Libri di Oleg Pavlov
Requiem per un soldato
di Oleg Pavlov
editore: Meridiano zero
pagine: 175
La trilogia "Racconti degli ultimi giorni" di Pavlov è un'opera semiautobiografica dai toni incisivi e universali, degna di ri
Capitano della steppa
di Oleg Pavlov
editore: Meridiano zero
pagine: 191
Anni Ottanta. Nel pieno della desolata steppa kazaka, il capitano Chabarov presta servizio in una compagnia annessa a una colonia penale dove le notizie arrivano in pacchi di giornali dell'anno precedente e le razioni finiscono col marcire sui camion del reggimento. Chabarov è un comune funzionario del sistema, che ogni giorno affronta le insensatezze di una assurda burocrazia con un'alzata di spalle e un sospiro. Eppure si distingue in mezzo agli altri ufficiali, completamente disunanizzati. Non è un santo, ma una persona razionale che sente ancora su di sé il peso di una qualche responsabilità. Il suo pragmatismo comincia a vacillare quando un giovane propagandista politico giunto al campo con l'ambizione di "salvare tutti e cambiare il mondo", disilluso, tenta il suicidio. Ma il capitano si scontrerà con il muro cieco della follia militare. Pianta patate per procurare cibo alla guarnigione e si ritrova perseguito per questo. Per impedire che i tuberi vengano saccheggiati mette a guardia dei cani, ma alcuni soldati li ammazzano e se li mangiano. Quando le patate vengono raccolte, dagli alti ranghi viene ordinato che le "provviste non autorizzate" vengano confiscate: il raccolto è lasciato a marcire e il capitano dovrà essere arrestato.
Il caso Matjusin
di Oleg Pavlov
editore: Meridiano zero
pagine: 192
La trilogia "Racconti degli ultimi giorni" di Pavlov è un'opera semiautobiografica dai toni incisivi e universali, degna di rientrare a pieno titolo nella grande Letteratura Russa. Un resoconto realistico e lirico composto da tre romanzi brevi narrativamente indipendenti - cadenzato da un delicato black humour, capace di immergerci nei tragici abissi in cui l'Esercito Russo è sprofondato negli anni della dissoluzione dell'Impero Sovietico. Un ragazzo costretto a prestare servizio militare per due interi anni doveva da un lato sopravvivere a risse interne ed estorsioni da parte di superiori e commilitoni, dall'altro fronteggiare estremi disagi e un'insensata violenza istituzionalizzata. Matjusin è un giovane uomo spinto dalla brutalità famigliare e poi militare in un'inesorabile spirale di perdita di senso e follia. Dopo un'infanzia in un ambiente domestico dove prevale "una pungente paura, contaminata dall'amore", viene coscritto come guardia carceraria in una colonia penale dell'Asia Centrale, e la narrazione si fa gradualmente più allucinata, cupa e claustrofobica. La sua esperienza è una litania selvaggia di surreali insensatezze, negligenze e soprusi. Scene vividamente dolorose sono controbilanciate da un sognante senso di distacco, e il romanzo, piuttosto che nel ferino mondo che lo circonda, si sviluppa nei paesaggi interiori del protagonista, ai confini dell'infermità mentale...