Libri di Isnenghi Mario
Se Venezia vive. Una storia senza memoria
di Mario Isnenghi
editore: Marsilio
pagine: 400
La morte a Venezia, sostiene Mario Isnenghi, è un fecondo genere letterario, ma, se usato come criterio di verità storica, div
Se Venezia vive. Una storia senza memoria
di Mario Isnenghi
editore: Marsilio
pagine: 352
«Il re della festa non è Thomas Mann»
Vite vissute e no. I luoghi della mia memoria
di Mario Isnenghi
editore: Il mulino
pagine: 328
«Immerso nei flutti, per la prima volta in vita mia ai fanghi di Abano, sono in piena anarchia della memoria
Bellum in terris. Mandare, andare, essere in guerra
di Mario Isnenghi
editore: Salerno Editrice
pagine: 368
Cento anni dopo la fine della Grande Guerra, Mario Insnenghi racconta l'Italia del '14-'19 attraverso le testimonianze di colo
La grande guerra. L'immensa ferita d'Europa
di Mario Isnenghi
editore: Giunti Editore
pagine: 160
Nell'agosto 1914 ha inizio la prima guerra di massa della storia, un conflitto che lascerà nelle coscienze dei protagonisti il
Oltre Caporetto. La memoria in cammino. Voci dai due fronti
editore: Marsilio
pagine: 489
Mai come per Caporetto un evento è stato frutto e innesco di un discorso fondativo dell'immaginario di e su un popolo, prima a
Convertirsi alla guerra. Liquidazioni, mobilitazioni e abiure nell'Italia tra il 1914 e il 1918
di Mario Isnenghi
editore: Donzelli
pagine: 281
Tra il giugno 1914 e il maggio 1915 l'Italia operò un clamoroso ribaltamento delle sue alleanze internazionali, che condusse alla decisione di dichiarare guerra all'Austria e alla Germania. Si trattò di una riconversione non solo militare, ma anche politica, culturale e ideale, fatta di abdicazioni, di trasfigurazioni, di palinodie e di abiure d'ogni sorta. La trasfigurazione dall'Italia triplicista alleata di Francesco Giuseppe a quella irredentista protesa alla liberazione di Trento e Trieste comportò la conversione dell'immagine della Germania da modello ad antimodello; l'eclissi dell'internazionalismo socialista e il conseguente passaggio al nazionalismo di settori importanti dell'opinione di sinistra, repubblicana, mazziniana; la trasformazione dei cattolici da intransigenti nemici dello Stato a clerico-patrioti; il completo riassetto degli equilibri interni alla classe dirigente liberale. In quella concitata transizione, si consumava il passaggio storico dalla società dei notabili alla società di massa. Così, i dieci mesi di maturazione dell'entrata in guerra trascorsero all'insegna di un clamoroso dualismo.
Le guerre degli italiani. Parole, immagini, ricordi 1848-1945
di Mario Isnenghi
editore: Il mulino
pagine: 394
In questo libro, l'autore traccia un personalissimo percorso attraverso le infinite testimonianze, scritte e no, lasciate dagli italiani sulle guerre che hanno combattuto, da quelle d'indipendenza alla seconda guerra mondiale. Per cento anni la guerra è stata, per l'italiano comune, il punto d'incontro con la grande Storia: per cento anni ogni generazione ha avuto la sua guerra da combattere, da descrivere, da ricordare. Isnenghi propone un viaggio all'interno di questo infinito discorso sulla guerra, suddividendolo non secondo la cronologia, ma secondo il genere di testimonianze: i comizi, i proclami, i canti, i giornali, la letteratura, le immagini, le lettere dei soldati, i monumenti, i musei, i nomi delle vie.
Ritorni di fiamma. Storie italiane
di Isnenghi Mario
editore: Feltrinelli
pagine: 520
Da Mazzini a Mussolini, da Garibaldi a D'Annunzio, dai partigiani della Resistenza rossa e dell'"occasione perduta" ai neofasc
Il mito della grande guerra
di Mario Isnenghi
editore: Il mulino
pagine: 450
In questa nuova edizione il volume, fortemente innovativo per tesi, documentazione e metodo, ha segnato uno spartiacque negli studi sulla prima guerra mondiale. Le riviste dell'età della "Voce", i fogli interventisti, i diari di trincea e la letteratura sulla guerra: rileggendo questa sterminata produzione Isnenghi ha ricostruito l'atteggiamento di una intera generazione di intellettuali italiani nei confronti dell'intervento e poi dell'esperienza bellica. Da Marinetti a Papini, da Prezzolini a Gadda, da Soffici a Jahier, Serra, Malaparte, Borgese, d'Annunzio, la guerra si configura di volta in volta come occasione rigeneratrice per l'individuo e la società, come veicolo di protesta o, al contrario, antidoto alla lotta di classe. Le molte facce del mito della Grande Guerra compongono in queste pagine uno spaccato di storia mentale, sociale, politica dell'Italia nel passaggio dalla politica delle élites alla società di massa.
Breve storia d'Italia ad uso dei perplessi (e non)
di Mario Isnenghi
editore: Laterza
pagine: 195
Fatta l'Italia, bisogna fare gli Italiani: lo si diceva allora e lo ripetono, in molti, ancora oggi. E se invece fosse il contrario? Se fossero stati proprio gli Italiani delle varie regioni a fare l'Italia? Mario Isnenghi stila una breve storia d'Italia 'per tutti', soprattutto per i più dubbiosi sull'utilità dello Stato unitario, perfino per quelli che vorrebbero dividerla e che Italiani ancora oggi fino in fondo non si sentono.
Passati remoti. 1914-1918. Due saggi sulla Grande Guerra
di Mario Isnenghi
editore: Edizioni dell'Asino
pagine: 99
La "grande" guerra perché la prima "mondiale": nove milioni di morti e sei milioni di mutilati, una carneficina che ha segnato la storia dell'Europa e ha aperto la strada alle rivoluzioni e alle dittature degli anni successivi, e infine a una seconda e più feroce guerra ancor più "mondiale". In due saggi tanto distanti nel tempo, Isnenghi ricostruisce un'epoca e le sue contraddizioni, lontano dai luoghi comuni, dalle interpretazioni di comodo.