Libri di Laura Pariani
Questo viaggio chiamavamo amore
di Laura Pariani
editore: Einaudi
pagine: 189
È il 1907 quando Dino Campana fugge da Marradi alla volta di Montevideo e poi dell'Argentina. Dato che di quel viaggio non esistono fonti certe, Laura Pariani ipotizza un percorso che dalle rive del Paraná lo porta ai bordelli di Rosario fino ai cantieri ferroviari di Bahia Bianca. Come succederà mezzo secolo dopo al giovanissimo Che Guevara partito a conquistare il mondo su una motocicletta, per il ventenne Dino il vagabondaggio attraverso il Sudamerica a piedi o su mezzi di fortuna - sarà un'occasione per conoscersi e sentire "con delizia l'uomo nuovo nascere". Una ventina d'anni dopo, durante la reclusione a Castel Pulci - tra le angherie dell'infermiere Calibàn, i pasti insipidi e le notti insonni - le domande dello psichiatra Carlo Pariani innescano nel poeta vivide memorie, lettere o telefonate mentali a compagni di viaggio, resoconti di ubriacature e feste selvagge nella pampa, in mezzo a una "natura ineffabilmente dolce e terribile".
Il piatto dell'angelo
di Laura Pariani
editore: Giunti Editore
pagine: 144
Sono migliaia le sudamericane arrivate negli ultimi anni in Italia per lavorare come badanti e collaboratrici domestiche. Hanno lasciato la famiglia oltreoceano e promesso a mariti e figli di tornare presto, ma spesso il rientro in patria, anche solo per una vacanza, è difficile sia per i costi del viaggio sia per la mancanza di un regolare permesso di soggiorno in Italia. È questa la situazione di Lita, che ha lasciato in Bolivia le figlie ancora bambine, affidandole alla nonna. Quattro anni sono lunghi: le figlie crescono sentendosi abbandonate, soprattutto la maggiore, ormai adolescente con gravi problemi di relazione; la vecchia madre è malata e stanca. Ma, lontana com'è, Lita ha difficoltà a comprendere pienamente la gravità della situazione. Sapendo però che i suoi datori di lavoro, Marina e Piero Colnaghi, partono per una vacanza in Bolivia, li convince a recapitare alla sua famiglia dei regali. Il viaggio mette a contatto i due italiani con la difficile situazione economica latinoamericana che sta alla base dell'emigrazione e sui costi umani che una famiglia paga quando uno dei suoi membri emigra. Chi rimane in patria, infatti, impara sulla propria pelle che il termine emigrazione ha sempre un altro nome, più preciso, più duro: si chiama abbandono, separazione, lacerazione. E la vicenda della famiglia di Lita si rivela terribilmente simile a quella delle vedove bianche e degli "orfani della Merica" abbandonati cent'anni fa in Italia, ai tempi in cui erano i nostri giovani a emigrare...
Di ferro e d'acciaio
di Laura Pariani
editore: Nn editore
pagine: 187
L'operatrice h478 ha l'incarico di sorvegliare il soggetto-23
La spada e la luna. Quattordici notturni
di Laura Pariani
editore: Sellerio Editore Palermo
pagine: 268
Il paese delle vocali
di Laura Pariani
editore: Casagrande
pagine: 116
Argentina, oggi: una nonna e le sue due nipoti in soffitta aprono un baule da cui emerge un vecchio libretto in Italiano intitolato "Abbeccedario". Contiene una storia più vera che inventata: è la storia di una giovanissima maestra che alla fine dell'Ottocento approda, da Milano, a Malnisciola, un paesino lombardo abbandonato da Dio e dagli uomini. La signorina Sirena Barberis non crede ai suoi occhi quando si scontra con la miseria, la malattia, l'ignoranza, l'ottusità religiosa. Inesperta della vita e della professione, non sa se lottare per insegnare ai ragazzini selvaggi oppure se abbandonare il campo e tornare nella comoda città. Deciderà di rimanere e farà in tempo a dare scandalo in paese prima di conoscere il male di sopravvivere.
Il paese dei sogni perduti. Anni e storie argentine
di Laura Pariani
editore: Effigie
pagine: 94
C'era una volta un'Argentina ricca e felice, quella che fu "Lamerica" per tanti italiani emigrati. Come oggi vadano le cose in quel paese, dopo gli anni di Peron, la dittatura militare e la presidenza di Menem, è davanti agli occhi di tutti. Laura Pariani è andata in Argentina non solo come scrittrice, ma come testimone capace di dar conto del mutamento, o meglio, della catastrofe annunciata. Incontrando argentini ed ex immigrati ricostruisce la storia di un paese che oggi pare senza memoria. Nella sua galleria sfilano personaggi a tutto tondo, assieme a ignobili persecutori, scene di massacri compiuti dai generali, rimasti impuniti, e gesti quotidiani di solidarietà.
