Libri di Marco De Paolis
Caccia ai nazisti. Marzabotto, Sant'Anna e le stragi naziste in Italia: la storia del procuratore che ha portato i colpevoli alla sbarra
di Marco De Paolis
editore: Rizzoli
pagine: 372
«Nonostante il lungo tempo trascorso dalla data del fatto anzidetto, non si sono avute notizie utili per la identificazione de
Monte Sole Marzabotto. Il processo, la storia, i documenti
editore: Viella
pagine: 208
La strage di Monte Sole - più conosciuta con il nome del comune dove è stato costruito il sacrario, Marzabotto - è l'eccidio p
L'uomo che dava la caccia ai nazisti. Le indagini su Marzabotto, Sant' Anna di Stazzema e le altre stragi compiute durante la guerra
editore: Piemme
pagine: 156
Per più di trent'anni, centinaia di fascicoli sono rimasti sepolti in un armadio chiuso da un lucchetto, con le ante voltate v
Sant'Anna di Stazzema. Il processo, la storia, i documenti
editore: Viella
pagine: 183
Il 12 agosto 1944 le SS della 16a Divisione corazzata granatieri si resero responsabili nel piccolo borgo di Sant'Anna di Stazzema, in provincia di Lucca, di uno dei più gravi massacri indiscriminati di popolazione civile durante l'occupazione tedesca. Il processo per l'eccidio, celebrato ad oltre sessanta anni dai fatti presso il Tribunale militare di La Spezia, è divenuto il simbolo della nuova e singolare stagione giudiziaria relativa alle stragi nazifasciste compiute in Italia tra il 1943 e il 1945, apertasi all'inizio del nuovo millennio. L'indagine e il processo, oltre a rappresentare una importante svolta giudiziaria per le innovazioni nella metodologia delle indagini e nella giurisprudenza, hanno fornito preziosi materiali agli storici, attraverso l'acquisizione di documenti e testimonianze inedite, che hanno consentito di comprendere, meglio di quanto non fosse stato possibile prima, ciò che era avvenuto quel 12 agosto 1944. Al termine delle indagini furono pronunciate dieci condanne all'ergastolo. Nessuna di esse è stata eseguita.
La difficile giustizia. I processi per crimini di guerra tedeschi in Italia (1943-2013)
editore: Viella
pagine: 168
Al termine del secondo conflitto mondiale, l'individuazione degli autori dei gravi crimini commessi durante l'occupazione tedesca in Italia contro le popolazioni civili rimase circoscritta a pochi casi eclatanti: gli Alleati abbandonarono il progetto di punire i massimi responsabili delle forze armate tedesche in Italia, e gli italiani, a parte poche condanne (Kappler per le Fosse Ardeatine, Reder per Marzabotto e altri eccidi), ben presto posero fine a quella stagione processuale. Una nuova se ne aprì invece dopo la scoperta, nel 1994, di quello che una felice intuizione giornalistica definì l'"armadio della vergogna": in realtà una stanza di Palazzo Cesi, a Roma, sede della Procura generale militare, in cui erano conservati centinaia di fascicoli giudiziari sui crimini di guerra commessi sulla popolazione italiana tra il 1943 e il 1945, illegalmente archiviati dal procuratore generale militare nel 1960. Ragion di Stato, protezione dei criminali di guerra italiani, culture militari poco sensibili alla difesa dei civili in guerra, e attente a proteggere in ogni caso l'immunità dei combattenti in divisa: queste alcune delle cause di una giustizia limitata, tardiva e quindi negata.
La ricostruzione giudiziale dei crimini nazifascisti in Italia. Questioni preliminari
editore: Giappichelli
pagine: 327
In questo volume si è cercato di impostare una riflessione sul tema della ricostruzione giudiziale dei crimini di guerra nazifascisti in Italia che ponesse in evidenza tre aspetti fondamentali: in primo luogo, la genesi e lo sviluppo (nonché il mancato sviluppo) dell'attività giudiziaria italiana sui crimini di guerra del secondo conflitto bellico mondiale, dall'immediato dopoguerra ad oggi. Quindi, l'analisi e la valorizzazione delle figure del testimone-persona offesa, anche in rapporto al problema del risarcimento del danno (come può essere definito e calcolato un danno che consiste nello sterminio di intere comunità, compresi giovani, bambini e neonati, e a cui si associa la devastazione e distruzione di interi villaggi o insediamenti rurali?). Infine, il collegamento con l'attualità dell'odierno diritto internazionale e umanitario, che riflette una realtà inquietante e tragicamente ricorrente, alla stregua della quale il passato sembra periodicamente rivivere offrendo strumenti di cognizione ed interpretazione.