Libri di Giorgio Caproni
Racconti partigiani
di Giorgio Caproni
editore: Garzanti
pagine: 112
Assecondando una vocazione narrativa che ha sempre affiancato la sua attività poetica, il partigiano Caproni prova a "scrivere
Racconti scritti per forza
di Giorgio Caproni
editore: Garzanti Libri
pagine: 441
"La mia più remota ambizione" ha scritto Giorgio Caproni "era quella di fare il narratore." Accanto all'attività poetica, lo scrittore ha coltivato anche la vocazione per il racconto ed il romanzo. E ha continuato a progettare una raccolta completa della sua produzione narrativa. Questo volume, curato da Adele Dei, dà forma a tale progetto recuperando numerosi testi, in parte inediti o ormai introvabili. A cominciare dal romanzo "La dimissione", più volte ripreso ma mai terminato, per passare ai racconti della stagione della Resistenza in Val Trebbia, fino ai testi ispirati dalla presenza o dal ricordo del mare, che costituiscono uno dei nuclei tematici principali di questi "Racconti scritti per forza". A conclusione, "La maliarda", un testo del 1951 rimasto finora inedito.
Amore, com'è ferito il secolo. Poesie e lettere alla moglie
di Giorgio Caproni
editore: Manni
pagine: 109
Una raccolta di quindici lettere scambiate tra Giorgio e Rina Caproni. E insieme le più belle poesie di Caproni per la moglie, centro costante della sua vita. L'introduzione e la cura sono di Stefano Verdino. Le foto inedite provengono dall' archivio personale dei figli del poeta, Mauro e Silvana.
Il labirinto
di Giorgio Caproni
editore: Garzanti
pagine: 112
Il primo dei tre racconti di questo volume, "Giorni aperti" (scritto nel '40), ha per protagonista un giovane soldato alle pre
La scatola nera
di Giorgio Caproni
editore: Garzanti
pagine: 206
Il volume raccoglie il meglio dei saggi letterari di Giorgio Caproni, protagonista discreto della vita culturale italiana del
Giudizi del lettore. Pareri editoriali
di Giorgio Caproni
editore: Il Nuovo Melangolo
pagine: 170
Giorgio Caproni, uno dei grandi protagonisti della poesia del Novecento, è stato negli anni Sessanta lettore per l'editore Rizzoli. Leggeva manoscritti, per lo più di narrativa, italiana, ma anche straniera; inviava una relazione circostanziata con riassunto articolato del testo, giudizio motivato di lettura, possibilità di collocazione nell'ambito delle collane dell'editrice. Il grande poeta vi lavora con impegno e con intelligenza critica. I suoi riassunti diventano dei piccoli racconti, nella prosa secca e arguta, che è la sua cifra. I giudizi sono sempre franchi e a volte affilati. Tra i narratori italiani passati al suo vaglio vi sono Bonaviri, Crovi, Joppolo, Maurensig, Morselli, Saito, Sanminiatelli, Sgorlon, Strati, Vaime. Le schede riguardano anche una serie di narratori stranieri, soprattutto francesi (Skvorecky, Vassiokos, Brassens, Chabrol, Tillon, ecc.). Una scheda quanto mai interessante è quella relativa al pluribocciato (editorialmente) Guido Morselli, tanto più che - come si è detto - Caproni non lo boccia affatto ma, suggerite alcune revisioni per l'autore, esorta l'editore alla pubblicazione. Da queste schede discende anche un'idea del romanzo: da una parte il fastidio per gli irriducibili del Neorealismo e per le varie scelte alla moda (giochi linguistici e argomenti erotici), dall'altra l'apprezzamento per l'ironia e il paradosso, e in generale l'attenzione al rovesciamento della prospettiva consueta e al procedere contrappuntistico della narrazione.