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Libri di Massimo Cotto

Non ho ucciso l'Uomo Ragno. Gli 883 e la ricerca delle felicità

editore: Mondadori

pagine: 168

La vita di Mauro Repetto assomiglia più a un romanzo che a una biografia, ed è tutta mirabilmente raccontata in questo libro
18,00

Decamerock. Ribellioni, amori, eccessi dal lato oscuro della musica

di Massimo Cotto

editore: Marsilio

pagine: 408

Una metaforica peste sembra aver colpito il rock, che non è più il linguaggio della ribellione in musica né quello stile di vi
17,00

È andata così. Trent'anni come si deve

editore: Mondadori

pagine: 360

"È andata così" ripercorre la straordinaria parabola artistica di Luciano Ligabue, disco per disco, concerto per concerto e hi
28,00

Rock therapy. Rimedi in forma di canzone per ogni malanno o situazione

di Massimo Cotto

editore: Marsilio

pagine: 492

A chi non è capitato di ascoltare di continuo quella canzone che sembra descrivere esattamente il nostro mal d'amore? E chi no
18,00
20,00

Tutta la terra del nostro silenzio. Intervista a Alda Merini

editore: Zona

pagine: 80

"Era un piovoso pomeriggio del dicembre 2008. Il Naviglio splendeva come una stella in cima all'albero di Natale". Massimo Cotto entrò quel pomeriggio, in punta di piedi, in casa di Alda Merini: "più che una casa, un rifugio dalla tempesta della banalità. Volevo conoscere una delle più grandi scrittrici del Novecento, la cui poesia è sempre stata vicina alla musica e alla forma canzone che amo, nonché autrice di versi che - allo stesso modo di una canzone di Springsteen - mi hanno salvato la vita: A me piacciono gli anfratti bui/ delle osterie dormienti/dove la gente culmina nell'eccesso del canto". "Per tutta la durata dell'incontro alternò infiniti registri: quello della burattinaia di parole che ti prende in giro in continuazione, quello serio di chi ti consegna frasi scolpite nella pietra, quello disincantato di chi accetta la propria genialità come dono ma anche dannazione". Tutto il resto non si può riassumere né raccontare: va solo letto, nel religioso silenzio dello sguardo.
11,00

Fammi una domanda di riserva. Paolo Conte in parole sue

di Massimo Cotto

editore: Mondadori

pagine: 170

Paolo Conte non ha mai amato definirsi ne raccontarsi o addirittura capirsi. Ripete sempre che uno dci privilegi dell'artista è quello di continuare a cercare (e di conseguenza cercarsi) sperando di non arrivare mai a un traguardo definitivo, perché allora non avrebbe più senso cercare. Ecco perché non ha mai voluto scrivere la sua autobiografia ufficiale. Paolo Conte lascia intravedere spiccioli di se stesso solo nelle banconote delle sue canzoni, nei testi che trasudano voglia d'altrove, pudore, umorismo, bellezza, foschia, pesci, Africa, sonno, nausea, fantasia. nello rare e preziose interviste o nelle cene frugali con pochi commensali, dove regala visioni impagabili e scampoli di tempo perduto. Questo libro, scritto da Massimo Cotto che è nato e vive nella stessa Asti dell'Avvocato, in fondo alla campagna, con il sole in faccia rare volte e il resto è pioggia che ci bagna, raduna anni di frasi e dichiarazioni, di fulminanti battute e argute riflessioni del cantautore, smontate e rimontate come una poesia dadaista e di essenza contiana. Quello che emerge è lo stupendo affresco di un artista unico nel suo genere, adorato dai colleghi e amato dalla gente dentro e fuori i patri confini. Un giorno "Le Figaro" scrisse: "Che cos'altro si può dire di Paolo Conte?". Forse niente, tutto è già stato cantato e macinato. Però si può mettere in un cappello tutte le sue frasi e poi estrarle a una a una in disordine sparso.
18,00

