostro paese nel difficile periodo che seguì alla fine della seconda guerra mondiale.
Il logo, la morte
di Gennaro Sasso
editore: Bibliopolis
pagine: 448
Questo libro riprende e rielabora i temi teoretici che, a partire da Essere e negazione (1987), sono stati svolti dall'autore e via via approfonditi e precisati, prima ancora che un riepilogo, si può considerare questo testo come il compimento e la conclusione di un'esperienza concettuale. Con il tema dell'essere e della sua incontraddittorietà, della negazione del nulla e delle complesse implicazioni che questo atto implica, il libro riprende anche il tema della prassi e del rapporto in cui essa si colloca nei confronti del logo e della verità. La restituzione del mondo, non alla verità, in cui non può esserci se non la verità, ma all'opinione, significa non la rinunzia alla razionalità, ma il riconoscimento che la sua interpretazione e comprensione costituiscono un dramma sempre aperto, di cui protagonista assoluta è, con gli strumenti di cui di volta in volta dispone, l'intelligenza.
Filosofia e idealismo. Vol. 6: Ultimi paralipomeni.
Ultimi paralipomeni
di Sasso Gennaro
editore: Bibliopolis
pagine: 704
Ulisse e il desiderio. Il canto XXVI dell'Inferno
di Sasso Gennaro
editore: Viella
pagine: 270
Nell'interpretazione di Gennaro Sasso, Ulisse è, in Dante, l'eroe e insieme la vittima della necessità che, per il tramite del
I corrotti e gli inetti. Conversazioni su Machiavelli
editore: Bompiani
pagine: 196
Tra i grandi archetipi politici della cultura occidentale c'è il "Principe" di Niccolò Machiavelli. Nel 500° anniversario di quest'opera, due interpreti d'eccezione, un giornalista e uno storico della filosofia, si confrontano sull'attualità di quel pensiero: tanto perturbante quanto popolare ed estremo. Nelle conversazioni incalzano le domande che l'attuale crisi politica ha reso ineludibili: il rapporto con l'etica, i confini dell'esercizio dell'autorità, l'errore e la responsabilità personale. Machiavelli indaga la precarietà di una società esposta alla decadenza, anticipando le inquietudini politiche che le filosofie del Novecento, soprattutto Nietzsche e Heidegger, hanno registrato con drammatica chiaroveggenza. La stessa breve storia d'Italia, dal Risorgimento al naufragio della Prima repubblica, mostra la paradossale avventura di "un popolo che ha convissuto con il grottesco della politica senza prenderlo sul serio", in perenne fuga dalle proprie responsabilità. Un'analisi originale, a tratti estrema, che attraverso cinque secoli di storia e filosofia politica ripensa l'attuale crisi dello Stato e le conseguenze sui destini dell'uomo contemporaneo.
Le autobiografie di Dante
di Gennaro Sasso
editore: Bibliopolis
Nell'opera di Dante si sa che l'autobiografismo è una disposizione dominante: nella Commedia Dante ha scritto la sua autobiografia usando due diversi registri, nettamente diversi l'uno dall'altro. Ragionando sugli stessi eventi, ha scisso il suo racconto autobiografico in due racconti: uno, si potrebbe dire, scritto con la penna di Beatrice, e intonato al motivo del "traviamento" e del conseguente viaggio oltremondano, l'altro scritto con la penna di Cacciaguida, e ispirato alla grandezza civile e morale del cittadino Dante. Altrettanto si può dire che il poema presenta due diverse storie: una mondana segnata dal tempo in cui Dante viveva, di volta in volta raccontata con la passione e il coinvolgimento che gli erano propri, l'altra invece pertinente al viaggio e segnata dalla fine del tempo, dal Giudizio finale e dalla divisione tra giusti e dannati. Ragionando di questi due modi in cui Dante costruì il suo personaggio, si arrivano forse a capire alcune delle più importanti radici del suo capolavoro.
Dante, Guido e Francesca. L'amore nel V canto dell'Inferno
di Gennaro Sasso
editore: Viella
pagine: 224
La suggestiva ipotesi proposta da Gennaro Sasso è che Dante abbia costruito la figura di Francesca da Rimini spirandosi alla teoria dell'irresistibilità dell'amore esposta da Guido Cavalcanti in "Donna me prega": da questo punto di vista, la condanna di Francesca va dunque interpretata come una critica radicale dei concetti svolti nella grande canzone cavalcantiana, che Dante respinge con nettezza.