Libri di Gianni Celati
Le avventure di Guizzardi. Storia di un senza famiglia
di Gianni Celati
editore: Feltrinelli
pagine: 176
Guizzardi detto Danci è una sorta di Pinocchio adulto, che scivola lungo una serie di avventure comiche e surreali tra pericol
Comiche
di Gianni Celati
editore: Quodlibet
pagine: 209
"Comiche" è il libro d'esordio di Gianni Celati. Lo spunto del libro viene da alcune scritture manicomiali che Celati in quegli anni aveva letto e studiato a lungo, tanto da prendere in prestito la voce e la demenza di un anziano ricoverato, autore di cronache dal manicomio e deliri di persecuzione. Il protagonista del libro è l'insegnante Otero Aloysio, che tiene sotto dettatura di voci notturne un diario delle persecuzioni subite: tre maestri elementari, Bevilacqua, Mazzitelli e Macchia, lo tormentano per fargli sposare la direttrice Lavinia Ricci, un donnone che mostra un debole per lui; tutt'intorno una folla di personaggi ognuno con un tic o una mania. Scopo ultimo della loro missione è realizzare nascostamente la dittatura dei maestri. Pubblicato nel 1971 da Einaudi su proposta di Italo Calvino, che ne aveva letto alcuni pezzi su una rivista, "Comiche" da allora non è stato più ristampato ed è diventato introvabile. Pubblichiamo in appendice la riscrittura parziale di "Comiche" a cui Celati si dedicò tra il 1972 e il 1973, rimasta per anni inedita, con alcuni passaggi sessualmente audaci che erano stati espunti dall'edizione einaudiana, e uno scritto di Nunzia Palmieri che ne ricostruisce la genealogia.
Narratori delle pianure
di Gianni Celati
editore: Feltrinelli
pagine: 158
Nel 1984, Italo Calvino così annunciava la pubblicazione di questo volume: "Dopo vari anni di silenzio, Celati ritorna ora con un libro che ha al suo centro la rappresentazione del mondo visibile, e più ancora una accettazione interiore del paesaggio quotidiano in ciò che meno sembrerebbe stimolare l'immaginazione". Queste trenta novelle, comiche e fantastiche, tristi o terribili, sulla valle del Po, mentre recuperano antiche forme narrative della tradizione novellistica italiana, sono un viaggio di ritorno alle fonti del narrare: cioè al "sentito dire che circola in un luogo o paesaggio". È una figura molto cara a Walter Benjamin, quella del narratore orale, che Celati ha cercato di riscoprire viaggiando e raccogliendo storie sulle rive del Po. Celebrando con le sue novelle questa figura in via di estinzione, Celati indica una degradazione ambientale che non riguarda soltanto i paesaggi, ma anche la facoltà di raccontare e di scambiarsi esperienze. Così queste sono altrettante parabole sulla nostra epoca, e costituiscono uno sforzo per ridare all'arte narrativa una credibilità che non sia soltanto letteraria.
Avventure in Africa
di Gianni Celati
editore: Feltrinelli
pagine: 184
Nel gennaio del 1997, Celati è partito per il Mali insieme al suo amico Jean Talon, che doveva studiare la possibilità di realizzare un documentario sui metodi dei guaritori dogon, usati nel Centro di Medicina Tradizionale di Bandiagara. Da lì lo scrittore e il regista hanno proseguito per il Senegal e la Mauritania; nel frattempo il progetto del documentario si sfalda sotto ai loro occhi, per lasciare posto ad un esercizio di contemplazione del presente, dove l'Africa si fa toccare e allo stesso tempo si sottrae, al di là dello schermo protettivo dei due turisti bianchi.
La banda dei sospiri. Romanzo d'infanzia
di Gianni Celati
editore: Feltrinelli
pagine: 176
Questo è un romanzo d'infanzia: vita e avventure d'un ragazzo chiamato Garibaldi perché corre sempre, di suo padre sbraitone e nevrastenico, di suo fratello che legge troppi libri, e di tutta la sua famiglia di disonesti.
Quattro novelle sulle apparenze
di Gianni Celati
editore: Feltrinelli
pagine: 126
Si tratta di quattro racconti in cui affiorano alcuni temi di fondo della filosofia contemporanea, e che possono essere ricondotti alla tradizione della novella filosofia. Più del dibattito delle idee è il gioco che viene messo in primo piano, in particolare quello speciale tipo di gioco che consiste nel raccontare storie per rendersi perplessi. Grazie a questo gioco avremo spesso un ordine narrativo quasi cristallino che si fa avanti, fino a portarci a un punto vuoto, dove restiamo sospesi davanti a un'immagine abbagliante e normalissima.
