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Libri di Hanna Krall

Ritratto con la pallottola nella mascella

di Hanna Krall

editore: Giuntina

pagine: 234

"Sulla tomba di Dawid di Lelów, l'antenato di Andzia e Lina, ogni anno si ripete lo stesso colloquio: Il nostro tzaddìk insegnava: "Non ti salverai se non conoscerai te stesso e se non riconoscerai i tuoi errori". Ricordati che non è mai troppo tardi per ritornare a Dio, sia lodato il suo nome. Qui non c'è stata salvezza, Rabbi. Qui non c'è stato posto per alcun Dio - risponde ogni volta Chaim Sroda, figlio di Josef il vetraio." Hanna Krall è nata a Varsavia nel 1937. Tradotta in vari paesi, è considerata una delle migliori scrittrici polacche. Di lei la Giuntina ha pubblicato "La festa non è la vostra", "Il dibbuk e altre storie", "Ipnosi e altre storie" e "La linea della vita" e "Arrivare prima del Signore Iddio". In questo libro vengono ripubblicati alcuni dei suoi racconti più belli.
16,00

Arrivare prima del Signore Dio. Conversazione con Marek Edelman

di Hanna Krall

editore: Giuntina

pagine: 136

Marek Edelman, il leggendario vicecomandante dell'insurrezione del ghetto di Varsavia da poco scomparso, racconta a Hanna Krall le sue esperienze di combattente e quelle di cardiologo a guerra finita. I due racconti sono strettamente intrecciati perché in fondo, in entrambi i casi, si trattava di arrivare prima del Signore Iddio. "Nella clinica dove ho lavorato in seguito c'era una grandissima palma. A volte mi fermavo lì sotto e davanti vedevo le sale dove stavano ricoverati i miei pazienti. Erano altri tempi, non c'erano i farmaci, le apparecchiature né gli interventi di oggi, e gran parte dei malati in quelle sale era condannata a morire. Il mio compito era quello di salvarne il maggior numero possibile e un giorno, sotto quella palma, mi sono reso conto che in fondo era lo stesso compito che là, all'Umschlagplatz. Anche allora stavo al cancello e tiravo fuori degli individui da una folla di condannati".
12,00

Il re di cuori

di Hanna Krall

editore: Cargo

pagine: 189

Durante la seconda guerra mondiale Izolda viveva a Varsavia. Conobbe il suo fututro marito nel primo anno di guerra. Poco dopo il loro matrimonio cominciarono a innalzare il muro intorno al quartiere ebraico. E prima che giungesse il loro primo anniversario, il muro fu chiuso. Poi venne il tempo delle deportazioni. Izolda però non smise mai di lottare, per salvare se stessa, i suoi parenti, ma sopratutto suo marito. Questa era la cosa fondamentale, la ragione stessa della sua esistenza. salvare il suo Szajek. E fu questa certezza a consentirle di superare le innumerevoli prove che si trovò a dover affrontare. Scappò dal ghetto, sopravvisse alla prigione, finì ai lavori forzati, poi ad Auschwitz.. Infondo al suo cuore, Izolda non perse mai la speranza, nemmeno quando il suo re di cuori era accerchiato da tre orribili crate di picche.
16,50

La linea della vita

di Hanna Krall

editore: Giuntina

pagine: 120

"Un altro uomo racconterà di Stysia, una bambina di cui era innamorato quando aveva dodici anni. La vide in mezzo agli ebrei condotti via dal vecchio ghetto. Lei lo riconobbe e lo salutò con la mano. Anche lui voleva farle un cenno, ma ebbe paura e non sollevò la mano". "Un domenicano, padre Waldemar, racconterà - molti anni più tardi - di un'ebrea che durante la guerra arrivò di corsa al convento. Prendete quelle vostre reliquie e venite a pregare, perché moriamo, gridava l'ebrea. I padri presero le reliquie - il legno della croce sulla quale era morto il compatriota di quell'ebrea. Uscirono dalla chiesa. Si fermarono davanti al palazzo del Tribunale della Corona e si misero a pregare..."
13,00

La festa non è la vostra

di Hanna Krall

editore: Giuntina

pagine: 163

"Arrivarono i tedeschi. Ordinarono a tutti gli ebrei di andare al tempio, e gli ebrei ci andarono. Ordinarono di portare fuori i rotoli della Torà. E gli ebrei li portarono fuori. Ordinarono di accendere un falò in piazza, e gli ebrei lo accesero. Ordinarono di buttare i rotoli nel fuoco. E nessun ebreo si mosse. Allora i tedeschi fucilarono cento ebrei, e ordinarono di buttare i rotoli nel fuoco. E nessun ebreo... Allora i tedeschi fucilarono altri cento ebrei, e ordinarono... E nessun ebreo... Allora i tedeschi fucilarono tutti gli ebrei, e alla fine dovettero buttarceli da soli, i rotoli."
13,00

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