Libri di Junichiro Tanizaki
Racconti del crimine
di Junichiro Tanizaki
editore: Marsilio
pagine: 432
Filo conduttore di questa avvincente selezione di racconti del periodo giovanile di Tanizaki è il genere del romanzo poliziesc
Gli insetti preferiscono le ortiche
di Junichiro Tanizaki
editore: Elliot
pagine: 184
Come tutti i più celebri personaggi di Tanizaki, Kanamè è un uomo ossessionato da un unico e persistente pensiero: il problema della sua vita è riuscire a divorziare dalla moglie Misako. Il loro rapporto, mai vissuto nel segno di una vera passione, soprattutto erotica, negli anni si è via via assottigliato fino a divenire assente. Entrambi hanno bisogno d'altro, entrambi vogliono vite differenti, ma nessuno dei due sembra riuscire a trasformare davvero questi desideri in realtà. Anche se lei ha già trovato in Aso un possibile futuro compagno, con il pieno consenso del marito, molte ragioni o scuse li bloccano, molti silenzi riempiono i momenti favorevoli per una risoluzione decisiva. Un romanzo con cui il grande autore giapponese parla del rapporto tra Oriente e Occidente, tra mogli e mariti, piccole crudeltà quotidiane e deboli utopie, in una narrazione che rispecchia l'inquietudine di un'intera generazione in bilico tra tradizione e modernità.
Diario di un vecchio pazzo
di Junichiro Tanizaki
editore: Bompiani
pagine: 163
L'autore del diario è un vecchio stanco e ammalato, che non rinuncia però ai piaceri della vita e si riaccende di passione nei confronti della nuora, una donna giovane e bella, che per interesse o sadismo fa quasi impazzire il vecchio, conducendolo lentamente alla morte. Ma quest'ultima arriva attesa e quasi addolcita dai sottili giochi erotici che uniscono i due personaggi in un rapporto ambiguo, al di là di ogni schema, e al vecchio rimane il tempo di chiedere, così come fa il condannato con l'ultimo desiderio che sulla tomba venga posto il calco dei piedi della giovane nuora, quei piedi bianchi, sottili, sensuali, che lo avevano acceso di desiderio e che, in questo modo, lo faranno soffrire e godere anche nella tomba.
La chiave
di Junichiro Tanizaki
editore: Bompiani
pagine: 135
La chiave di un cassetto, lasciata cadere apparentemente per caso da un marito ansioso di esplorare nuovi orizzonti sessuali insieme alla moglie dalla quale è irresistibilmente attratto, conduce la donna su una strada di lussuria e perdizione dalla quale non riuscirà più ad allontanarsi. La donna scopre infatti, leggendo il diario del marito, i suoi segreti, la sua inarrestabile passione, la necessità di fomentare i suoi istinti sessuali con un gioco ingegnoso, ma rischiosissimo, alimentato dalla gelosia, e si fa invischiare in questa rete, in una crescente tensione fatta di amore-odio che coinvolge a poco a poco anche altre persone, come l'amante e la figlia, e condurrà infine il protagonista all'autodistruzione e alla morte. Il significato di questo libro però non sta tanto nella descrizione del folle crescendo erotico che irretisce i personaggi del romanzo, quanto "nel fitto di un labirinto stupefacente che sembra costruito a poco a poco nel corso di accumulazioni secolari entro la psicologia umana, ad avviluppare passioni, errori, proibite delizie, infingimenti (...) Dal volto vizzo e satiresco del vecchio marito protagonista del libro si sprigiona allora lucidamente un'attualità crudele, nella quale si finisce per riconoscere una parte viva, talora sepolta ma bruciante di noi stessi: il bilico dell'uomo di sempre e anche di oggi, che non tralascia occasione per inventare qualche nuova forma raffinata e desolata di rischio, di autocondanna, di perdizione." (Geno Pampaloni)
La croce buddista
di Junichiro Tanizaki
editore: Guanda
pagine: 248
Scritto nel 1928 e considerato uno dei romanzi più significativi di Tanizaki, "La croce buddista" è incentrato sulla relazione proibita che si instaura tra due donne di Osaka, cui non è estraneo il marito della prima. Un triangolo dalle forti tinte sadomasochistiche, un'attrazione dei sensi che si alimenta di sospetti, finzioni e litigi, un gioco perverso e disperato analizzato con sottile e minuziosa precisione. E che, tra svolte imprevedibili e bruschi colpi di scena, si avvia alla catastrofe finale quando sulla scena compare un quarto e inaspettato personaggio.
