Libri di Giorgio Boatti
Inganno di Stato. Intrighi e tradimenti della polizia politica tra fascismo e Repubblica
di Giorgio Boatti
editore: Einaudi
pagine: 384
Gli storici lavorano con metodo per comprendere quanto di ancora ignoto, sul passato, merita di venire alla luce
Sulle strade del silenzio. Viaggio per monasteri d'Italia e spaesati dintorni
di Giorgio Boatti
editore: Mondadori
pagine: 348
«"Hai trovato il monastero giusto?": la domanda che qualcuno di tanto in tanto mi pone mette in guardia dai fraintendimenti ch
Abbassa il cielo e scendi
di Giorgio Boatti
editore: Mondadori
pagine: 264
Il paese di Bruno è speciale: in quel mucchietto di case sprofondate tra campi e fossi, i bambini cercano di camminare sulle a
Portami oltre il buio. Viaggio nell'Italia che non ha paura
di Giorgio Boatti
editore: Laterza
pagine: 233
Ecco l'Italia irrequieta ma non domata dalle difficoltà di questi anni. Un Paese che si mette alla prova, con grinta e speranza, afferra i cambiamenti e supera timori e autodenigrazioni. Oltre il buio, appunto. È stata così lunga e severa la crisi che immaginare la vita degli italiani "dopo" pareva una sfida impossibile. Nasce così questa esplorazione che dal Monferrato scivola leggera sino al Parco dei Paduli nel Salento; salta da un coworking di Matera alle periferie di Genova e sosta nel virtuoso paese dell'"ulivo sospeso", tra l'Amiata e il Chianti. E ancora: da Roma, dirimpetto a Santa Marta, va alla reggia di Babette, nel cuore della Food Valley emiliana, dove è sbocciata una scuola molto speciale e, da un'avveniristica "play factory", tra i colli di Jesi, finisce all'Hotel Etico di Asti che punta a rendere inclusiva, anche per i più fragili, un'intera città. Ogni tappa di questo viaggio sorprendente è il racconto di un futuro inaspettato e vitale che non è dietro l'angolo. È già qui.
Un paese ben coltivato. Viaggio nell'Italia che torna alla terra e, forse, a se stessa
di Giorgio Boatti
editore: Laterza
pagine: 269
Un lungo viaggio, al passo con le stagioni: dal fondo della Calabria al triangolo del riso tra Po, Ticino e Sesia, dal distretto della fragola di Policoro alle serre di Albenga. E poi i frutti di bosco che dalle Alpi scendono alle metropoli, la sfida di un profeta con l'aratro nel cuore dell'Appennino, l'avventura del radicchio di Chioggia, il mais ottofile di Roccacontrada e le ciliegie pugliesi, rossi gioielli nel bouquet di un'agricoltura che in vent'anni ha cambiato volto. Dulcis in fundo l'uva da tavola che dialoga con gli internauti e un'irresistibile pomodorina partita da Melfi per conquistare Londra. Con lo sguardo spiazzante di chi, digiuno di ogni sapere specialistico, è curioso di tutto, Giorgio Boatti racconta storie di persone che hanno scelto di ridare vita a cascine e masserie, di mettersi insieme per creare aziende radicate nella tradizione ma capaci di sfide innovative. Un affresco controcorrente in un paese dove, per abitudine, bisogna dire che tutto va male. Un percorso interiore in cui il disegno del paesaggio e della vita si confondono. Rivelano un'Italia con i piedi ben piantati per terra dove è all'opera un futuro che riguarda ognuno di noi.
