Libri di Michael Hardt
Gilles Deleuze. Un apprendistato in filosofia
di Michael Hardt
editore: DeriveApprodi
pagine: 259
Gilles Deleuze moriva il 4 novembre 1995. In quegli stessi giorni, durante uno degli scioperi più lunghi che la Francia ricordi, sui muri di una università occupata compariva la scritta: "Deleuze è morto, tutto è possibile". Un ventennio è trascorso, durante il quale l'opera di questo straordinario filosofo si è andata affermando. Tra specialisti e lettori. Tra questi studiosi c'è Michael Hardt. Il quale, prima di diventare il coautore di rinomanza internazionale di "Impero" (insieme a Toni Negri), ha pubblicato la prima monografia di lingua inglese dedicata a Gilles Deleuze. Per una generazione di militanti, ricercatori e filosofi cresciuta a cavallo tra i due secoli, Deleuze sarebbe diventato l'autore che più ha contribuito all'uscita dalla dialettica e dai vicoli della teoria e della prasse novecentesca.
Assemblea
editore: Ponte alle Grazie
pagine: 444
I movimenti «senza leader» a livello globale - da Gezi Park e Piazza Tharir a Occupy Wall Street, da Black Lives Matter agli I
Altre specie di politica
editore: Mimesis
pagine: 66
Uno spettro si aggira per il continente dell'"Uomo" - lo spettro dell'animalità. Il presente volume prova ad articolare le premesse per visioni e prassi atte ad arrestare la caccia spietata a cui questo spettro è sottoposto, mettendo in primo piano l'urgenza di decostruire le categorie della nostra tradizione politica a seguito dell'affacciarsi sulla scena sociale di una "nuova" moltitudine sterminata, ormai da considerarsi parte integrante del proletariato.
Comune. Oltre il privato e il pubblico
editore: Rizzoli
pagine: 427
Dopo il comunismo e il capitalismo, oltre Karl Marx e Adam Smith c'è la vera alternativa: il "comune", ovvero il bene comune. Insieme di conoscenze, linguaggi, affetti, energie, mobilità e natura, questo patrimonio generale è ciò a cui deve tendere la moltitudine se vuole modificare davvero, dalle radici, l'impero economico odierno. Non attraverso l'insurrezione armata o la violenza sovversiva. Ma con una serie di pratiche che mira a restituire alle masse quello che appartiene loro di diritto, da sempre: la sovranità. In questo ultimo capitolo della trilogia inaugurata da "Impero" e proseguita con "Moltitudine", Michael Hardt e Antonio Negri delineano un modo rivoluzionario di pensare la nostra epoca, completando un'opera destinata a essere per il XXI secolo ciò che il "Capitale" è stato per il XX. Dalla critica alle teorie del fascismo globale alla marginalizzazione umiliante delle classi produttive, dalle contraddizioni del sistema mondiale alla fine progressiva della funzione del capitale, dal fallimento dell'uni-lateralismo alla crisi che fa ormai da sfondo alla nostra vita, gli autori ci guidano in un percorso in cui modernità e tradizione, passato e futuro convivono.
Questo non è un Manifesto
editore: Feltrinelli
pagine: 112
Che sia giunto il momento di cambiare qualcosa, nel mondo in preda alla crisi globale, lo pensano davvero in molti
Impero. Il nuovo ordine della globalizzazione
editore: Rizzoli
pagine: 451
Il mondo sorto dopo il crollo del blocco sovietico è il mondo del libero mercato che ha travolto le frontiere dei vecchi Stati
Moltitudine
Guerra e democrazia nel nuovo ordine imperiale
editore: Rizzoli
pagine: 491
Se "Impero" analizzava la nascita del potere sovranazionale che ha sottratto l'egemonia agli stati-nazione, questo saggio most