Sonetti del Badalucco nell'Italia odierna
di Gianni Celati
editore: Feltrinelli
pagine: 108
Pare che il celebre attore internazionale Attilio Vecchiatto in punto di morte abbia detto: "Qui va a finire che ci obbligheranno a bere l'olio di ricino per fare penitenza delle nostre idee, come è già successo nel passato". Dopo anni di successi nel Sud America, a New York, in Francia, sbarcato in Italia nel 1993 con la moglie Carlotta, si è trovato in balia degli imbrogli d'un produttore italiano (che sperava di lucrare sulla sua fama). Per sua fortuna è stato generosamente accolto da Enrico De Vivo (Angri, provincia di Salerno), poi ospitato per mesi a Capua dai fratelli Scannapieco. L'unica sua recita in Italia è quella svoltasi nel teatro di Rio Saliceto (Reggio Emilia), assieme alla moglie Carlotta. Questa rimane l'unica traccia italiana d'un nostro glorioso attore. È una recita dove i due attori interpretano il dramma della vecchiaia, in un'epoca che crede soltanto alla pubblicità per giovani e alle macchinette elettroniche per instupidirsi. Un giorno Carlotta ha detto che Attilio era spesso iroso, ma incapace di falsità e incapace di non "defurbizzare" un pensiero che faccia comodo ai padroni del vapore.
Passar la vita a Diol Kadd
di Gianni Celati
editore: Feltrinelli
pagine: 155
"Vorrei che tutto apparisse meno romanzesco possibile, perché non se ne può più di queste vite da romanzo a cui dovrebbe somigliare anche la nostra. Giorno per giorno passa la vita e basta. Io mi ritrovo con undici taccuini scritti in fretta, spesso illeggibili, senza nessun ordine. Sono appunti su aspetti che mi sono diventati familiari in questa parte del mondo, con elenchi di parole wolof, discorsi scritti in fretta, figure di amici con cui cui ho vissuto in queste terre, idee di per un film sul villaggio di Diol Kadd, e frasi e che non so chi le abbia dette." Lieve, affettuoso e complice, lo sguardo di Celati ci restituisce l'allegria e la pace, lo sfarzo delle vesti femminili durante le feste, lo sciamare dei bambini, la lenta e cauta sopravvivenza di questo villaggio di duecento anime, governato soprattutto da donne. Non c'è nessuna idealizzazione, ma c'è senza dubbio la percezione di un tempo "diverso", di un tempo quasi fermo, che parla con una voce che ci tocca da vicino. Una testimonianza d'eccezione di un modo di vivere tanto più povero e, al contempo, più ricco di quello in cui si dispiegano le nostre esistenze quotidiane.
Il transito mite delle parole. Conversazioni e interviste 1974-2014
di Gianni Celati
editore: Quodlibet
pagine: 644
Narratore, saggista, traduttore, poeta, regista: tante sono le facce di Gianni Celati, uno dei maggiori scrittori italiani del
Recita dell'attore Vecchiatto
di Gianni Celati
editore: Feltrinelli
pagine: 138
"Recita dell'attore Vecchiatto" comprende la risistemazione di larghe parti di due opere che celebrano la figura di Attilio Vecchiatto, grande attore shakespeariano, ma al contempo amara metafora della situazione attuale del nostro paese: "Recita dell'attore Vecchiatto nel teatro di Rio Saliceto" e "Sonetti del Badalucco nell'Italia odierna". L'intervento di Celati è molto profondo e riunifica autenticamente le due opere in un nuovo testo compatto e toccante. "Attilio Vecchiatto (1910-1993) è stato un attore italiano di fama internazionale, ammirato da Laurence Olivier, Jeanne Moreau e molti altri. Dopo trent'anni di tournée in Sud America, sbarcato nel 1965 a New York, aveva creato il suo piccolo teatro shakespeariano, in un quartiere italiano del Bronx. Invitato in Francia nel 1976, aveva portato in giro i suoi adattamenti shakespeariani in molti paesi europei, ottenendo notevoli successi. Nonostante la notorietà all'estero, in Italia, al suo ritorno assieme alla moglie Carlotta, nel 1988, non è riuscito a trovare lavoro da nessuna parte, tranne che nel piccolo teatro di Rio Saliceto." (Gianni Celati)
Romanzi, cronache e racconti
di Gianni Celati
editore: Mondadori
pagine: 1977
Il Meridiano, curato da Marco Belpoliti e Nunzia Palmieri, percorre l'intera produzione narrativa di Celati. Si apre con i romanzi nati nel solco dello sperimentalismo: "Comiche" (1971) - accompagnato da una parziale riscrittura e la trilogia dei "Parlamenti buffi, viaggio nei generi del romanzo e nelle potenzialità espressive della lingua italiana. Seguono le novelle, da "Narratori delle pianure" a "Quattro novelle sulle apparenze", le prose di viaggio, i racconti usciti di recente nei "Costumi degli italiani". La cronologia ricostruisce la vita di questo irregolare delle lettere; le note ai testi spalancano al lettore il laboratorio dello scrittore.