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Libri di Paolo Caruso

L'arte di arrampicare. Su roccia e ghiaccio. Un metodo per sviluppare la coscienza di sé

di Paolo Caruso

editore: Edizioni Mediterranee

pagine: 208

Il volume espone i risultati di una ricerca sistematica e scientifica dei 'fondamentali' del movimento sul verticale, coniugan
27,50

Perché non possiamo non dirci animali

di Paolo Caruso

editore: Marsilio

pagine: 107

L'"ambiente naturale" dell'uomo non è solo il contesto fisico nel quale ogni individuo è situato fin dagli albori della sua esistenza, è anche il suo stesso corpo, la struttura neurobiologica che lo fa percepire e pensare, il suo DNA, perché tutto ciò è stato gradualmente costituito dall'ambiente naturale, e ne fa parte integrante a tutti gli effetti. Come del resto ne fa parte integrante la sua cultura, il suo ambiente sociale, la cui influenza si esercita nei modi più diversi, e anche tramite le svariate istituzioni (famiglia, stato, religione, scuola) in cui cultura e ambiente sociale si articolano. Questo libro racconta e illustra le molte conseguenze dell'ovvia realtà espressa dal titolo: da quelle biologiche e sociologiche, a quelle filosofiche e morali. Senza mai perdere di vista l'assunto iniziale, ossia che noi uomini siamo animali, a tutti gli effetti, una specie animale fra le innumerevoli altre. Ebbene, il principale risvolto pratico della nostra piena appartenenza al regno animale è che non siamo noi, in nessun istante, gli artefici del nostro destino, perché non siamo noi, mai e poi mai, i veri responsabili dei nostri pensieri, delle nostre emozioni, dei nostri comportamenti. Perché il regno animale esiste nell'universo e, come ha mirabilmente detto Democrito, "tutto ciò che esiste nell'universo è frutto del caso e della necessità".
12,00

La morale è una favola

di Paolo Caruso

editore: Marsilio

pagine: 97

Queste pagine appaiono come divagazioni filosofiche e spigolature a ruota libera che sfiorano i temi più diversi, da Nietzsche a Spinoza, da Leopardi alle neuroscienze, dall'etologia a Chomsky, da Joyce al nichilismo, da Severino a Magris. In realtà questa dispersione è solo apparente, in quanto il filo del discorso ribadisce un'unica tesi di fondo: l'uomo non è libero. L'autore, pervicacemente agnostico, dichiara di non avere certezze, ma su questa tesi a-moralistica non ha titubanze: ogni nostro atto è sempre frutto di fattori occasionali, è sempre dettato da caso e necessità, non è mai libero, come non è mai libero ogni nostro pensiero.
11,00

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