Libri di Giovanni Testori
Opere scelte
di Giovanni Testori
editore: Mondadori
pagine: 1700
Scrittore, giornalista, poeta, critico d'arte e teatrale, drammaturgo, pittore, Giovanni Testori rappresenta una delle figure
Luchino
di Giovanni Testori
editore: Feltrinelli
pagine: 416
Considerato perduto, questo straordinario ritratto di Luchino Visconti, steso da Giovanni Testori, è inaspettatamente riemerso
La Maria Brasca
di Giovanni Testori
editore: Feltrinelli
pagine: 96
La Maria Brasca è un'operaia di calzificio, vive con la sorella e il cognato nella Milano industriale del secondo dopoguerra,
Trilogia degli scarozzanti: L'Ambleto-Macbetto-Edipus
di Giovanni Testori
editore: Feltrinelli
pagine: 304
Sorta di specchio ed equivalente dell'esistenza, il teatro di Testori affronta - forse più del resto della sua produzione - i
In exitu
di Giovanni Testori
editore: Feltrinelli
pagine: 144
Ultima opera di Giovanni Testori, "In exitu" ha per protagonista un giovane drogato omosessuale che consuma i momenti finali d
Gli angeli dello sterminio
di Giovanni Testori
editore: Feltrinelli
pagine: 82
Testori scrisse questo breve romanzo per raccontare l'Apocalisse a Milano, che poi è il mondo di Testori
L'Arialda
di Giovanni Testori
editore: Feltrinelli
pagine: 78
Terzo capitolo del ciclo testoriano de I segreti di Milano, questa opera teatrale scritta nel 1960 fin da subito è andata inco
Poesie scelte
di Giovanni Testori
editore: Guanda
pagine: 296
La poesia attraversa l'intero percorso creativo nel corpus dell'opera di Giovanni Testori, che pure ha affrontato la scrittura
Il Fabbricone
di Giovanni Testori
editore: Feltrinelli
pagine: 141
È il primo vero romanzo di Testori, ambientato in un palazzo popolare della periferia milanese degli anni cinquanta, il Fabbricone. Protagoniste sono le voci delle persone che lo abitano, che di continuo dalle finestre si rimandano l'un l'altra. Costruito su tante storie plurali, il libro si dipana anche intorno a una trama centrale: la storia d'amore tra la Rina e il Carlo. Come novelli Romeo e Giulietta, i due devono superare le ostilità delle famiglie, i Villa e gli Oliva, schierate su opposte sponde politiche. I Villa sono comunisti: il padre accoglie i figli la sera mentre legge in poltrona "Rinascita" e rimprovera il figlio Antonio, che cerca una propria strada nella boxe, di non frequentare più la sezione del partito. Completano il nucleo familiare la madre, la figlia Liberata, militante convinta, e Carlo, innamorato di Rina. Speculare ai Villa, la famiglia di lei, gli Oliva, cattolici ferventi e democristiani fino al midollo, a partire dal nonno, pugnace combattente in ogni situazione. È il libro decisivo per Testori: il popolo diventa "la classe sociale con la maggiore vitalità, tanto da essere in grado di ritrovare da sola i grandi temi tragici", una necessità che spingerà Testori nella sua ricerca artistica degli anni successivi.
Il «Gran teatro montano». Saggi su Gaudenzio Ferrari
di Giovanni Testori
editore: Feltrinelli
pagine: 300
A cinquant'anni dalla comparsa della prima edizione, ritorna "Il gran teatro montano" di Giovanni Testori. È ancora oggi la migliore introduzione per chi voglia accostarsi a un luogo unico del nostro paese: il Sacro Monte di Varallo, che - proprio a partire da questo libro - è diventato persino per le pro loco o le agenzie di viaggi il "gran teatro montano". Le parole di Testori si sono impresse in maniera indelebile sulle cappelle, sugli affreschi, sulle statue e, verrebbe da dire, persino sui boschi e sui torrenti della verdissima Valsesia, oggi amministrativamente piemontese ma per secoli - fino al 1707 parte dello Stato di Milano. Il volume Feltrinelli del 1965, dal memorabile apparato illustrativo qui riproposto, è costituito da cinque saggi che testimoniano la passione dell'autore per il massimo responsabile del Sacro Monte: Gaudenzio Ferrari, un artista originario di Valduggia, in Valsesia, attivo appunto a Varallo, ma anche a Vercelli, a Novara e a Milano, dove muore al principio del 1546. Adesso il libro originario è stato arricchito da una serie di interventi di Testori su Gaudenzio, che dimostrano la lunga fedeltà a un autore particolarmente amato, e da due saggi e da due inserti fotografici di Giovanni Agosti, che definiscono le coordinate storiche che hanno visto nascere il volume e ne inquadrano il peso e il ruolo negli studi gaudenziani.
La Gilda del Mac Mahon
di Giovanni Testori
editore: Feltrinelli
pagine: 224
La Gilda del Mac Mahon è una raccolta di racconti successiva al Ponte della Ghisolfa, spesso rappresentata a teatro, proprio per lo straordinario calore umano delle vicende. Nella Gilda Testori descrive gli effetti che nell'immaginario della bellona di via Mac Mahon e dei ragazzotti di periferia hanno i miti della cultura di massa: le dive sexy, le super prestazioni, le soubrette. Al centro di questi racconti pone una straordinaria figura femminile: la Gilda del Mac Mahon, così chiamata per l'assonanza con il personaggio esuberante di Rita Hayworth, una Maria Addolorata dei bassifondi che, per amore del suo uomo in galera per ricettazione, si prostituisce lungo un viale della periferia milanese. E che, sempre per amore, prima seduce e poi tradisce un cliente invaghitosi di lei. Sono racconti pervasi di notevole fisicità e sensualità, talora di ironia, che risaltano quasi fossero simboli, cataloghi di sogni, quadri esistenziali o addirittura pagine di fotoromanzo, ambientati - come di consueto in Testori - tra società ciclistiche, palestre di boxe, immensi caseggiati. Ma qui trova spazio anche il mondo dorato della rivista e della commedia musicale, con i nomi mitici di Macario, Wanda Osiris, Carletto Dapporto, e sopra tutti Lauretta Masiero, di cui Testori fu sempre grande ammiratore.