Il grande libro del rock (e non solo). Musica per tutti i giorni dell'anno

di Massimo Cotto

editore: Rizzoli

pagine: 1015

Dal rock al pop, dal jazz al soul, dalla canzone d'autore a quella psichedelica, rap, punk, fino alla chanson francese: c'è tu
17,00

Fabrizio De Andrè. Doppio lungo addio

editore: Aliberti

pagine: 160

Bubola parla a Massimo Cotto di Faber, Fabrizio De Andrè: la vita, le opere, le testimonianze personali del grande cantautore
7,90

Doppio lungo addio

editore: Aliberti

14,90

Identikit di un ribelle

editore: Rizzoli

pagine: 338

"Non avrei scommesso un centesimo sui miei cinquant'anni. Sui trenta forse, ma cinquanta neanche a pensarci." Se si guarda alle spalle, Piero Pelù non riesce a spiegarsi come faccia a essere ancora vivo. Ha dedicato ogni ora dei suoi giorni alla divinità più esigente che il suo cuore pagano potesse venerare: la Dea Musica. Per lei ha trascorso notti insonni a limare versi, ha girovagato per il mondo esibendosi con la stessa passione nei club più intimi e sui palchi dei principali festival internazionali. Al fianco dei Litfiba e in solitaria, Piero ha attraversato da protagonista oltre trent'anni di storia della musica italiana, contribuendo in modo significativo alla nascita della scena rock contemporanea. I suoi live adrenalinici lo hanno messo più volte a rischio, i suoi attacchi frontali ai potenti di turno e le sue grida di rabbia contro le organizzazioni mafiose gli sono costati cari: minacce, gogne mediatiche e addirittura il divieto di esibirsi in Sicilia. In queste pagine Piero si racconta a ruota libera, esorcizzando le sue paure e confidando i suoi timori. Primo fra tutti l'incubo delle droghe pesanti, che sono un grande mezzo di potere delle mafie, che ciclicamente minacciano l'esistenza delle generazioni più a rischio e che hanno coinvolto persone a lui care. Questo libro raccoglie la storia di un'evoluzione, la confessione di un ragazzo di strada divenuto uomo in rivolta, di un musicista che scava nella sua anima gitana per ricordarci che la disobbedienza non è un gioco da ragazzi...
17,00

Come polvere nel vento. La vita, la strada, la musica

editore: Rizzoli

pagine: 186

È il 1993 quando Danilo Sacco, cantante della piccola band La Comitiva Brambilla, accetta una folle sfida: diventare la nuova voce dei Nomadi, a un anno dalla scomparsa del leggendario Augusto Daolio. Iniziava così la seconda vita del gruppo, coronata di grandi successi e centinaia di concerti l'anno in tutta Italia. Poi, nel 2009, un infarto rallenta la corsa di Danilo. "Dicono che dopo un colpo così si può reagire in due modi: morendo un po' ogni giorno per il terrore che ricapiti, oppure sentendoti un miracolato, uno che ha avuto il dono di rinascere." È quello che succede a lui: dopo pochi mesi Danilo è già sul palco, ripartito a testa bassa a macinare chilometri e note. Ma non tutto è tornato come prima. "Avevo avuto paura. Chi dice: 'Non ho paura di morire' lo fa perché non si è mai trovato faccia a faccia con la fine. Quel momento io l'ho vissuto e ho avuto il terrore di andare via lasciando la mia esistenza un'opera incompiuta. Questo pensiero mi ossessionava." È una consapevolezza dura quella che matura dentro Danilo, fino ad esplodere nella clamorosa decisione di lasciare il gruppo e riappropriarsi di spazi e tempi di una vita che era stato a un passo dal perdere. Ma si sa, le cose e le persone trovano sempre il modo di sorprenderti e, proprio quando credeva di aver raggiunto la pace nel proprio ritiro, Danilo scopre che la musica, per lui, non è ancora finita. Sta continuando a chiamarlo e il suo cuore adesso è pronto per rispondere all'appello.
14,00

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