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Libri di Percival Everett

Gli alberi

di Percival Everett

editore: La nave di teseo

pagine: 384

Money, Mississippi, è una piccola cittadina rurale come ce ne sono tante nel profondo sud degli Stati Uniti
20,00

Telefono

di Percival Everett

editore: La nave di teseo

pagine: 288

Un biglietto ritrovato in una giacca acquistata online pone di fronte a una scelta decisiva Zach Wells, docente di geologia co
22,00

Quanto blu

di Percival Everett

editore: La nave di teseo

pagine: 325

Kevin Pace è un artista e lavora da tempo a un dipinto che non lascia vedere a nessuno: non ai figli, non al migliore amico Ri
20,00

In un palmo d'acqua

di Percival Everett

editore: Nutrimenti

pagine: 190

Nove storie dalla circolarità perfetta, che ricordano le magistrali architetture di Raymond Carver. Parabole capaci di stupire e disorientare come le trame imprevedibili di Donald Barthelme. Con la sua classica prosa essenziale e nitida, Percival Everett ritrae in questi racconti l'uomo e la natura, la bellezza, le contraddizioni e l'intrinseco mistero del West rurale. Un paesaggio impervio, percorso da animali selvatici, cavalli e pick-up, punteggiato di rare cittadine lungo i rettilinei delle strade provinciali, di isolati ranch e riserve indiane. In questa terra selvaggia, ogni giorno pare scorrere uguale all'altro. Può succedere che un veterinario venga chiamato per esaminare un cavallo, un ragazzo solitario vada a pesca di trote, un'anziana vedova esca per la sua cavalcata mattutina. Donne e uomini impegnati nella loro quotidiana convivenza con la natura. Ma in questi racconti di Everett niente è come sembra, e dal tessuto della narrazione affiorano all'improvviso contrattempi, enigmi, inquietudini, apparizioni, quasi che una beffarda fatalità si divertisse a giocare con la routine e le certezze di ciascun personaggio. Eventi ineffabili, spesso incomprensibili, destinati a cambiare la tessa percezione della realtà.
17,00

Percival Everett di Virgil Russell

di Percival Everett

editore: Nutrimenti

pagine: 267

Un figlio va a trovare il padre nella residenza per anziani dove è ricoverato. Lo fa di rado da quando lo ha accompagnato la prima volta, affidandolo alle cure di un debosciato manipolo di inservienti. Il padre sta scrivendo un romanzo. Il romanzo che il padre sta scrivendo è il romanzo che il figlio scriverebbe se fosse uno scrittore. Oppure è il figlio a scrivere il romanzo che il padre immagina di scrivere al posto del figlio. Reticoli di un vincolo familiare che Everett esplora con piglio provocatorio e surreale, passando attraverso un dedalo di esistenze e destini. La trama muove dalla svolta inattesa nella vita di un pittore (chi è la giovane che afferma di essere sua figlia?). Transita per un medico che prende in cura il più grasso di due gemelli (cosa ci fa a casa loro una collezione di macchine fotografiche?). Coinvolge un cowboy solitario il cui cavallo ha una misteriosa ferita (la veterinaria guarirà anche la sua solitudine?). Elementi da aggiungere, tra gli altri: Nat Turner, lo schiavo ribelle, è impegnato nella biografia del suo biografo; Martin Luther King ha pronunciato il suo discorso storico a braccio (c'entra l'Fbi); una vecchia chiave nel mazzo potrebbe aprire una porta segreta; Point Dume è un buon posto da cui contemplare l'infinito - anche se l'infinito non esiste. Il risultato è una temeraria costruzione narrativa che seduce, disorienta, pungola, diverte...
16,00

Ferito

di Percival Everett

editore: Beat

pagine: 240

John Hunt, ombroso e impenetrabile cowboy di mezz'età, vedovo e amante dell'arte, ha impiegato anni per ritagliarsi un'esistenza solitaria nelle lande desolate di Highland, Wyoming. La sua è un'appartata quotidianità fatta di giornate che iniziano alle cinque e trenta, cavalli difficili da addestrare, un mulo ingovernabile, un cucciolo di coyote da curare. Ma un giorno, non lontano dal suo ranch, un giovane gay viene brutalmente assassinato e l'aiutante di Hunt arrestato. L'evento sconvolge la tranquilla normalità della rintanata Highland e cambia radicalmente la vita di Hunt, coinvolto nell'incalzante caccia ai colpevoli e trascinato in una ricerca interiore che cambierà il suo modo di percepire le cose. Un memorabile confronto con la frontiera nel capolavoro di uno scrittore americano di culto. Una trama intensa e mozzafiato che riscrive i generi letterari riflettendo su temi come l'identità, l'omosessualità, la razza, la vendetta.
9,00