Biciclette. Lavoro, storie e vita quotidiana su due ruote
editore: Monte Università Parma
pagine: 120
Cento fotografie, storiche e moderne, raccontano curiosità, storie, lavoro, vita quotidiana in bicicletta, dai primi "cavalli di legno" ai giorni nostri. Autori degli scatti presenti nel volume sono fotografi professionisti come Armando, Giovanni&Mario Amoretti, Stanislao Farri, Giovanni Ferraguti, Annarita Melegari, Enrico Pasquali, Ezio Quiresi, e appassionati come lo scrittore, giornalista e vignettista Giovannino Guareschi e l'archivista Roberto Spocci. La sezione fotografica si divide in varie sezioni: lavorare con le biciclette, lavorare per le biciclette, album di famiglia, la città delle biciclette, Giovannino Guareschi giornalista e filosofo in bicicletta. Accompagnano le fotografie saggi di Giorgio Boatti, scrittore e giornalista, Daniele Marchesini, ordinario di storia contemporanea all'Università degli studi di Parma e dai giovani ricercatori Giorgio Casamatti e Maura Dellanoce. Nel testo sono inoltre presenti brani di Gustavo Marchesi, Cesare Zavattini e Pier Vittorio Tondelli.
La terra trema. Messina 28 dicembre 1908. I trenta secondi che cambiarono l'Italia, non gli italiani
di Giorgio Boatti
editore: Mondadori
pagine: 420
Il più disastroso terremoto mai avvenuto in Europa fu quello che il 28 dicembre 1908 rase al suolo Messina e Reggio Calabria,
Sulle strade del silenzio. Viaggio per monasteri d'Italia e spaesati dintorni
di Giorgio Boatti
editore: Laterza
pagine: 232
Da Montecassino a Bose, da Camaldoli a Subiaco, dall'abazia di Noci, nella Murgia pugliese, ai contrafforti di Serra San Bruno in Calabria, da Praglia sino alla badia del Goleto, sui crinali dell'Irpinia orientale, "Hai trovato il monastero giusto?": la domanda che qualcuno di tanto in tanto mi pone mette in guardia i fraintendimenti che il mio vagar eremi e cenobi potrebbe suscitare. No, non sto cercando il monastero giusto. Vado per questa strada perché ho il sospetto che le luci nascoste che giungono da questi luoghi siano ancora capaci di offrire qualche solido orientamento. Perfino nella densa penombra calata sui giorni italiani. Busso a queste porte perché ho l'impressione che qui si impari davvero che si può cambiare il mondo, ma impresa piuttosto complicata - a patto di cominciare a cambiare se stessi, partendo dalle cose più semplici e concrete. Ad esempio, cercando di stare nel mondo prendendone nel frattempo la giusta distanza. Governando in modo diverso faccende quotidiane e basilari come il dormire e il mangiare, il desiderare e il bisogno di riconoscimenti, il silenzio con se stessi e l'incontro con gli altri. Sembrano bazzecole, ma quelli che vi si sono cimentati seriamente dicono che la sfida sia di vertiginosa difficoltà. E, soprattutto, pare duri tutta una vita.
Sulle strade del silenzio. Viaggio per monasteri d'Italia e spaesati dintorni
di Giorgio Boatti
editore: Laterza
pagine: 323
Da Montecassino a Bose, da Camaldoli a Subiaco, dall'abazia di Noci, nella Murgia pugliese, ai contrafforti di Serra San Bruno in Calabria, da Praglia sino alla badia del Goleto, sui crinali dell'Irpinia orientale, "Hai trovato il monastero giusto?": la domanda che qualcuno di tanto in tanto mi pone mette in guardia i fraintendimenti che il mio vagar eremi e cenobi potrebbe suscitare. No, non sto cercando il monastero giusto. Vado per questa strada perché ho il sospetto che le luci nascoste che giungono da questi luoghi siano ancora capaci di offrire qualche solido orientamento. Perfino nella densa penombra calata sui giorni italiani. Busso a queste porte perché ho l'impressione che qui si impari davvero che si può cambiare il mondo, ma impresa piuttosto complicata - a patto di cominciare a cambiare se stessi, partendo dalle cose più semplici e concrete. Ad esempio, cercando di stare nel mondo prendendone nel frattempo la giusta distanza. Governando in modo diverso faccende quotidiane e basilari come il dormire e il mangiare, il desiderare e il bisogno di riconoscimenti, il silenzio con se stessi e l'incontro con gli altri. Sembrano bazzecole, ma quelli che vi si sono cimentati seriamente dicono che la sfida sia di vertiginosa difficoltà. E, soprattutto, pare duri tutta una vita.