Libri di Giovanni Mari
Genova, vent'anni dopo.. Il G8 del 2001, storia di un fallimento
di Giovanni Mari
editore: People
pagine: 176
A vent'anni dal G8 di Genova, dai gravi fatti che hanno offuscato il summit e che lo hanno reso - questi sì - una svolta defin
La propaganda nell'abisso. Goebbels e il giornale nel bunker
di Giovanni Mari
editore: Lindau
pagine: 296
Fino a dove può spingersi la propaganda politica? A quali manipolazioni e menzogne può ricorrere per tentare di travolgere l'o
Libertà nel lavoro. La sfida della rivoluzione digitale
di Giovanni Mari
editore: Il mulino
pagine: 210
La nostra idea di lavoro si è sempre basata sulla contrapposizione tra lavoro manuale e lavoro intellettuale, una dicotomia ch
Il lavoro 4.0. La quarta rivoluzione industriale e le trasformazioni delle attività lavorative
editore: Firenze University Press
Manuale di base di storia della filosofia
Autori, indirizzi, problemi
editore: Firenze University Press
pagine: 280
Il manuale di base si propone come testo fondamentale per coloro che si avvicinano per la prima volta alla storia della filoso
La filosofia e la società della conoscenza. Scritti di storia comparata delle idee
di Giovanni Mari
editore: Ets
pagine: 176
Le tre parti in cui si divide il libro (La conoscenza nella "società della conoscenza", Universalità e differenze nell'età di Internet, Lavoro e "economia della conoscenza") rappresentano altrettanti piani su cui la soggettività rinviene o può rinvenire una propria universalità. Una ricerca che appare un tipico compito assegnatoci dalla modernità.
Eternità e tempo nell'opera storica
di Giovanni Mari
editore: Laterza
pagine: 212
Il saggio analizza i concetti di "narrazione" e "spiegazione" nell'opera storica. Fare storia, interpretarla, costruirla, significa da una parte cercare le ragioni, dall'altra raccontarle. Questo studio vuole tenere insieme due approcci allo stesso problema diversi e spesso separati: quello filosofico (le filosofie ottocentesche della storia, Benjamin, Ricoeur) e quello storiografico (da Tucidide a Braudel, fino alle teorie anglosassoni contemporanee).