Tango per una rosa
di Laura Pariani
editore: Casagrande
pagine: 94
Antoine de Saint-Exupéry si risveglia a bordo di una corriera surreale, circondato da soldati conciati piuttosto male. Non riesce a ricordare come sia finito lì. Gli gira la testa, si sente a pezzi: sono i postumi di una sbronza? Prova il desiderio di scrivere una lettera a Consuelo, la moglie rimasta in America mentre lui combatte la seconda guerra mondiale nell'aviazione francese. Laura Pariani racconta la storia d'amore tra l'autore del "Piccolo Principe" e Consuelo Suncin in un racconto che è anche un tango, con quel ritmo spezzato e quella miscela di passione e malinconia che rende affascinante la musica argentina: "Come siamo soli e nudi, senza più maschere né travestimenti".
Dio non ama i bambini
di Laura Pariani
editore: Einaudi
pagine: 305
Buenos Aires all'inizio del Novecento è una grande città in crescita tumultuosa. Per molti immigrati "e come quando si sta in prigione e ti manca l'aria; solo che qui la gabbia è fatta di troppe strade, di case troppo affollate, di rogge puzzolenti di acque luride". C'è un assassino che si aggira per la città, e che per anni, impunito, fa strage di innocenti. Le vittime sono soprattutto i figli degli italiani che vivono nei conventillos in condizioni di assoluta povertà. Ragazzini abbandonati a se stessi, ninos de calle i cui sogni sono destinati a spegnersi nella rabbia giorno dopo giorno. Chi può volerli morti? La verità sta sotto gli occhi di tutti, ma nessuno la sa vedere. Possono intuirla solo gli stessi bambini, perché quella verità, forse, si muove all'altezza dei loro occhi.
Nostra signora degli scorpioni
editore: Sellerio Editore Palermo
pagine: 435
Nell'autunno del 1869, Orta è un borgo tranquillo e forse intorpidito, solo con un fremito di animosità verso i forestieri. Ci vive Enrico Costa, detto il Francesino, ultimo figlio di una famiglia proprietaria squassata dalla disgrazia; vi soggiorna Dostoevskij, in cerca di un riparo dall'assillo dei creditori; vi scorrono le esistenze immutabili di tanti, ciascuno con la smorfia tipica del volto che svela a tutti carattere e destino, ciascuno tormentato da qualcosa di indicibile. Perché qui, cinquantasei anni prima, è avvenuto un macabro delitto, di quelli germinati nel torbido di una famiglia e nell'odio di famiglie tra loro. Teodoro Costa, bisnonno di Enrico, è stato ucciso con feroce violenza. Facilmente, la giustizia ha trovato il colpevole nel figlio Demetrio, ghigliottinato dopo un rapido processo. Tornato dalla Francia, Enrico il Francesino non è mai stato ben accolto in paese. Poeta e scrittore, ha sempre avuto il desiderio di scrutare nell'oscurità intorno alla storia dei suoi avi. Inoltre, un rasoio e un messaggio cifrato ritrovati per caso, gli sembrano una combinazione troppo azzardata per non essere un messaggio. Il suo itinerario di verità e di liberazione s'incontra con la curiosità intellettuale di Dostoevskij, che invece è motivato dalll'interrogarsi sulla colpa e sull'odio alla base della sua ricerca spirituale. Lentamente, si apre il velo della storia segreta, che è storia di tante vite che portano il proprio tributo di dolore, ingiustizia e vendetta.
Il nascimento di Tònine Jesus
di Laura Pariani
editore: Interlinea
pagine: 93
"Il Natale fa rinascere in me l'idea della porta nera che mi attende" confessa Laura Pariani in questo piccolo libro di grande speranza e insieme malinconia in cui la scrittrice si volta indietro. Sono due i piani e le prospettive che racconta: da un lato "subito mi invade il ricordo degli allegri risvegli dei Natali della mia prima infanzia" tra regali modesti, presepi con la stagnola e le storie del nonno; dall'altro lato ci sono i poveri pellegrini della fine del Seicento al Sacro Monte di Orta dedicato a san Francesco, "per prime le donne, i visi ossuti fasciati in pezzuole nere". Tra queste Gaudenzia, venticinquenne incinta, piena di timori per il nascituro, s'intenerisce per la bellezza degli angioletti affrescati ma si agita davanti alla raffigurazione dei diavoli. La scrittrice, riflettendo anche su come si crea un racconto, offre un canto e controcanto natalizio in forma di ballata, in cui vita e morte si mischiano lasciando sul fondo "uno di quei sogni che nel momento in cui ci si è immersi non capisci se vuoi farli finire o continuare".