Libri di Patrizia Valduga
Belluno. Andantino e grande fuga
di Patrizia Valduga
editore: Einaudi
pagine: 117
Dopo sette anni di silenzio, Patrizia Valduga pubblica un nuovo libro di versi: è un poemetto intitolato alla città dove passa
Per sguardi e per parole
di Patrizia Valduga
editore: Il Mulino
pagine: 125
Quel pensiero non sarebbe venuto alla sua luce, o alla sua ombra, senza essere provocato da quella immagine, che diviene essa
Poesie erotiche
di Patrizia Valduga
editore: Einaudi
pagine: 275
Come Patrizia Valduga ha scritto in altra occasione, «la poesia è come l'amore, è nostalgia d'indivisibile: entrambi si prefig
Libro delle laudi
di Patrizia Valduga
editore: Einaudi
pagine: 59
Dopo alcuni anni di silenzio, Patrizia Valduga riparte da dove eravamo rimasti, e cioè dalle poesie pubblicate nella Postfazione agli "Ultimi versi" di Raboni. Questa dolente preghiera iniziale dà alla nuova raccolta il senso della continuità e di un dialogo ininterrotto che si dirama però, nelle due sezioni successive, in direzioni diverse e complementari. Da un lato una sorprendente autoanalisi tra biografia, psicologia e letteratura, dall'altro lo scontro con alcuni aspetti della società contemporanea. Dall'interiorità più segreta all'esterno e al collettivo con ritorno all'interiorità e alla preghiera, a chiudere in un ciclo tutto il libro. Apparentemente è la raccolta più varia e diversificata di Patrizia Valduga, in realtà è forse la più compatta, legata a un unico forte nodo ispirativo.
Lezione d'amore
di Patrizia Valduga
editore: Einaudi
pagine: 54
Questo poemetto prosegue e conclude il percorso iniziato con le due centurie di "Quartine"
Manfred
editore: Mondadori
pagine: 87
"Manfred" vede l'incontro della poesia di Patrizia Valduga con la pittura di Giovanni Manfredini, un incontro che si manifesta nella materialità del suo farsi, pagina dopo pagina, ritmo e immagine, ed è, naturalmente, nel segno del nero, simbolo per entrambi dell'intreccio mortale e salvifico tra libertà e costrizione, fra l'azzardo del "cosa" e il rigore del "come".
Requiem
di Patrizia Valduga
editore: Einaudi
pagine: 71
Dal 1991, anno della morte del padre, Patrizia Valduga ha composto queste ottave per narrare il dolore indicibile di quella perdita, e il dolore precedente, quello della malattia, lo smarrimento, il senso di vuoto, e poi le invocazioni perché lo strazio avesse fine. Per ognuno dei dieci anniversari trascorsi l'autrice ha scritto altri versi, dieci ulteriori ottave che celebrano quel padre tormentato dal male eppure ancora capace di preoccuparsi del pranzo della figlia.
Quartine. Seconda centuria
di Patrizia Valduga
editore: Einaudi
pagine: 107
Era difficile immaginare un seguito alle "Cento quartine", il monologo a due voci con il quale Patrizia Valduga, quattro anni fa, ha spostato il confine fra quello che si può dire in poesia in fatto di sesso e amore. E invece eccolo, il seguito: questa "seconda centuria", che riprende, a segnale di una sostanziale continuità, la numerazione della prima e che mette in scena ciò che avviene nella mente e nel cuore della protagonista dopo il tumulto dei sensi. E' un magmatico confluire di malinconia e sarcasmo, rimpianto, rivolta, disperazione e saggezza, caratterizzato sul piano formale da un alternarsi di tonalità e registri diversi, e intimamente attraversato e scandito dalle parole-talismano di Dante, Sakespeare, Prati, Pascoli, D'Annunzio e Rilke.
Prima antologia
di Patrizia Valduga
editore: Einaudi
pagine: 100
Dopo le "Cento quartine d'amore", Patrizia Valduga riunisce in questo volume due delle sue raccolte, "Donna di dolori" (1991) e "Corsia degli incurabili" (1996), alle quali aggiunge nuovi componimenti.
Cento quartine e altre storie d'amore
di Patrizia Valduga
editore: Einaudi
pagine: 184
Il libro ospita all'inizio cento quartine per dire senza alcuna reticenza quello che succede fra un uomo e una donna nel "tempo reale" di un incontro d'amore; alla fine, mille versi in terza rima per raccontare la metamorfosi di una sopraffazione erotica in un'esperienza o visione iniziatica: due storie diversissime e complementari, racchiuse entrambe nello spazio di una sola notte. E fra l'una e l'altra, a distanziarle o a colmare la distanza che le separa, due voci che emergono dall'oscurità del passato e del mito con le loro eterne vicende d'oltranza e di sconfitta...