Libri di P. Arlorio
Storia del Medio Oriente moderno
di James L. Gelvin
editore: Einaudi
pagine: 584
Questo libro ricostruisce gli ultimi cinquecento anni di storia del Medio Oriente a partire dall'ipotesi generale secondo cui
Pechino. Storia di una città
editore: Einaudi
pagine: 439
Poche città al mondo vantano caratteristiche simili a quelle di Pechino, capitale quasi ininterrottamente per più di mille anni, sede dell'impero mongolo, degli imperatori delle dinastie Ming e Qing e palcoscenico degli avvenimenti salienti dell'era comunista; una metropoli di più di quindici milioni di abitanti, al centro di un immenso e caotico sviluppo economico e commerciale. Questo volume ne offre per la prima volta una storia completa dai tempi della fondazione a oggi. Mette a fuoco la vita quotidiana, le istituzioni e gli apparati di potere e considera la controversa distruzione di interi quartieri e la febbrile costruzione di nuove zone residenziali e commerciali: intense mutazioni urbanistiche imposte dalle accelerazioni dell'economia e in vista delle prossime Olimpiadi. Il volume è accompagnato da riproduzioni artistiche e fotografie assai originali, che documentano aspetti particolari del passato e del presente della città.
Prima guerra mondiale. La rivoluzione globale
di Lawrence Sondhaus
editore: Einaudi
pagine: 731
La prima guerra mondiale è stata il tragico atto di nascita del XX secolo. In genere le opere sulla Grande Guerra, perfino quelle che si vogliono "globali", limitano l'indagine al fronte occidentale; questo volume si presenta invece come una storia complessiva del conflitto e delle sue conseguenze, che dà finalmente spazio a ogni teatro di guerra, comprendendo il fronte orientale e balcanico e gli interventi nei mari e in ambito extraeuropeo (in Asia orientale, nel Pacifico, in Africa), ma soprattutto i fronti interni, con l'ampio coinvolgimento delle popolazioni civili dei paesi belligeranti. Al lettore viene così offerto un quadro approfondito, utile alla comprensione di un fenomeno radicale e di lunga durata, e che oltre all'ambito militare, politico e diplomatico esamina le trasformazioni provocate dalla guerra nei comportamenti sociali, nei rapporti di lavoro o tra i sessi, nel commercio e nella finanza internazionale. Un racconto dalle molte sfaccettature, integrato con cronologie, testimonianze, documenti storici, approfondimenti e illustrato con numerose mappe e fotografie.
Reparto assassini. La mentalità dell'omicidio di massa
di Abram De Swaan
editore: Einaudi
pagine: 317
Il XX secolo, con i suoi milioni di persone barbaramente assassinate, è stato tra i più sanguinosi nella storia dell'umanità. E la domanda che continua a tormentarci è come sia possibile che tanti volenterosi carnefici si mettano al servizio del male. In questo libro, Abram de Swaan, scienziato sociale e psicanalista, offre una originale radiografia della violenza di massa attuata dai cosiddetti "uomini comuni", esaminando le dinamiche di reclutamento dei regimi sanguinari al fine di creare un articolato meccanismo che predispone alle peggiori nefandezze senza apparente coinvolgimento morale, senza l'attivazione di un senso di responsabilità personale. De Swaan si domanda da dove provengano le azioni genocidarie e come possano rifluire, apparentemente senza lasciare traccia, nella vita quotidiana, quando l'orrore è terminato. E coloro che ne sono stati responsabili? Erano davvero il mero prodotto di circostanze esterne? Oppure qualcosa di intimamente costitutivo li disponeva a diventare assassini di massa? Attingendo a un ampio ventaglio di discipline, tra cui la sociologia, l'antropologia, le scienze politiche, la storia e la psicologia, De Swaan getta nuova luce sul male radicale, che continua a imperversare tra i popoli di tutto il mondo.
