Libri di Maurizio Viroli
Il sorriso di Niccolò. Storia di Machiavelli
di Maurizio Viroli
editore: Laterza
pagine: 368
Un sorriso enigmatico che «non passa drento» accompagna sempre Machiavelli da quando, giovanissimo, ascolta le prediche del «p
Dialogo intorno alla repubblica
editore: Laterza
pagine: 126
Un dialogo fra due studiosi diversi per età e formazione, uniti dalla passione civile e dalla preoccupazione per il futuro della nostra Repubblica. Norberto Bobbio e Maurizio Viroli discutono i grandi temi politici - l'amore per la patria, la libertà, la corruzione, i diritti e i doveri - e si pongono domande sulla fede religiosa, sul significato della vita e della storia e sulle ragioni e i limiti dell'etica laica.
Jean-Jacques Rousseau e la teoria della società bene ordinata
di Maurizio Viroli
editore: Il mulino
pagine: 240
Per amore della patria. Patriottismo e nazionalismo nella storia
di Maurizio Viroli
editore: Laterza
pagine: 236
Una sintesi storica che affronta un tema cruciale del dibattito politico e culturale odierno.
Il sorriso di Niccolò. Storia di Machiavelli
di Maurizio Viroli
editore: Laterza
pagine: 276
Niccolò Machiavelli non è stato soltanto l'autore del Principe, cioè dell'opera che fonda il pensiero politico moderno. Egli era anche una personalità complessa, inquieta, smaniosa di vivere le più diverse esperienze. In questo libro Viroli racconta gli incontri con i potenti, le amicizie e gli amori, i viaggi, i successi e le sconfitte. Intorno alla vita di Machiavelli scopriamo così la Firenze dei Medici ma anche il gioco politico degli Stati italiani del Cinquecento, ricco di rovesciamenti e colpi di scena.
Per amore della patria. Patriottismo e nazionalismo nella storia
di Maurizio Viroli
editore: Laterza
pagine: 244
La parola patria, con poche eccezioni, è stata pronunciata con ironia o con disprezzo. Oggi si avverte negli italiani un desiderio nuovo di affermare la propria appartenenza ad una patria comune.
Dialogo intorno alla repubblica
editore: Laterza
pagine: 130
Un dialogo fra due studiosi diversi per età e formazione, uniti dalla passione civile e dalla preoccupazione per il futuro della nostra Repubblica. Norberto Bobbio e Maurizio Viroli discutono i grandi temi politici - l'amore per la patria, la libertà, la corruzione, i diritti e i doveri - e si pongono domande sulla fede religiosa, sul significato della vita e della storia e sulle ragioni e i limiti dell'etica laica.
Come se Dio ci fosse. Religione e libertà nella storia d'Italia
di Maurizio Viroli
editore: Einaudi
pagine: 385
La libertà italiana, nelle repubbliche del tardo Medio Evo, nel Risorgimento e nella lotta antifascista, è stata opera di uomini e donne religiosi. Molti di loro avevano una sincera fede cristiana, spesso lontana o in aperto contrasto con l'insegnamento della Chiesa cattolica. Altri non credevano in alcuna religione rivelata, ma furono credenti, apostoli e talora martiri di altre religioni, che essi chiamarono "religione del dovere" o "religione della libertà". Gli uni e gli altri furono persone religiose perché vissero la vita come missione, vale a dire come dedizione a un ideale morale: l'ideale della libertà, il chierico obietterà che vera religione è soltanto quella che afferma, sulla base di una rivelazione, l'esistenza di un Dio trascendente. Qualche laico protesterà che non c'è bisogno di chiamare "religione" la devozione a un ideale morale. Alla critica del chierico è facile rispondere che il suo argomento è arrogante e irrilevante: arrogante perché pretende di dire a chi ha vissuto per la religione del dovere o per la religione della libertà che la sua non è vera religione; irrilevante perché la sua protesta non cambia il dato storico che ci furono in Italia uomini e donne che vissero secondo quelle religioni che egli considera non vere. Analoga risposta vale per il laico poco avveduto: è un fatto storico che ci furono persone che si sentirono religiose perché vissero con devozione assoluta l'ideale morale della libertà.
Nazionalisti e patrioti
di Maurizio Viroli
editore: Laterza
pagine: 104
Il nazionalismo va combattuto con intransigenza perché esalta l'omogeneità culturale ed etnica, giustifica il disprezzo per ch