Libri di Michele Partipilo
Manuale di deontologia del giornalista. Informazione, disinformazione, società
di Michele Partipilo
editore: Centro Doc. Giornalistica
pagine: 344
La violenza di immagini e parole prorompe talvolta dai mezzi di comunicazione nel tentativo di trovare ascolto
La deontologia del giornalista ai tempi dell'informazione digitale
di Michele Partipilo
editore: Centro Doc. Giornalistica
pagine: 236
Questo volume è dedicato a chi vede nel giornalismo un insostituibile strumento per la crescita della società
La deontologia del giornalista ai tempi dell'informazione digitale
di Michele Partipilo
editore: Centro Doc. Giornalistica
pagine: 201
"La deontologia professionale sta racchiusa in gran parte, se non per intero, in questa semplice e difficile parola: onestà
Sempre online. Le regole dell'informazione tra vecchi e nuovi media
di Michele Partipilo
editore: Centro Doc. Giornalistica
pagine: 199
La Rete ha rivoluzionato il modo di fare informazione. Il giornalismo tradizionale deve fare i conti con siti, blog, social network, portali, citizen journalism, e soprattutto con la velocità e mancanza di controllo con cui le notizie vengono postate. In questa nuova dimensione le "vecchie regole" che hanno presieduto la produzione delle notizie sono ancora valide? Ha ancora senso applicarle così come sono, quando si parla di diffamazione, diritto d'autore, utilizzazione delle immagini, diritti della persona? E la funzione del giornalista ha ancora valore? La prima risposta è decisamente negativa. La digitalizzazione dell'informazione ha drammaticamente evidenziato che il contesto è regolato da norme obsolete e anacronistiche. La seconda invece è positiva: l'informazione giornalistica può avere un ruolo determinante a patto che sappia evolversi e passare dalla concezione ottocentesca di notizia a quella contemporanea di verità. Nello tsunami di news che ogni giorno ci viene addosso, abbiamo sempre più la necessità di un giornalismo affidabile se non certificato. Un'informazione che sia costante ricerca dell'aletheia, cioè di quel qualcosa che non è nascosto ma che comunque bisogna svelare.