Libri di Junichiro Tanizaki
Libro d'ombra
di Junichiro Tanizaki
editore: Marsilio
pagine: 88
Gli scrittori giapponesi del periodo Meiji (1868-1912) erano affascinati dalla luce, che attraverso lo sviluppo della tecnolog
Racconti del crimine
di Junichiro Tanizaki
editore: Marsilio
pagine: 264
L'itinerario artistico di Tanizaki Jun'ichiro (1886-1965) può essere quasi interamente ripercorso dal lettore italiano che dis
La gatta, Shozo e le due donne
di Junichiro Tanizaki
editore: Neri Pozza
pagine: 125
Shinako non può dimenticare Shozo, il marito che l'ha cacciata e si è subito accasato con l'altra, la rivale, la bella Fukuko
Racconti del crimine
di Junichiro Tanizaki
editore: Marsilio
pagine: 235
L'itinerario artistico di Tanizaki Jun'ichiro (1886-1965) può essere quasi interamente ripercorso dal lettore italiano che dis
La croce buddista
di Junichiro Tanizaki
editore: Guanda
pagine: 149
Scritto nel 1928 e considerato uno dei romanzi più significativi di Tanizaki, "La croce buddista" è incentrato sulla relazione
Le domestiche
di Junichiro Tanizaki
editore: Guanda
pagine: 282
"Le domestiche", romanzo rimasto a lungo inedito in Occidente, è l'ideale seguito di "Neve sottile", perché ambientato nella s
Gli insetti preferiscono le ortiche
di Junichiro Tanizaki
editore: Elliot
pagine: 184
Come tutti i più celebri personaggi di Tanizaki, Kanamè è un uomo ossessionato da un unico e persistente pensiero: il problema della sua vita è riuscire a divorziare dalla moglie Misako. Il loro rapporto, mai vissuto nel segno di una vera passione, soprattutto erotica, negli anni si è via via assottigliato fino a divenire assente. Entrambi hanno bisogno d'altro, entrambi vogliono vite differenti, ma nessuno dei due sembra riuscire a trasformare davvero questi desideri in realtà. Anche se lei ha già trovato in Aso un possibile futuro compagno, con il pieno consenso del marito, molte ragioni o scuse li bloccano, molti silenzi riempiono i momenti favorevoli per una risoluzione decisiva. Un romanzo con cui il grande autore giapponese parla del rapporto tra Oriente e Occidente, tra mogli e mariti, piccole crudeltà quotidiane e deboli utopie, in una narrazione che rispecchia l'inquietudine di un'intera generazione in bilico tra tradizione e modernità.
La chiave
di Junichiro Tanizaki
editore: Bompiani
pagine: 133
La chiave di un cassetto, lasciata cadere apparentemente per caso da un marito ansioso di esplorare nuovi orizzonti sessuali insieme alla moglie, dalla quale è irresistibilmente attratto, conduce la donna su una strada di lussuria e perdizione da cui non riuscirà più ad allontanarsi. La donna scopre infatti, leggendo il diario del marito, i suoi segreti, la sua inarrestabile passione, la necessità di fomentare i suoi istinti sessuali con un gioco ingegnoso ma rischiosissimo, alimentato dalla gelosia. Si fa invischiare in questa rete, in una crescente tensione fatta di amore-odio che coinvolge a poco a poco anche altre persone, come l'amante e la figlia e condurrà infine il protagonista all'autodistruzione. Il significato di questo piccolo gioiello però non sta tanto nella descrizione del folle crescendo erotico che irretisce i personaggi del romanzo quanto, come dice Geno Pampaloni nella prefazione "nel fitto di un labirinto stupefacente che sembra costruito nel corso di accumulazioni secolari entro la psicologia umana, ad avviluppare passioni, errori, proibite delizie, infingimenti."
