Libri di Pasquale Chessa
Il romanzo di Benito. La vera storia dei falsi Mussolini
di Pasquale Chessa
editore: Utet
pagine: 252
«Tutto è successo a notte fonda, alla fine di una giornata d'autunno, nel 2002
L'ultima lettera di Benito. Mussolini e Petacci: amore e politica a Salò 1943-45
editore: Mondadori
pagine: 226
Tanto per cominciare si chiama Clara, non Claretta
Dux. Benito Mussolini: una biografia per immagini
di Pasquale Chessa
editore: Mondadori
pagine: 396
Il fascismo fu vera dittatura, ma anche, se non una farsa, certamente un grande spettacolo. E Mussolini ne fu il regista unico: regista di se stesso e del suo pubblico. Molto più del cinema, dell'arte figurativa o dell'architettura, la fotografia, al pari della parola, è stata il principale veicolo del consumo totalitario. Con essa l'immagine del duce diventa personale, portatile, trasferibile, riproducibile e collezionabile. Questo primato della fotografia, però, non è stato finora rappresentato in maniera adeguata negli studi sul fenomeno fascista, cosicché sappiamo tutto del cinema, della radio, dell'architettura, ma è ancora difficile trovare il bandolo dell'immagine che il Ventennio ha lasciato impressa su migliaia di vetrini, fatta stampare su milioni di cartoline, pubblicata sui giornali e diffusa all'estero, regalata alle madri dei caduti come ai bambini. Piano piano, al principio in maniera spontanea e naturale, l'immagine del duce si è radicata nel paesaggio urbano e nelle campagne, funzionando come un messaggio pubblicitario, prima di diventare propaganda prodotta in serie dalla macchina del consenso. Anche quando l'esito disastroso della seconda guerra mondiale minò il carisma di Mussolini, la fotografia sembrò rimanere l'unico suo contatto diretto con l'esperienza della realtà. Fino all'adunata di piazzale Loreto, quando egli partecipò per l'ultima volta da protagonista, sotto gli obiettivi dei fotografi accorsi in gran numero.