Libri di Marina Cvetaeva
Ultimi versi. 1938-1941. Testo russo a fronte
di Marina Cvetaeva
editore: Voland
pagine: 160
Negli anni dell'emigrazione parigina, la produzione poetica di Marina Cvetaeva si assottiglia progressivamente
La principessa guerriera. Con testo russo a fronte
di Marina Cvetaeva
editore: Sandro Teti Editore
pagine: 283
A cento anni dalla composizione del poema, la prima traduzione in lingua italiana
Sonecka
di Marina Cvetaeva
editore: Adelphi
pagine: 287
Marina Cvetaeva conobbe l'attrice Sof'ja (Sonecka) Gollidej - il suo «più grande amore femminile» - alle soglie del 1919, il «
Sette poemi
di Marina Cvetaeva
editore: Einaudi
pagine: 299
«Tracciare una Storia di Marina per Poemi
Lettere
editore: Se
pagine: 103
"Nel 1926, ancora ignaro della morte incombente, Rainer Maria Rilke indirizza, su invito di Boris Pasternak, una lettera a Mar
Il campo dei cigni
di Marina Cvetaeva
editore: Nottetempo
pagine: 170
Diario in versi scritto tra ottobre 1917 e dicembre 1920 a lungo trascurato, in patria e all'estero, Il Campo dei cigni raccog
L'accalappiatopi. Testo russo a fronte
di Marina Cvetaeva
editore: E/O
pagine: 330
Composto negli anni dell'emigrazione fra Praga e Parigi, "L'accalappiatopi" è l'ultimo poema di Marina Cvetaeva ispirato a un
Taccuini 1919-1921
di Marina Cvetaeva
editore: Voland
pagine: 428
Nella Mosca postrivoluzionaria stretta dalla morsa della fame e della guerra civile, Marina Cvetaeva affida alle pagine dei ta
Poesie
di Marina Cvetaeva
editore: Feltrinelli
pagine: 236
"Nella vita e nell'arte la Cvetaeva aspirò sempre, impetuosamente, avidamente, quasi rapacemente, alla finezza e alla perfezione: e nell'inseguirle si spinse molto in avanti, sorpassò tutti. Oltre al poco che ci è noto, essa ha scritto una quantità di cose che da noi sono ancora sconosciute: opere immense, tempestose... La loro pubblicazione segnerà un grande trionfo e una rivoluzione per la nostra poesia che, inaspettatamente, si arricchirà di un dono tardivo straordinario." Così scriveva, nel 1956, Boris Pasternak, preconizzando per la sua sfortunata amica grandi, e tardivi, riconoscimenti. Oggi la Cvetaeva è unanimemente considerata una delle più alte voci della poesia del secolo scorso.
Mestiere. Poesie 1921-1922. Testo russo a fronte
di Marina Cvetaeva
editore: Passigli
pagine: 303
Apparso a Berlino nel 1923 "Mestiere" raccoglie le centoquattro poesie scritte da Marina Cvetaeva dall'aprile del 1921 all'aprile del 1922, un anno particolarmente tragico per la Russia post-rivoluzionaria, a causa della carestia e della sempre più brutale guerra civile; e un anno particolarmente duro per la scrittrice, che già aveva perduto la figlia Irina, morta di stenti in un orfanotrofio nel febbraio del 1920, e con il marito Sergej Efron irraggiungibile, arruolato nelle file dei Bianchi, l'armata volontaria filo-zarista: un lunghissimo anno che doveva terminare con la partenza per l'esilio, nel maggio del 1922. Di fronte allo sfascio del suo mondo simboleggiato anche dalla morte, il 7 agosto del 1921, di Aleksandr Blok, il grande e amatissimo poeta che più di ogni altro influì sulla generazione della Cvetaeva -, sembra quasi titanica l'impresa di questa imponente raccolta; ma Marina lotta con tenacia, accanitamente, per la sopravvivenza della propria voce, ed è forse proprio questo istinto di conservazione lirica a celarsi sotto un titolo che potrebbe sembrare a prima vista freddo, o richiamare addirittura qualcosa di artificioso, così alieno invece dallo spirito di questa grande scrittrice. Il mestiere di poeta è, in realtà, per Marina la sua ancora di salvezza, e insieme la sua vita più vera; e valgano, a sgombrare ogni equivoco, le parole della scrittrice, in una lettera a Aleksandr Bachrach del 9 giugno del 1923: "Di che Mestiere si tratta? Di quello lirico..."