Libri di Giuseppe Cruciani
Ipocriti! Dal linguaggio inclusivo all'occupazione Rai, dall'ossessione fascista al delirio femminista, dal perbenismo sinistroide al falso bigottismo quanto è lunga la lista del doppiopesismo e della doppia morale?
di Giuseppe Cruciani
editore: Cairo
pagine: 208
Viviamo in un mondo di ipocriti, basta guardarsi intorno
Via Crux. Contro il politicamente corretto
di Giuseppe Cruciani
editore: Cairo
pagine: 176
«L'egoismo è il motore del mondo
I fasciovegani. Libertà di cibo e di pensiero
di Giuseppe Cruciani
editore: La nave di teseo
pagine: 192
Giuseppe Cruciani intercetta ogni giorno gli umori vibranti del paese da un punto di ascolto privilegiato - la trasmissione "L
Questo ponte s'ha da fare. Lo stretto di Messina e le opere incompiute che bloccano l'Italia
di Giuseppe Cruciani
editore: Rizzoli
pagine: 175
Cosa saranno mai tre chilometri? Passeggiando in tutta tranquillità, si percorrono in meno di tre quarti d'ora. Eppure è dalla notte dei tempi che tre chilometri di mare tengono lontana la Sicilia dal resto d'Italia. File interminabili per imbarcarsi sui traghetti, disservizi e ritardi da record: ecco come tre chilometri si trasformano in un'avventura costosa. Negli ultimi anni si è fatto un gran parlare del Ponte sullo Stretto, definendolo ogni volta in un modo diverso: grande opera, ecomostro, segno del progresso, favore alla mafia, simbolo di rinascita... Mille e più attributi che hanno alzato un inutile polverone attorno a un progetto considerato l'emblema di un Paese immobile. Con "Questo ponte s'ha da fare", Giuseppe Gruciani svela impietosamente scandali, cifre e retroscena dell'Italia dei cantieri bloccati, dall'autostrada Tirrenica alla metropolitana di Roma, dai treni ad Alta Velocità alla Salerno-Reggio Calabria. Ma nella classifica delle opere incompiute, il ponte resta al primo posto: la società Stretto di Messina è nata nel 1971, da allora sono stati spesi fiumi di denaro da governi di qualsiasi colore, con l'unico risultato di aver accatastato una montagna di progetti e documenti. Oggi continuiamo a chiederci se vale la pena di affrontare questa impresa, trascurando un dato incontrovertibile: tornare sui nostri passi costerebbe molto più che portare a termine il lavoro.