Il paese di Dio

di Percival Everett

editore: Nutrimenti

pagine: 199

II mito del West sgretolato da un antieroe falso e bugiardo. "Ho scritto II paese di Dio nel 1991 quando vivevo nella Wind River Indian Reservation, Wyoming", non troppo distante dai luoghi che faranno da sfondo alle vicende narrate in Ferito. "Non sono mai stato un grande appassionato dei western americani", spiega Everett, "sebbene riconosca che facciano parte del grande mito del mio paese. E così un giorno ho pensato di sfruttare questa forma per indagare il mito alla radice. Mi interessava capire in che modo gli americani vogliono vedere sé stessi, mi interessava esplorare il racconto di frontiera". "Tutti i western sono artificiali, autentiche falsificazioni, nessun western è una rappresentazione storica autentica, nemmeno quando trattano di avvenimenti realmente accaduti". Everett ha agito cosi: "Ho dissezionato oltre un centinaio di film e altrettanti romanzi western in modo tale da poter fare mio quel tipico modo di parlare, soprattutto quei cliché. Volevo che venisse fuori una lingua familiare, qualcosa che suonasse reale e irreale allo stesso tempo, proprio come nei film western". "Ero consapevole che stavo scrivendo una parodia di quel genere, una demistificazione che parte da un'unica certezza: nelle nostre menti c'è e sempre ci sarà un mitico vecchio West".
16,00

Deserto americano

di Percival Everett

editore: Nutrimenti

pagine: 263

È una realtà sconvolgente, una trasformazione radicale, impossibile, quella da cui trae inizio questo romanzo. Theodore Street, stanco di tutto e di tutti, esce di casa deciso a porre fine alla sua esistenza. Soluzione suicidio. Street ha fallito su tutti i fronti: la sua carriera universitaria si è inceppata, il suo matrimonio a rotoli. Nemmeno l'amore per i figli e le scappatelle con le studentesse gli bastano più. E mentre a bordo della sua Lancia si sta recando al luogo prescelto per togliersi la vita, viene cen¬trato da un camion. Risultato: un corpo senza testa e una testa. Decapitato. Nel bel mezzo del suo funerale, Street, a cui la testa è stata malamente riattaccata, si risveglia; come se niente fosse esce dalla bara e, tra lo sgomento dei presenti - lì, cerimoniosi a porgere quello che pensavano fosse l'ultimo saluto -, li squadra "ad uno ad uno ricordandone la voce e ciò che di buono o di cattivo avevano detto o fatto nei suoi confronti", liberandosi così del male che aveva dentro. E dev'essere stata una purificazione singolare perché da quel momento, da morto, Theodore Street è un altro uomo. È, però, l'inizio dell'inferno.
16,00

Non sono Sidney Poitier

di Everett Percival

editore: Nutrimenti

pagine: 251

Los Angeles, 1968
16,50

Ferito

di Everett Percival

editore: Nutrimenti

pagine: 236

Qualcosa sta per accadere - la consapevolezza di questa tensione è l'ossatura del libro - perché nulla accade mai a Highland,
16,00

Cancellazione

di Percival Everett

editore: Instar Libri

pagine: 312

Thelonious Ellison è uno scrittore afroamericano. È figlio e nipote di medici e ha una biografia perfettamente borghese. I suoi romanzi sono considerati poco realistici, lontani dalla "vita vera dei neri americani", come se la sua esistenza, senza miseria e senza violenza, fosse falsa. In un rovesciamento grottesco, il pubblico e il mondo della cultura trovano più autentica un'opera come "Vita nel ghetto", di Juanita Mae Jenkins, romanzo scritto in un linguaggio da rapper semianalfabeta, su una baby-mamma che si riscatta ballando il tip tap. Questo successo diventa per Ellison un'ossessione, cui si aggiunge una crisi familiare provocata dalla morte della sorella ginecologa, assassinata da un antiabortista. Costretto a trasferirsi a Washington per occuparsi della madre malata, in preda alla rabbia scrive un libro ancora più grottesco di Vita nel ghetto. Il suo editore ne è entusiasta. Pubblico e critica anche. Everett mette a nudo i pregiudizi che condizionano la vita di tutti noi, e lo fa con un virtuosismo linguistico che sperimenta ogni gamma del linguaggio. Un romanzo sugli stereotipi, sulle semplificazioni e sull'intelligenza, che usa l'ironia come antidoto contro ogni razzismo.
16,00

Glifo

di Percival Everett

editore: Nutrimenti

pagine: 221

Il libro narra la storia di un piccolo bimbo prodigio con il quoziente intellettivo pari a 475, che non parla per scelta, trascorre il tempo nella culla a leggere complessi trattati filosofici e a divorare libri di narrativa che gli passa furtivamente la mamma. Ralph, ovviamente, adora la sua mamma, mentre ha un pessimo rapporto con il padre, "un poststrutturalista fallito", permaloso e piuttosto in carne. Una volta trapelata la notizia delle sue doti portentose, sono in molti a voler trarne vantaggio in un susseguirsi di colpi di scena e di rapimenti. Un'odissea in cui il bimbo non farà altro che prendersi gioco dei suoi carcerieri, riflettendo su teorie filosofiche e linguistiche, fino a una sorprendente conclusione a cui solo un bambino può arrivare: il primato dell'amore sull'intelletto.
15,00

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