Libri di M. Infurna
Le canzoni di gesta dei vassalli ribelli. Testo francese antico a fronte
editore: Bompiani
pagine: 2144
Le canzoni di gesta dei vassalli ribelli raccolte in questo volume sono opera di anonimi e fantasiosi copisti-autori: la più a
Il romanzo di Alessandro. Testo francese a fronte
di Alexandre de Bernay
editore: BUR Biblioteca Univ. Rizzoli
pagine: 500
Figura grandiosa e controversa, nel corso dei secoli Alessandro Magno non solo è stato celebrato, o criticato, per le sue conquiste, ma è diventato anche il protagonista di inverosimili, magnifiche avventure. Nel romanzo antico francese di Alexandre de Bernay, uno dei testi più fascinosi di questa trasformazione leggendaria, il conquistatore, spinto dalla curiosità e dalla volontà di sfida, affronta i mostri e le meraviglie dell'Asia; si spinge e oltrepassa i confini del mondo; si fa calare in una sfera di vetro per esplorare le profondità del mare; aggioga dei feroci grifoni per salire, dentro una gabbia, al di là delle nubi, verso il sole. Una scenografia sterminata e favolosa, felicemente paradossale, che apre nuovi orizzonti di gusto e di racconto.
L'Entrée d'Espagne. Rolando da Pamplona all'Oriente
di Anonimo padovano
editore: Carocci
pagine: 416
Con "L'Entrée d'Espagne", poema epico della prima metà del Trecento sulle imprese di Rolando negli anni precedenti la rotta di Roncisvalle, l'autore, un padovano che sceglie di tacere il proprio nome, rinnova felicemente il genere della chanson de geste. L'ampiezza della cultura e dell'esperienza umana, il senso della realtà, l'ironia, il talento stilistico gli permettono di rappresentare il famoso eroe in una veste inedita. Il suo Rolando si muove come un cavaliere errante in un Oriente già ricco delle suggestioni del Milione di Marco Polo e costellato dai ricordi delle gesta del Macedone. Egli associa alla prodezza e alla superbia tradizionali la sapienza, l'inclinazione spirituale - memorabile l'episodio "graaliano" dell'incontro con il vecchio eremita penitente -, la generosità, il brio, divenendo modello esemplare di cortesia, incarnazione di quell'ideale aristocratico cavalleresco che, nel sogno di una vita più bella, il Padovano immagina condiviso da cristiani e pagani e per il quale esclamerà poi l'Ariosto: "Oh gran bontà de' cavalieri antiqui!".
Il lai di Aristotele. Testo francese a fronte
di Henri d'Andeli
editore: Carocci
pagine: 114
A inizio Duecento comincia a circolare in Europa una buffa e irriverente leggenda su Aristotele: il maestro di Alessandro Magno, rimproverato l'allievo di trattenersi troppo con l'amata, si fa subito dopo sorprendere a quattro zampe con in groppa la donna. Il racconto ha un enorme fortuna e per almeno tre secoli la provocante immagine di Aristotele cavalcato adorna chiese, palazzi pubblici e privati, i margini dei manoscritti e i più svariati oggetti, a testimonianza della sua ambigua fascinazione. Se dal pulpito la disavventura del filosofo viene evocata come exemplum della malizia femminile, nei testi di ambito profano alla vena misogina si mescola la divertita considerazione sulla debolezza della carne e la vanità del sapere.
Risvegli e prodigi. La metamorfosi del gotico
di Jurgis Baltrusaitis
editore: Adelphi
pagine: 492
Concepito insieme a "Medioevo fantastico", "Risvegli e prodigi" completa in prospettiva temporale la straordinaria ricerca di Baltrusaitis sui temi del mostruoso, del grottesco, del demoniaco, del fantastico e la loro raffigurazione nell'età di mezzo. Lo stupore che coglie il lettore di "Medioevo fantastico" nello scoprire i più inaspettati apporti d'Oriente ai repertori iconografici occidentali si rinnova davanti alle sorprendenti dimostrazioni della ininterrotta sopravvivenza del fantastico e al suo speciale rifiorire in seno al gotico, in piena epoca di "realismo" medioevale. Ne risulta una sorta di carta fisica dell'arte medioevale europea.