La croce buddista
di Junichiro Tanizaki
editore: Guanda
pagine: 248
Scritto nel 1928 e considerato uno dei romanzi più significativi di Tanizaki, "La croce buddista" è incentrato sulla relazione proibita che si instaura tra due donne di Osaka, cui non è estraneo il marito della prima. Un triangolo dalle forti tinte sadomasochistiche, un'attrazione dei sensi che si alimenta di sospetti, finzioni e litigi, un gioco perverso e disperato analizzato con sottile e minuziosa precisione. E che, tra svolte imprevedibili e bruschi colpi di scena, si avvia alla catastrofe finale quando sulla scena compare un quarto e inaspettato personaggio.
Sulla maestria
di Junichiro Tanizaki
editore: Adelphi
pagine: 122
Una mattina, leggendo il giornale, Tanizaki è colpito dalla foto di un attore seduto su una veranda nei panni di un samurai. Osservandolo meglio, scopre che con impercettibili accorgimenti e controllando la respirazione è riuscito a produrre una forma circolare, che parte dal collo e dalle spalle e prosegue lungo le maniche: "Sembrava che se ne stesse seduto lì per caso, e invece obbediva alle regole del kabuki, sicché persino le pieghe del suo kimono si distinguevano le une dalle altre in maniera del tutto naturale". Solo la maestria - una perizia tecnica che si acquisisce grazie a un lungo, arduo tirocinio - può condurre a esiti di così sublime eleganza. Arte come sacrificio e dedizione, dunque, come opera "ben fatta", per il puro piacere della perfezione. In un gioco di contrasti e dissolvenze fra mondo passato e moderno, orientale e occidentale, Tanizaki ci offre un'inedita visione di pittura, letteratura, teatro e cinema e - in un dialogo intessuto di rimandi e corrispondenze fra continenti, epoche e stili - evoca un'arte universale, capace di coinvolgere l'anima e il corpo e non solo l'intelletto. Nel contempo, ci svela la sua poetica: l'ammirato tributo ai valori dell'umiltà e della perseveranza con cui gli orientali percorrono la via dell'arte affinando tecnica e talento, la commossa evocazione dell'antica poesia giapponese, l'entusiasmo per la forza espressiva del cinema tedesco e l'analisi del genio smart di Chaplin, la passione per Goethe e Schnitzler e le riserve su Balzac.
La chiave
di Junichiro Tanizaki
editore: Bompiani
pagine: 135
La chiave di un cassetto, lasciata cadere apparentemente per caso da un marito ansioso di esplorare nuovi orizzonti sessuali insieme alla moglie dalla quale è irresistibilmente attratto, conduce la donna su una strada di lussuria e perdizione dalla quale non riuscirà più ad allontanarsi. La donna scopre infatti, leggendo il diario del marito, i suoi segreti, la sua inarrestabile passione, la necessità di fomentare i suoi istinti sessuali con un gioco ingegnoso, ma rischiosissimo, alimentato dalla gelosia, e si fa invischiare in questa rete, in una crescente tensione fatta di amore-odio che coinvolge a poco a poco anche altre persone, come l'amante e la figlia, e condurrà infine il protagonista all'autodistruzione e alla morte. Il significato di questo libro però non sta tanto nella descrizione del folle crescendo erotico che irretisce i personaggi del romanzo, quanto "nel fitto di un labirinto stupefacente che sembra costruito a poco a poco nel corso di accumulazioni secolari entro la psicologia umana, ad avviluppare passioni, errori, proibite delizie, infingimenti (...) Dal volto vizzo e satiresco del vecchio marito protagonista del libro si sprigiona allora lucidamente un'attualità crudele, nella quale si finisce per riconoscere una parte viva, talora sepolta ma bruciante di noi stessi: il bilico dell'uomo di sempre e anche di oggi, che non tralascia occasione per inventare qualche nuova forma raffinata e desolata di rischio, di autocondanna, di perdizione." (Geno Pampaloni)