Libri di Jonathan Littell
L'aggressione russa
di Jonathan Littell
editore: Einaudi
pagine: 96
«La polemica è un genere per il quale nutro la massima diffidenza, e che pratico con parsimonia
Una vecchia storia. Nuova versione
di Jonathan Littell
editore: Einaudi
pagine: 336
Come sottotitolo, queste parole: «Nuova versione»
Trittico. Tre studi da Francis Bacon
di Jonathan Littell
editore: Einaudi
pagine: 143
Ci sono occasioni in cui non serve essere un addetto ai lavori per comprendere a fondo un'opera d'arte. Specie se quello a cui si mira non è tanto l'analisi di una tecnica o l'esegesi di un significato, quanto piuttosto la ricostruzione di una grammatica del pensiero. Di Jonathan Littell conoscevamo finora il registro narrativo (il monumentale "Le Benevole"), saggistico ("Il secco e l'umido") e quello del reportage, giocato anch'esso sul filo della narrazione in continuo dialogo però con una realtà spesso atroce e complessa (i taccuini ceceni e siriani). "Trittico" ci propone un nuovo volto dello scrittore, che non contraddice i precedenti ma anzi li integra grazie a un serrato confronto, emozionale e stilistico, con le immagini. E non con immagini qualsiasi, ma con quelle della pittura di Francis Bacon, un artista che ha affrontato, con una tecnica inconfondibile e unica, molti dei fantasmi della modernità, dall'angoscia all'incomunicabilità, e soprattutto il grande tema del corpo. Bacon è anzitutto un pittore di figure deformate che sono in realtà specchio dei fantasmi interiori. Armato di un amore intenso per la sua opera, di un'intelligenza acuta e supportato da uno studio approfondito, Littell articola la riflessione sulla vita e sulle opere di Bacon attraverso tre diversi punti di vista, regalandoci così il suo personalissimo "Trittico".
Le benevole
di Jonathan Littell
editore: Einaudi
pagine: 956
Maximilian Aue dirige una fabbrica di merletti nel Nord della Francia, la guerra è ormai lontana
Cecenia, anno III
di Jonathan Littell
editore: Einaudi
pagine: 112
Una mattina di settembre, poco dopo aver concluso la prima stesura di questo libro, Jonathan Littell riceve una mail: Natal'ja Estemirova, una delle principali attiviste per i diritti umani a Groznyi, è stata sequestrata. La sua visibilità, cosi si credeva, l'avrebbe tenuta al sicuro: la stessa cosa si diceva anche della sua amica Anna Politkovskaja. La sera di quello stesso giorno il cadavere di Natal'ja viene rinvenuto in un bosco alla frontiera con l'Inguscezia, crivellato di colpi. La notizia getta una nuova luce sulle due settimane trascorse nel Caucaso da Littell, costringendolo di fatto a riscrivere il reportage del suo soggiorno alla corte del presidente Ramzan Kadyrov nell'anno terzo del suo governo. Littell è già stato in Cecenia, durante le due guerre, in missione per alcune organizzazioni umanitarie e ha sempre mantenuto stretti contatti con il paese: ricorda bene, pertanto, i giorni in cui la vita di un ceceno non valeva un copeco. La "cecenizzazione", cioè la decisione presa da Vladimir Putin nel 2002 di insediare nel paese un forte potere filorusso, composto principalmente da ex separatisti, nell'indagine di Littell si svela essere il nome presentabile di un sistema che ha fatto della corruzione più sfrenata, dell'islamizzazione a oltranza, della cooptazione forzata dei ribelli, della tortura e dell'omicidio, gli strumenti quotidiani per il controllo del territorio.
Taccuino siriano (16 gennaio-2 febbraio 2012)
di Littell jonathan
editore: Einaudi
pagine: 193
Questo è un documento, non un testo rielaborato
Racconto su niente
di Littell Jonathan
editore: Nottetempo
pagine: 43
Questo racconto, come dice il suo titolo stesso, non vuole avere una trama o un soggetto preciso ma testimoniare uno stralcio
Il secco e l'umido
Una breve incursione in territorio fascista
di Littell jonathan
editore: Einaudi
pagine: 118
Questo testo è stato scritto nel 2002, mentre facevo ricerche per un altro libro, poi pubblicato
Le benevole
di Jonathan Littell
editore: Einaudi
pagine: 953
Maximilian Aue dirige una fabbrica di merletti nel Nord della Francia, la guerra è ormai lontana. È nato in Alsazia da madre francese: parla così bene la lingua materna che non ha avuto difficoltà a nascondere, durante il caos del dopoguerra, il suo passato da ufficiale delle SS. Racconta la sua storia senza alcun rimorso. Infanzia in Francia, studi di diritto e di economia politica in Germania: il giovane Maximilian è intelligente, colto, omosessuale (in lui l'omosessualità si lega all'incesto, all'amore morboso per la sorella). Sorpreso in un luogo compromettente, viene salvato da un giovane SS che lo prende sotto la sua protezione: Max entra nelle SS anche perché è affascinato dall'ideologia nazista. Dopo essere stato a Parigi, passa sul fronte orientale: in qualità di ufficiale redige rapporti per i vertici del Reich sull'avanzare della campagna di Russia. Ferito alla testa a Stalingrado, si salva per miracolo e diventa un eroe nazionale. In seguito lavora a stretto contatto con Himmler per riorganizzare i campi di concentramento, e viene spedito a cercare in Ungheria manodopera per le industrie belliche. A Berlino si dedica alla scherma e al nuoto; assiste ai concerti diretti da Karajan e Furtwängler; ha una sterile storia sentimentale con una donna. Dopo un tentativo di fuga in Pomerania, ritorna nella capitale e vive il crepuscolo del nazismo. Un affresco epico e tragico, che fa rivivere la tragedia della seconda guerra mondiale dal punto di vista ripugnante dei carnefici.
Le benevole
di Littell jonathan
editore: Einaudi
pagine: 953
Nato in Alsazia da padre tedesco e madre francese, Maximilien Aue dirige sotto falso nome una fabbrica di merletti nel nord de