Pianto di sirena e altri racconti
di Junichiro Tanizaki
editore: Feltrinelli
pagine: 127
Scritti tra il 1910 e il 1917, i sei racconti raccolti in "Pianto di sirena" sono tra i più significativi della produzione giovanile di Tanizaki. Filo conduttore essenziale dei racconti, nei quali affiora insistente una tensione tra il fascino esercitato dalla cultura europea e il permanere dei valori estetici coltivati dalla tradizione giapponese, è la ricerca di una bellezza il cui godimento non può prescindere dal ricorso alla perversione e alla crudeltà. Per attingere a questa bellezza difficile e raffinata un artista, dopo aver sadicamente tatuato la schiena di una donna seducente, si fa succube della crudeltà della sua ex vittima; o ancora, un travestito, che anela a carpire il segreto della differenza sessuale, deve stabilire con una donna un legame che è al contempo erotico e concorrenziale. Sono temi che poi Tanizaki riprenderà in romanzi come "L'amore di uno sciocco","La chiave" e "Diario di un vecchio pazzo", ma che qui acquisiscono un tono particolare nel quale riconosciamo echi del grande decadentismo occidentale. Adriana Boscaro, nella postfazione, precisa: "Come sempre arte e bellezza sono al di sopra della vita: Tanizaki tesse il suo mondo irreale di perfezione dove non c'è posto per la realtà e la morale, un mondo dove estetismo (Wilde) e soprannaturale (Poe) si fondono con l'innato senso del bello e del mistero della sua matrice culturale, un mondo quindi che rifugge dal quotidiano".
La morte d'oro
di Junichiro Tanizaki
editore: Marsilio
pagine: 98
Il protagonista de La morte d'oro incarna, nella sua ricerca di perfezione, un ideale di bellezza insolito nell'estetica dell'
Sulla maestria
di Junichiro Tanizaki
editore: Adelphi
pagine: 122
Una mattina, leggendo il giornale, Tanizaki è colpito dalla foto di un attore seduto su una veranda nei panni di un samurai. Osservandolo meglio, scopre che con impercettibili accorgimenti e controllando la respirazione è riuscito a produrre una forma circolare, che parte dal collo e dalle spalle e prosegue lungo le maniche: "Sembrava che se ne stesse seduto lì per caso, e invece obbediva alle regole del kabuki, sicché persino le pieghe del suo kimono si distinguevano le une dalle altre in maniera del tutto naturale". Solo la maestria - una perizia tecnica che si acquisisce grazie a un lungo, arduo tirocinio - può condurre a esiti di così sublime eleganza. Arte come sacrificio e dedizione, dunque, come opera "ben fatta", per il puro piacere della perfezione. In un gioco di contrasti e dissolvenze fra mondo passato e moderno, orientale e occidentale, Tanizaki ci offre un'inedita visione di pittura, letteratura, teatro e cinema e - in un dialogo intessuto di rimandi e corrispondenze fra continenti, epoche e stili - evoca un'arte universale, capace di coinvolgere l'anima e il corpo e non solo l'intelletto. Nel contempo, ci svela la sua poetica: l'ammirato tributo ai valori dell'umiltà e della perseveranza con cui gli orientali percorrono la via dell'arte affinando tecnica e talento, la commossa evocazione dell'antica poesia giapponese, l'entusiasmo per la forza espressiva del cinema tedesco e l'analisi del genio smart di Chaplin, la passione per Goethe e Schnitzler e le riserve su Balzac.
La chiave
di Junichiro Tanizaki
editore: Bompiani
pagine: 133
La chiave di un cassetto, lasciata cadere apparentemente per caso da un marito ansioso di esplorare nuovi orizzonti sessuali insieme alla moglie, dalla quale è irresistibilmente attratto, conduce la donna su una strada di lussuria e perdizione da cui non riuscirà più ad allontanarsi. La donna scopre infatti, leggendo il diario del marito, i suoi segreti, la sua inarrestabile passione, la necessità di fomentare i suoi istinti sessuali con un gioco ingegnoso ma rischiosissimo, alimentato dalla gelosia. Si fa invischiare in questa rete, in una crescente tensione fatta di amore-odio che coinvolge a poco a poco anche altre persone, come l'amante e la figlia e condurrà infine il protagonista all'autodistruzione. Il significato di questo piccolo gioiello però non sta tanto nella descrizione del folle crescendo erotico che irretisce i personaggi del romanzo quanto, come dice Geno Pampaloni nella prefazione "nel fitto di un labirinto stupefacente che sembra costruito nel corso di accumulazioni secolari entro la psicologia umana, ad avviluppare passioni, errori, proibite delizie, infingimenti."
Giochi d'infanzia
di Junichiro Tanizaki
editore: Marsilio
pagine: 128
Nel Giappone che si apre all'Occidente, tra la fine dell'Ottocento e il primo Novecento, viene messa in atto una profonda revi