Libri di Leonida Tedoldi
Storia del debito pubblico in Italia. Dall'Unità a oggi
editore: Laterza
pagine: 304
L'Italia è il paese del debito pubblico: da sempre alto e difficile da gestire, ha costantemente condizionato la nostra storia
Storia dello Stato italiano. Dall'Unità al XXI secolo
di Leonida Tedoldi
editore: Laterza
pagine: 304
Lo Stato italiano celebra nel 2018 un doppio anniversario: i 170 anni dalla proclamazione dello Statuto albertino e i 70 anni
Il conto degli errori. Stato e debito pubblico in Italia dagli anni Settanta al Duemila
di Leonida Tedoldi
editore: Laterza
pagine: 170
Per ben quarantadue volte in 136 anni di storia unitaria il debito pubblico ha superato in Italia il prodotto interno lordo. Addentrandosi nei meandri dello Stato, Leonida Tedoldi riflette sulle ragioni politiche della crescita del debito italiano, ne sottolinea l'uso 'di governo' praticato tra gli anni Settanta e Novanta e ne analizza le ricadute sull'economia. Dalla sua ricostruzione emergono passaggi storici delicati e sorprendenti, uno su tutti: la fase di rottura del 1985-87 durante la quale l'indecisione politica del governo non condusse a una reale politica di rientro del debito, raggiungendo così un punto di non ritorno. L'autore spinge la sua analisi agli anni più recenti, fino all'alterazione della 'sovranità' del debito italiano dovuta all'ingresso consistente di soggetti stranieri nel novero dei detentori di titoli di credito.
Cittadini minori. Cittadinanza, integrazione sociale e diritti reali nella Brescia veneta (secc. XVI-XVIII)
di Leonida Tedoldi
editore: Franco Angeli
pagine: 144
Questo lavoro, attraverso l'indagine della consistenza e dei percorsi sociali dei neocittadini bresciani, creati o "minori", durante gli ultimi due secoli dell'età veneta, analizza l'accesso alla cittadinanza come fattore strategico di integrazione per coloro che aspiravano all'ottenimento di uno status che gli permettesse di entrare all'interno del corpo della società cittadina, detentore di privilegi e di benefici, in sostanza di diritti. Appartenere a questo corpo, non politico, ma certamente protetto dal diritto statutario cittadino, significava essere inseriti anche in ambienti sociali, che definivano l'identità comunitaria urbana; esserne esclusi significava invece essere folla, moltitudine, senza diritti.