La liberazione dei campi. La fine della Shoah e le sue eredità
di Dan Stone
editore: Einaudi
pagine: 306
Quando i martoriati prigionieri dei campi di concentramento e di sterminio furono liberati, l'orrore delle atrocità naziste ve
L'età degli imperi globali (1870-1945)
editore: Einaudi
pagine: 224
L'imperialismo è stato una forza decisiva non solo per la politica internazionale, ma anche per le economie e le culture del m
Il conflitto israelo-palestinese. Cent'anni di guerra
di James L. Gelvin
editore: Einaudi
pagine: 371
Il conflitto tra israeliani e palestinesi, e rispettivi progenitori, dura da oltre cent'anni. James Gelvin ne offre una ricostruzione storica completa e aggiornata al 2006, partendo dalla metà dell'Ottocento, quando gli abitanti della Palestina ottomana e gli ebrei dell'Europa orientale cominciarono a definirsi come "comunità nazionali" e in breve diedero origine a due movimenti nazionalisti contrapposti, che rivendicano ancora oggi la proprietà di una stessa terra. Dalla nascita dello Stato d'Israele in poi, il susseguirsi di guerre, sommosse, occupazioni e attentati che hanno insanguinato quei territori ha polarizzato l'attenzione internazionale, conferendo alla vicenda un'impronta di unicità. Gelvin analizza le interazioni tra le due comunità che si contendono la Palestina: i reciproci miti nazionali, le logiche interne che hanno innescato il conflitto, le condizioni storiche e le pressioni esterne che ne hanno influenzato lo svolgimento, il coinvolgimento degli Stati arabi e delle altre potenze straniere, i negoziati di pace, fino al recente "disimpegno" da Gaza, in uno scenario da incubo di cui è difficile immaginare la fine.
Storia del jihad. Da Maometto ai giorni nostri
di David Cook
editore: Einaudi
pagine: 301
Cos'è il jihad e qual è il suo significato? Ma soprattutto in quale accezione e perché è stato evocato nel corso della millena
La Germania di Weimar. Utopia e tragedia
di Eric D. Weitz
editore: Einaudi
pagine: 446
La Repubblica di Weimar è stata a lungo dipinta solo come un momento di passaggio tra la Grande Guerra e il Terzo Reich. In realtà, fu molto di più. Il sistema di democrazia parlamentare che seppe realizzare fu sorprendente: non solo perché nacque pochi mesi dopo la fine di un conflitto mondiale da cui la Germania era uscita sconfitta e gravata dal Trattato di Versailles, ma, soprattutto, per la portata delle trasformazioni politiche, sociali e del costume che la contraddistinsero. Alle riforme di welfare si accompagnò una vivacità intellettuale e una creatività che fecero in particolare di Berlino una capitale mondiale dell'arte d'avanguardia: da "Essere e tempo" di Martin Heidegger all'"Opera da tre soldi" di Bertolt Brecht, da "Metropolis" di Fritz Lang alle realizzazioni del Bauhaus di Walter Gropius, da Erich Mendelsohn a Bruno Taut, la letteratura, l'architettura, il cinema, la fotografia e la filosofia furono illuminati da personalità le cui opere sono divenute capisaldi della cultura occidentale del Novecento. Ne emerge un quadro dei quattordici anni della repubblica, con le sue molte luci e le sue numerose zone buie. Alle conquiste della democrazia e al fervore culturale, infatti, fecero da contraltare la frammentazione politica, il gioco delle alleanze parlamentari, gli interessi di parte e l'incapacità di governare gli efftti del cambiamento. Nelle pieghe di quella società prosperarono l'idea della purezza della razza e i germi dell'intolleranza e dell'assolutismo.
Qualcosa di nuovo sotto il sole. Storia dell'ambiente nel XX secolo
di John R. McNeill
editore: Einaudi
pagine: 517
Ritorna a quasi vent'anni dalla prima edizione italiana, e con una nuova introduzione dell'autore, un classico degli studi sul
Storia della Palestina moderna. Una terra, due popoli
di Ilan Pappé
editore: Einaudi
pagine: 447
Posizionata come un ponte fra tre continenti, la Palestina è stata oggetto dell'interesse di tutte le potenze internazionali fin dall'Ottocento: dagli Ottomani all'impero inglese, ai sionisti europei, alle superpotenze del dopoguerra. Nel corso del Novecento il suo territorio - e Gerusalemme, città santa a tre religioni - ha finito col diventare la casa di due popoli, che hanno talvolta saputo collaborare, ma che più spesso hanno subito le conseguenze della politica aggressiva dei militari e di chi deteneva saldamente il potere. In questo libro Pappe ripercorre la storia della Palestina in un racconto che "cerca di affiancare le narrazioni degli sfruttatori e degli sfruttati, degli invasori e di chi è invaso, degli oppressori e degli oppressi". Un libro basato su documenti in ebraico, arabo e nelle lingue europee, che ha sollevato un dibattito internazionale sull'interpretazione del nodo più vulnerabile della politica mondiale.