Libri di Jacques Derrida
Spettri di Marx. Stato del debito, lavoro del lutto e nuova Internazionale
di Jacques Derrida
editore: Raffaello Cortina Editore
pagine: 288
Nel 1993, quattro anni dopo la caduta del Muro di Berlino e nel bel mezzo del trionfo della democrazia liberale, Derrida scris
Essere giusti con Freud. La storia della follia nell'età della psicoanalisi
di Jacques Derrida
editore: Raffaello Cortina Editore
pagine: 114
Nella Storia della follia Foucault aveva scritto che "bisogna essere giusti con Freud"
Donare il tempo. La moneta falsa
di Jacques Derrida
editore: Raffaello Cortina Editore
pagine: 208
Qual è il tempo che si addice al donare? Perché chiamiamo un dono con il nome di "presente" e diciamo "fare un presente"? Lo s
Il gusto del segreto
editore: Laterza
pagine: 194
Per tre anni Jacques Derrida e Maurizio Ferraris si sono incontrati e hanno affrontato insieme i "nodi" principali della filosofia di Derrida e le grandi questioni del nostro tempo. Da questi incontri è nato un libro. Al fondo del dialogo, che consta (arricchito nell'ultima parte da una conversazione a tre con Vattimo) di sette sezioni, un saggio di Ferraris, che propone una nuova interpretazione del pensiero di Derrida, collegandolo a quello di grandi filosofi come Heidegger, attraverso Aristotele, Cartesio, Locke, Leibniz, Kant, Hegel, Husserl, Wittgenstein. Il volume è arricchito da una bibliografia completa delle opere di Derrida.
Ecografie della televisione
editore: Raffaello Cortina Editore
pagine: 200
Sul finire dell'800 sir William Crookes, inventore del tubo catodico, era convinto che attraverso tale strumento ci sarebbero
Posizioni. Scene, atti, figure della disseminazione
di Jacques Derrida
editore: Ombre corte
pagine: 140
La disseminazione
di Jacques Derrida
editore: Jaca Book
pagine: 377
«È precisamente contro la riappropriazione incessante di questo lavoro del simulacro entro una dialettica di tipo hegeliano (l
Come non essere postmoderni. Post, neo e altri ismi
di Jacques Derrida
editore: Medusa Edizioni
pagine: 59
Derrida spiega in quale modo praticare la filosofia che chiama decostruzione: riconduzione di un discorso alla sua genesi istituzionale, mostrando sempre la labilità del confine che separa la teoria dalle pratiche, e rilancio continuo di una sfida teorica pura. D'altro lato, non pare affatto un'impresa da poco quella di far sentire la voce stessa di Derrida su questo tema, invitando il lettore che non voglia farsi intrappolare dal gioco delle sigle e degli 'ismi' a confrontarsi con un pensiero in cui rigore del concetto e invenzione si mescolano in un costante corpo a corpo con la scrittura.